Iniziative per i bambini rifugiati
Il Governo di Bucarest annuncia che gli alunni rifugiati dallUcraina possono continuare gli studi nella loro madrelingua, mentre gli studenti possono seguire corsi universitari in Romania.
Daniela Budu, 03.03.2022, 13:15
I romeni si sono attivati in gran numero per aiutare i rifugiati ucraini che arrivano nel Paese in questi giorni. Molti sono bambini e le autorità romene, le ONG e la gente comune hanno prestato loro particolare attenzione. Inoltre, nei giorni scorsi, la direttrice esecutiva dell’UNICEF, Catherine Russel, si è recata a Bucarest, ha incontrato esponenti romeni e ha visitato i passaggi di confine dove vengono gestite le situazioni generate dall’aggressione militare russa in Ucraina, i rifugiati ucraini, la principale preoccupazione essendo legata alla situazione dei bambini.
Alla dogana di Sighetu Marmației è già operativo il primo centro Blue Dot creato dall’UNICEF, da autorità e ONG locali, in particolar modo per i bambini rifugiati e le loro famiglie. Presso il centro, l’UNICEF offre servizi integrati, come il ricongiungimento familiare, spazi dedicati a mamme e bambini, coperte, vestiti, kit medici, giocattoli, prodotti d’igiene e alimenti per i bambini, terapia psicologica e pronto soccorso.
Durante un incontro del ministro dell’istruzione romeno, Sorin Cîmpeanu, con il capo della missione in Romania, Pieter Bult, il responsabile dell’UNICEF si è detto commosso dalla mobilitazione della parte romena in merito, volta ad appoggiare i rifugiati e soprattutto i bambini. Egli ha assicurato che l’UNICEF collaborerà con tutte le istituzioni romene coinvolte per offrire sostegno ai bambini e alle loro famiglie.
“I bambini sono sempre i più vulnerabili, lo sappiamo, ma quando c’è un conflitto, i bambini sono ancora più vulnerabili. Ci sono oltre 7,5 milioni di bambini in Ucraina e molti di loro sono stati direttamente colpiti da questo conflitto. Alcuni sono stati costretti a lasciare le loro case in Ucraina e hanno attraversato il confine negli stati confinanti, la Romania compresa”, ha dichiarato Pieter Bult.
Da parte sua, Sorin Cîmpeanu ha annunciato che la Romania ha già preso alcune misure per inserire nel sistema d’istruzione gli oltre 18.000 minorenni ucraini rifugiati finora nel nostro Paese: “Abbiamo 45 scuole e 10 licei in cui si insegna in lingua ucraina. Si tratta di otto province romene. In queste scuole c’è un numero importante di docenti che possono insegnare in ucraino”.
Ad esempio, in provincia di Timiş sono disponibili 360 posti in scuole che possono accogliere bambini rifugiati dall’Ucraina, dall’asilo fino al liceo. Sono state scelte otto località in cui vive una popolazione che parla l’ucraino. Anche nel distretto di Suceava, i bambini rifugiati possono andare all’asilo o a scuola e studiare in ucraino. Le autorità locali annunciano che ci sono docenti volontari e scuole in lingua ucraina. Inoltre, i giovani rifugiati dall’Ucraina potranno frequentare corsi universitari in Romania, con finanziamento garantito dal budget dello stato. Il sistema universitario romeno è aperto ai giovani ucraini, rifugiati nel nostro Paese — ha annunciato il ministro dell’Istruzione, precisando che loro si possono iscrivere in qualsiasi momento inoltrando una domanda e ottenendo l’approvazione da parte della rispettiva università.