Banca Centrale mantiene tasso di riferimento
La Banca Centrale di Romania ha deciso di mantenere il tasso di interesse di politica monetaria al 6,5% all’anno.
Mihai Pelin, 16.01.2025, 12:43
La Banca Nazionale della Romania mantiene l’atteggiamento prudente e ha deciso di mantenere invariato il tasso di interesse di riferimento al 6,5% annuo, alla luce delle incertezze interne e internazionali. Dopo due ribassi successivi, il tasso di riferimento non è stato modificato da agosto, nell’ambito degli sforzi per ridurre l’inflazione. Secondo la Banca Centrale, nell’ultimo trimestre dell’anno scorso la crescita è stata maggiore di quanto previsto in precedenza. È stato inoltre deciso di mantenere i tassi di interesse ai quali le banche commerciali possono prendere in prestito dalla Banca Nazionale o che ricevono per gli importi tenuti nei suoi conti rispettivamente al 7,5% e al 5,5% annuo.
Allo stesso tempo, gli attuali livelli dei tassi di riserva minima per le passività in lei e in valuta estera degli istituti di credito sono rimasti invariati. Gli specialisti avevano anticipato queste decisioni e ritengono che la Banca Nazionale continuerà ad agire con cautela per non far sfuggire l’inflazione al controllo, ma anche per non compromettere la crescita economica, già piuttosto bassa.
L’analista finanziario Dragoş Cabat ha fornito maggiori dettagli. “La decisione è del tutto normale, considerando che si tratta di un periodo di grandi incertezze interne e internazionali. Al momento non abbiamo ancora una Finanziaria, non abbiamo ancora un piano per ridurre il deficit di bilancio. Il debito pubblico cresce continuamente, da un mese all’altro, proprio per coprire questo deficit di bilancio. Abbiamo anche un deficit commerciale. Non si sa se le tasse aumenteranno o meno, se e in quale forma la spesa pubblica diminuirà”, spiega l’analista. L’inflazione è aumentata negli ultimi mesi del 2024. La crescita economica è molto bassa, la guerra in Ucraina continua e nell’UE ci sono incertezze politiche in alcuni paesi importanti, aggiunge Dragoş Cabat.
L’analista ritiene che le possibilità che la Banca Centrale abbassi il tasso di interesse della politica monetaria quest’anno siano piuttosto scarse. La Banca Nazionale attribuisce l’inflazione più alta del previsto principalmente all’aumento dei prezzi del carburante, soprattutto a seguito dell’apprezzamento del dollaro statunitense sui mercati internazionali, e in misura minore al rincaro dei prezzi dei generi alimentari, a seguito della grave siccità della scorsa estate. Secondo i più recenti dati, il tasso d’inflazione annuo diminuirà nel primo trimestre del 2025, ma registrerà valori più elevati di quanto precedentemente previsto.
Gli esperti della Banca Centrale sottolineano che significative incertezze e rischi legati all’evoluzione dell’inflazione derivano dalla condotta della futura politica fiscale e di entrate, nel contesto dell’attuazione del pacchetto di misure fiscali e di bilancio recentemente approvato ai fini del consolidamento fiscale, ma anche dalla situazione del mercato del lavoro e dalla dinamica salariale nell’economia. Allo stesso tempo, notevoli incertezze continuano ad essere associate all’evoluzione dei prezzi dell’energia e dei prodotti alimentari, nonché alla futura traiettoria della quotazione del greggio, alla luce delle tensioni geopolitiche. La Romania ha chiuso il 2024 con un’inflazione del 5,1%.