La NATO e la regione del Mar Nero
L'Alleanza Nord-Atlantica ribadisce che la regione del Mar Nero resta al centro dei suoi interessamenti.
Bogdan Matei, 13.11.2023, 11:24
Stando agli esperti militari, il Mar Nero è una caldaia che sta bollendo. Con l’avvio dell’invasione russa in Ucraina, il 24 febbraio 2022, le sue acque sono sorvolate permanentemente da caccia e droni dei due paesi in guerra e spesso scena di combattimenti navali. Nella penisola annessa della Crimea o un po’ più all’ovest, le sponde ucraine sono occupate dall’esercito invasore. Non lontano da Odessa, il più grande porto ucraino al Mar Nero, la regione separatista filorussa della Transnistria, è uscita, de facto, oltre tre decenni addietro, dal controllo delle autorità centrali della Moldavia (ex sovietica, a maggioranza romenofona), dopo un conflitto armato che ha provocato centinaia di morti e che si è concluso con l’intervento delle truppe di Mosca al fianco dei ribelli secessionisti. Sempre rivierasca al Mar Nero e sempre a seguito di un’invasione russa, la Georgia ha perso, a sua volta, dal 2008, il controllo sull’Abkhazia e sull’Ossezia del Sud.
Il mondo civilizzato, affermano i commentatori, non si può sentire a suo agio con il conflitto aperto in Ucraina e quelli congelati in Moldavia e Georgia, tutti innescati dai russi. Perciò, il bacino del Mar Nero riveste un’importanza strategica eccezionale per la NATO, ha ribadito a Costanza, il maggiore porto marittimo romeno, il vicesegretario generale dell’Alleanza Nord-Atlantica, il diplomatico romeno Mircea Geoană. Già ambasciatore a Washington ed ex ministro degli Esteri due decenni fa, quando la Romania è stata accolta nella NATO, Geoană viene molto spesso nel paese, dove i sondaggi sulle intenzioni di voto lo attestano con chances alle elezioni presidenziali dell’anno prossimo. Non parte mai senza rivolgersi alla stampa e senza assicurare che la NATO continuerà a concedere un’attenzione speciale a questa zona e prenderà tutte le misure necessarie per proteggere gli interessi, i cittadini e le economie degli alleati. Lo ha fatto anche nei giorni scorsi, quando ha visitato l’Accademia delle Forze Navali Mircea cel Bătrân.
In precedenza, Mircea Geoană si era recato nella confinante Bulgaria, dove ha incontrato il premier Nikolay Denkov e i dirigenti dell’esercito, e ha visitato il Battle Group multinazionale della NATO. Stando al corrispondente di Radio Romania in Bulgaria, Geoană ha insistito che l’assistenza concessa all’Ucraina deve continuare. La Russia si servirà nuovamente dell’inverno come arma nella sua guerra, cosicchè dobbiamo continuare a offrire agli ucraini quello che a loro è necessario per rimanere forti sul campo di battaglia e per avere una posizione più forte al tavolo negoziale, ha affermato il vicesegretario generale della NATO. Parte di questo sostegno è anche l’inaugurazione del Centro Europeo di Addestramento F-16, alla 86° Base Aerea di Feteşti, nel sud della Romania. Il centro sarà un hub internazionale per addestrare i piloti degli stati alleati e partner, compresi quelli dell’Ucraina invasa, a utilizzare questo tipo di aerei.