Ingerenze della Russia nelle elezioni nella Repubblica di Moldova
L'Unione Europea ha imposto nuove misure restrittive nei confronti di alcune persone responsabili di azioni destabilizzanti nella Repubblica di Moldova.
Ştefan Stoica, 15.10.2024, 10:46
Quasi tre decenni e mezzo dopo la dichiarazione di indipendenza, per la Repubblica di Moldova si avvicina una domenica elettorale che potrà plasmare in modo decisivo il suo futuro. Il 20 ottobre, i cittadini del piccolo stato confinante a ovest con la Romania, con popolazione a maggioranza romenofona, si recano alle urne per eleggere il loro presidente ed esprimere l’opinione in un referendum sull’inclusione dell’adesione all’Unione Europea nella Costituzione. Ad aver convocato il referendum è proprio la presidente in carica, Maia Sandu, aspirante a un nuovo mandato e grande favorita delle elezioni, politica rispettata a livello internazionale per il coraggio e la determinazione con cui ha fatto incamminare il piccolo stato sul percorso europeo.
Consapevole del rischio che l’ex vassallo dell’era sovietica lasci definitivamente la sua sfera d’influenza, la Russia sta cercando in tutti i modi – lo dicono i partner occidentali della Moldova – di influenzare l’esito delle elezioni presidenziali e del referendum. Gli Stati Uniti hanno imposto sanzioni a diverse entità e individui di Russia per aver interferito nelle elezioni nella Repubblica di Moldova, accusando le persone prese di mira di aver orchestrato una campagna per comprare voti e sostenere i candidati pro-Cremlino.
Lunedì, anche l’Unione Europea ha adottato misure simili. Il Consiglio dell’Unione ha imposto restrizioni contro cinque persone e un’entità responsabili di azioni destabilizzanti a Chisinau. “La Moldova – ha dichiarato in un comunicato il capo della diplomazia UE, Josep Borrell – si sta confrontando con massicci tentativi diretti da parte della Russia di destabilizzare il paese, e con sfide derivanti dalla guerra di aggressione intrapresa dalla Russia contro l’Ucraina”. “Questa è una minaccia diretta a un paese sovrano, alla sua vita democratica, al suo percorso verso l’Unione Europea. L’UE continuerà a fornire tutto il sostegno alle giustificate aspirazioni del popolo moldavo”, ha sottolineato Borrell.
Tra le persone sanzionate c’è Evghenia Guţul, governatrice dell’unità territoriale autonoma della Gagauzia, ritenuta responsabile di promuovere il separatismo in quella regione, attraverso il quale tenta di rovesciare l’ordine costituzionale e minaccia la sovranità e l’indipendenza della Repubblica di Moldova. Altre tre alte cariche della Gagauzia figurano nell’elenco delle persone sanzionate. Sanzionate anche un’associazione non governativa con sede in Russia, il cui obiettivo è promuovere gli interessi di Mosca all’estero, e la sua direttrice. Le persone nei confronti delle quali sono state decise le sanzioni, saranno soggette al congelamento dei loro assets nell’UE e al divieto di ricevere fondi o risorse economiche, direttamente o indirettamente. Il numero delle persone prese di mira dal regime di misure restrittive ha ormai raggiunto 18 – 16 persone e due entità.
La Romania, attraverso il ministro degli Affari Esteri, Luminiţa Odobescu, ha accolto con favore l’adozione delle nuove sanzioni e ha ricordato l’importanza di proseguire gli sforzi dell’UE per consolidare la resilienza della Repubblica di Moldova, alla luce dell’intensificazione della disinformazione e delle azioni ibride della Russia contro questo stato.