La Commissione Europea e la tutela delle elezioni nazionali
Stati membri dell'Unione Europea hanno chiesto alla Commissione di adottare misure per proteggere le elezioni nell'UE da eventuali interferenze.
Daniela Budu, 30.01.2025, 12:10
Alla luce dell’intensificazione degli sforzi per influenzare le elezioni negli stati membri, diversi paesi dell’Unione Europea, tra cui Francia, Germania e Romania, hanno chiesto alla Commissione di adottare misure per proteggere le elezioni nello spazio comunitario da interferenze da parte di attori stranieri. “I recenti incidenti richiedono l’adozione urgente di azioni comuni volte a proteggere le prossime elezioni nell’Unione Europea”, si legge nella lettera firmata dai 12 stati membri.
I paesi firmatari richiamano l’attenzione sulla crescente minaccia che le interferenze esterne nel processo elettorale e nei dibattiti pubblici rappresentano per la stabilità e la sovranità dei paesi dell’UE. Invitano l’Esecutivo europeo a utilizzare le proprie attribuzioni ai sensi del Digital Services Act per proteggere i processi elettorali nei paesi membri. Questo documento obbliga le piattaforme dei social media a moderare e rimuovere i contenuti dannosi che includono incitamento all’odio, razzismo e xenofobia.
Secondo quanto riportato dalla Reuters, i diplomatici europei hanno affermato che l’appello si riferisce in particolare a paesi come Russia e Cina, ma anche ad altri attori. A dicembre, la Commissione Europea ha avviato un’indagine nei confronti della piattaforma cinese TikTok, sospettata di non aver adottato misure per limitare le interferenze straniere nelle elezioni presidenziali svoltesi a novembre in Romania. D’altro canto, al termine del Consiglio Affari Generali di Bruxelles, il commissario europeo per la democrazia, la giustizia, lo stato di diritto e la tutela dei consumatori, Michael McGrath, ha sottolineato l’importanza di proteggere l’integrità delle elezioni, in particolare dalle ingerenze straniere.
L’Esecutivo comunitario ritiene che affrontare questo problema sia una questione urgente e si impegna a rafforzare la resilienza dell’Europa di fronte alle minacce esterne ai processi democratici negli stati membri. Inoltre, ha aggiunto il commissario, l’Esecutivo comunitario terrà conto della questione dell’annullamento delle elezioni presidenziali in Romania quando redigerà il rapporto del 2025 sullo stato di diritto.
Di recente, la Commissione di Venezia ha pubblicato il rapporto sull’annullamento delle elezioni presidenziali in Romania da parte della Corte Costituzionale alla fine dello scorso anno. Le raccomandazioni affermano che tale decisione non dovrebbe basarsi esclusivamente su informazioni classificate, che non garantiscono la necessaria trasparenza, ma dovrebbe indicare con precisione le violazioni e le prove. Inoltre, indica la Commissione di Venezia, il potere della Corte Costituzionale di invalidare le elezioni dovrebbe essere limitato a circostanze eccezionali e chiaramente regolamentato.
Intanto, a Bucarest, il Governo ha adottato la decisione che stabilisce il calendario elettorale per le prossime presidenziali. Pertanto, il primo turno in Romania avrà luogo il 4 maggio 2025, mentre il voto all’estero si svolgerà nell’arco di tre giorni, dal 2 al 4 maggio. Se nessun candidato otterrà il sostegno di più della metà degli elettori, il 18 maggio si terrà il ballottaggio.