La Repubblica di Moldova – vittima collaterale della guerra
Nella Repubblica di Moldova, i bombardamenti russi lanciati ieri in Ucraina hanno creato dei disagi nell'approvvigionamento con energia elettrica.
Roxana Vasile, 16.11.2022, 10:23
Sin dall’inizio della guerra della Russia in Ucraina, la Repubblica di Moldova, lo stato più povero dell’Europa, è stata vittima collaterale. Da una parte, ex sovietica, deve stare attenta alla propria popolazione filorussa e parallelamente gestire il problema della regione separatista russofona della Transnistria, una polveriera tanto più pericolosa in questo contesto estremamente teso. D’altra parte, in rapporto alla popolazione, la Repubblica di Moldova ha accolto il maggior numero di ucraini dal paese confinante. Alla crisi dei profughi si è aggiunta anche la crisi economica. Siccome le sue relazioni con l’Est hanno avuto da soffrire, Chişinău ha riorientato le esportazioni verso altre destinazioni – l’Occidente o gli stati arabi.
La più grave, però, è la crisi energetica, data la sua dipendenza dal gas russo e dall’elettricità ucraina. I bombardamenti russi avvenuti ieri in Ucraina hanno leso anche l’approvvigionamento di energia elettrica in Moldova. Decine di località e molti consumatori, anche nella capitale, sono rimasti temporaneamente senza elettricità. Una delle linee elettriche che assicurano il trasporto di corrente si è staccata automaticamente, come misura di sicurezza, il che ha generato un blackout nell’intero paese. Anche se Chişinău non ha precisato, si tratterebbe della linea di alta tensione Isaccea-Vulcăneşti-Chişinău, tramite cui la Repubblica di Moldova riceve corrente elettrica dalla Romania e che attraversa il territorio ucraino.
La situazione verificatasi ieri riporta alla ribalta la questione della vulnerabilità del sistema energetico della Moldova. Fino a poco fa, la piccola repubblica si portava il fabbisogno dall’Ucraina e dalla centrale di Cuciurgan, collocata nella regione della Transnistria. Ora, però, non può più importare corrente elettrica dall’Ucraina, la cui infrastruttura energetica è stata gravemente danneggiata, e dal 1 novembre non riceve più neanche da Cuciurgan, dopo che la Gazprom ha dimezzato le forniture di gas alla Moldova. Come soluzione, le autorità di Chişinău hanno individuato la connessione al sistema energetico europeo ENTSO-E ed energia portata dalla Romania, che le fornisce fino al 90% del fabbisogno. Ieri, dopo il blackout, l’approvvigionamento con energia elettrica in Moldova è stato ripristinato. Resta, però, la paura che la situazione si possa ripetere in qualasiasi momento. Sono in corso i lavori per una linea aerea per il trasporto dell’energia elettrica diretta dalla Romania alla Repubblica di Moldova. Il progetto dovrebbe essere ultimato nei prossimi 2-3 anni.