La Romania e la NATO, in momenti di crisi
Il territorio della Romania non è stato preso di mira da attacchi e i frammenti di droni scoperti nei villaggi al confine danubiano con l'Ucraina sono caduti accidentalmente.
Ştefan Stoica, 12.10.2023, 13:02
Il rapporto sui droni caduti il mese scorso nel Delta è stato completato e inoltrato alla Procura Generale di Bucarest. I droni sono stati colpiti dalla difesa antiaerea ucraina e non hanno preso di mira il territorio romeno. Lo ha riferito il ministro della Difesa, Angel Tîlvăr, invitato in Parlamento, alla tradizionale Ora del Governo, per fornire spiegazioni su questo tema che preoccupa le autorità e gli abitanti dei villaggi lungo il Danubio, nella zona di confine con lUcraina. I droni lanciati dalla Russia contro il porto fluviale di Ismail sarebbero stati colpiti dalla difesa antiaerea ucraina ed avrebbero avuto unevoluzione incontrollabile in prossimità del bersaglio, che avrebbe portato al loro ingresso accidentale nello spazio aereo nazionale e alla loro caduta sul territorio della Romania.
Non abbiamo notato alcuna intenzione in nessuna di queste situazioni, il territorio della Romania non è stato preso di mira, limpatto è stato accidentale, ha sottolineato il ministro Tîlvăr. Secondo lui, i droni non potevano essere osservati dai sistemi di sorveglianza e di allarme rapido per ragioni oggettive, legate alla bassa quota alla quale volavano, al loro movimento incontrollato e alla schermatura generata dal terreno e dalle infrastrutture portuali dellUcraina. Queste limitazioni sono specifiche per qualsiasi sistema radar, a prescindere dalla sua efficacia, ha spiegato Tîlvăr. Il ministro ha inoltre ricordato che l’impatto dei droni non è stato esplosivo, poiché i droni non erano dotati di equipaggiamento da combattimento attivo. In tutti questi casi non si sono verificati danni materiali o vittime.
Il ministro della Difesa ha inoltre affermato che, di recente, sono stati aggiunti sistemi di sorveglianza aerea nel Delta del Danubio, vicino ai porti ucraini attaccati dalle forze russe. Angel Tîlvar: “A livello marittimo e fluviale, stiamo considerando misure per rendere sicure le vie di comunicazione marittima per la scoperta e la neutralizzazione delle mine marine alla deriva dal bacino del Mar Nero, perché anche questo è un problema che preoccupa i cittadini romeni. Le azioni si svolgono nellambito dello sforzo congiunto degli stati NATO e confinanti con la NATO. Allo stesso tempo, manteniamo la sicurezza idrografica e di navigazione sulla costa romena ed emettiamo avvisi per i navigatori, al fine di aumentare la sicurezza, in zone marittime e fluviali di interesse. Abbiamo incrementato la sorveglianza del traffico nella zona delle piattaforme di perforazione marina e, nel distretto di Sulina-Sfântu Gheorghe, le ricerche navali per la scoperta e la neutralizzazione delle mine marine alla deriva”.
Nei rapporti con i nostri alleati, che hanno dispiegato importanti forze nel Paese, stiamo valutando la revisione e l’adattamento delle misure per garantire il sostegno di tipo nazione-ospitante, secondo quanto previsto dai piani alleati e le richieste dei partner, in conformità con il livello della presenza alleata sul territorio nazionale, ha precisato il ministro della Difesa. Allo stesso tempo, vengono presi in considerazione il coordinamento e il monitoraggio dei trasporti stradali, aerei e ferroviari degli eserciti degli Stati alleati e partner.