La Romania e i prodotti agricoli ucraini
Bucarest non ha proibito le importazioni di cereali ucraini.
Leyla Cheamil, 24.04.2023, 10:51
La guerra russo-ucraina crea controversie anche per quanto riguarda i prodotti agricoli provenienti dal Paese confinante. A causa del conflitto armato che ha portato al blocco di alcune rotte commerciali, lUcraina è stata costretta a ricorrere allaiuto dei Paesi europei. Dallinizio dellinvasione russa, a febbraio dello scorso anno e fino ad oggi, Kiev ha aumentato le sue esportazioni attraverso i tre porti sul Danubio fino a 1,5 milioni di tonnellate di grano al mese. Gli agricoltori romeni, ma anche quelli di altri Paesi dellEuropa orientale, sono colpiti dalle importazioni a basso costo, affermando di essere quasi sullorlo della bancarotta, in quanto non possono far fronte a questa concorrenza. I farmer romeni, che hanno protestato di recente, si lamentano che le loro perdite ammontano a oltre 200 milioni di euro a causa delle importazioni di cereali dallUcraina, che sono più economiche di circa 100 euro a tonnellata.
In una lettera indirizzata alla Commissione Europea, cinque Paesi, cioè la Romania, la Polonia, l’Ungheria, la Slovacchia e la Bulgaria, hanno chiesto ulteriore sostegno per gli agricoltori colpiti dai prodotti agricoli ucraini a basso costo, compresa la reintroduzione delle tasse doganali sui prodotti agricoli provenienti dallUcraina. Successivamente, quattro di essi – la Polonia, l’Ungheria, la Bulgaria e la Slovacchia – hanno annunciato la sospensione delle importazioni di grano e di altri prodotti agricoli da questo Paese. La Romania è lunico stato confinante con lUcraina che consente ancora limportazione di prodotti agricoli dall’Ucraina. Tuttavia, le autorità romene hanno iniziato a controllare la qualità dei cereali che entrano nel Paese, a sigillare e monitorare i trasporti che sono in transito.
Il primo ministro Nicolae Ciucă ha dichiarato che Bucarest non ha deciso di bloccare le importazioni di prodotti agricoli dallUcraina perché, nelladottare misure nel contesto attuale, si deve tener conto dellintero insieme di conseguenze che producono. Dal canto suo, il ministro dellAgricoltura romeno, Petre Daea, ha incontrato, la settimana scorsa, il suo omologo ucraino, Mikola Solski, con il quale ha accettato di tenersi in contatto, settimanalmente, sui quantitativi che lasceranno lUcraina, nel tentativo di limitare le importazioni.
Petre Daea ha insistito sul fatto che è importante che qualsiasi decisione relativa alla restrizione delle importazioni ucraine sia presa di comune accordo con Bruxelles e non unilateralmente, come hanno fatto Polonia, Ungheria, Slovacchia e Bulgaria. “Queste decisioni dovevano essere sollevate in modo che la Commissione potesse entrare nel gioco legittimo di stabilire le regole per proteggere i nostri agricoltori, e siamo solidali anche con gli agricoltori di altri Paesi”, ha aggiunto il ministro Daea. La Commissione Europea ha annunciato che metterà a disposizione degli agricoltori dellEuropa centrale e orientale colpiti dallafflusso di prodotti agricoli a basso costo dallUcraina, un sostegno aggiuntivo di 100 milioni di euro. È stata menzionata anche la possibilità di vietare limportazione di determinate categorie di prodotti dallUcraina.