La pace, non più una certezza in Europa
Il capo di Stato Maggiore della Difesa ha lanciato un monito serio.
Ştefan Stoica, 13.11.2024, 11:34
Tra meno di due settimane, in Romania si terrà il primo turno delle presidenziali, e la campagna elettorale continua a svolgersi in tono minore, con discorsi e attacchi prevedibili tra gli aspiranti alla carica suprema. Analisti e commentatori deplorano la quasi totale assenza dall’agenda dei candidati di questioni importanti, come la guerra nella confinante Ucraina e il modo in cui il Paese si sta preparando a qualsiasi tipo di sfida in materia di sicurezza. I militari non sono in campagna elettorale e temi talmente delicati sono alla loro portata di mano. Non in ultimo, l’istituzione che rappresentano è, a differenza dei partiti politici, nel top della credibilità pubblica.
Relativamente di recente, il capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Gheorghiţă Vlad, ha attirato l’attenzione sul basso numero di riservisti che potrebbero essere chiamati in una situazione di conflitto, nonché su alcune lacune legislative che limitano la capacità di reazione delle forze armate in certe situazioni. Un’apparizione pubblica utile, perché le autorità hanno messo in moto le cose laddove il generale segnalava problemi.
Martedì, in occasione dell’anniversario dello Stato Maggiore della Difesa, il generale Vlad ha lanciato un serio segnale d’allarme: gli indicatori dell’attuale situazione di sicurezza ci ammoniscono che la pace non è più una certezza sul continente europeo. Il generale ha ricordato che, in dissonanza con le norme del diritto umanitario internazionale, le azioni della Federazione Russa alimentano la progressione negativa delle potenziali minacce e dei rischi per la sicurezza. Stando al generale, nella regione del Mar Nero, area di interesse strategico della NATO, abbiamo una situazione di crisi nel campo della difesa.
L’Esercito della Romania, ha sottolineato Vlad, ha riconfigurato la sua architettura difensiva. Le procedure sono state adattate, la capacità di reazione delle forze è stata ricalibrata e le strutture destinate al servizio di combattimento permanente, alla polizia aerea e al rafforzamento della vigilanza sono state rafforzate. Allo stesso tempo, sono state migliorate le capacità di conoscere la situazione e le capacità di allerta precoce. La nostra capacità difensiva, le relazioni euro-atlantiche e di Partenariato Strategico con gli Stati Uniti, rimangono i vettori della posizione nazionale di deterrenza e difesa nella regione del Mar Nero, e allo Stato Maggiore della Difesa spetta un ruolo sostanziale nel consolidare questa posizione, ha affermato Vlad.
A metà settembre, i leader militari della NATO, presenti alla riunione del Comitato Militare dell’Alleanza a Praga, hanno analizzato lo stato di attuazione dei piani di difesa adottati al vertice del 2023. In quell’occasione, il generale Gheorghiță Vlad ha dichiarato che, tenendo in considerazione l’evoluzione della situazione nella guerra intrapresa dalla Russia contro l’Ucraina, diventa sempre più chiara la necessità di una presenza alleata consistente nella regione del Mar Nero e il mantenimento, con priorità, nell’agenda della NATO, della rilevanza del Mar Nero per garantire la stabilità di questa regione. Una deterrenza credibile ed efficace si traduce nella fornitura di forze e mezzi, nella flessibilità dei Battle Groups per organizzarsi velocemente, se necessario, a livello di brigata, ha insistito il capo di Stato Maggiore.