La portata del Danubio, in crescita
Le autorità romene assicurano che potranno gestire la crescente portata del fiume Danubio.
Bogdan Matei, 24.09.2024, 11:02
Sono già decine i morti e i dispersi in seguito alle inondazioni causate dalla tempesta Boris nell’Europa centrale e orientale. Sebbene le piogge siano generalmente cessate, le ondate di piena continuano a minacciare gli abitati in questa regione. Le alluvioni hanno generato anche ingenti danni materiali, stimati in miliardi di euro, secondo un’analisi condotta da una compagnia di investimenti sulle borse internazionali.
In Romania, dicono alcuni esperti, le prime stime dei danni supererebbero il miliardo di euro. Secondo altri, invece, il dato appare ottimistico e la portata delle perdite sarebbe doppia o tripla. Sin dallo scorso anno, un’analisi della Banca Mondiale stimava la media annua dei danni causati dalle inondazioni in Romania a 1,7 miliardi di euro. Ora, sette persone sono morte e più di 6.500 case sono state colpite dalle piogge portate da Boris.
Il trauma collettivo persiste e molti temono ora il crescente flusso del Danubio. Il fiume più grande d’Europa ha ingrossato le acque, alimentate, in ugual misura, dalle forti piogge e dai suoi numerosi affluenti. L’elevata portata prevista nei prossimi giorni sul Danubio sarà facilmente gestibile, assicura il ministro dell’Ambiente, Mircea Fechet, precisando che un flusso simile è stato gestito anche lo scorso gennaio, così come a dicembre 2023. Il ministro e gli specialisti dell’Ente delle Acque Romene hanno sorvolato in elicottero le aree a rischio inondazioni.
Le più recenti previsioni degli idrologi indicano che tra il 29 e il 30 settembre la portata massima del Danubio all’ingresso nel Paese sarà di 7.900-8.000 metri cubi al secondo. Il fiume ha causato le inondazioni in Romania nel 2006, ma allora aveva una portata di oltre 15.000 metri cubi al secondo.
“Da tutte le informazioni rese disponibili dai miei colleghi, risulta che non avremo problemi in Romania. Il picco dell’ondata di piena a Budapest è stato inferiore al previsto di 500 metri cubi al secondo. Ciò significa che, quando in Romania avvertiremo questo picco, il 28 settembre o forse proprio il 29 settembre, rispetto alle prime stime degli specialisti, che indicavano 9.500 metri cubi al secondo, forse anche superiori, oggi le prognosi sono diminuite”, ha precisato Mircea Fechet.
Sulla base delle informazioni attuali, il rischio che si verifichino problemi particolari a causa della propagazione delle ondate di piena sul tratto romeno del fiume è ridotto, ha spiegato a Radio Romania anche la portavoce dell’Ente delle Acque Romene, Ana-Maria Agiu. Da parte sua, il presidente della direzione di Hidroelectrica, Karoly Borbely, ha dichiarato che l’aumento del livello del Danubio all’ingresso nel paese può essere accolto in sicurezza, ricordando che le portate più elevate comportano anche una maggiore produzione di energia elettrica.