Inflazione in discesa, abitazioni meno costose
In Romania, l'inflazione è in lieve calo e, nelle grandi città, gli appartamenti costano meno.
Bogdan Matei, 14.06.2023, 11:16
L’inflazione ha continuato a scendere a maggio, anche se i generi alimentari e non alimentari e i servizi hanno visto nuovi rincari. Stando all’Istituto Nazionale di Statistica (INS), l’inflazione annua, messa lo scorso mese in rapporto a maggio 2022, è calata al 10,64% dall’11,23 ad aprile. Sempre a maggio, rispetto al mese precedente, i maggiori rincari sono stati osservati nelle tariffe dei servizi, di circa l’1,1%, seguite dai prezzi dei generi alimentari (0,8%) e non alimentari (0,4%). Rincari significativi sono stati registrati soprattutto da frutta e verdura: il prezzo delle patate è cresciuto mediamente di oltre 11 punti percentuali, mentre quello della frutta fresca di quasi 4,7. Nella categoria dei servizi, i maggiori rincari sono stati osservati per l’alloggio alberghiero (quasi 2,8%) e l’energia elettrica (2,2%). Un calo dei prezzi più rilevante hanno visto il latte vaccino (-5,7%), i combustibili (quasi -2,6%), l’olio alimentare e le uova.
L’analista economico Constantin Rudniţchi ha spiegato a Radio Romania che il rallentamento dell’inflazione incoraggia gli investimenti e la crescita economica. Per la seconda metà dell’anno, le aspettative sono per l’inflazione a una cifra, aggiunge l’analista. Ma un pericolo è la crescita dello stipendio medio lordo sopra il tasso d’inflazione, affermano gli esperti. Secondo i dati relativi al mese di aprile, forniti sempre dall’INS, il reddito salariale medio netto è aumentato mediamente del 15% rispetto al corrispondente mese del 2022. Un incremento salariale che già vediamo nella pubblica amministrazione, in effetti nell’istruzione, quindi buttare sul mercato altri 3-4 miliardi di lei quest’anno significherà praticamente, anche una possibile infiammazione dell’inflazione, ammonisce Constantin Rudniţchi.
L’analista spiega che resta da vedere che impatto avrà l’introduzione di questi soldi sul consumo e attira l’attenzione che la Romania rischia di entrare in un circolo vizioso, in cui gli incrementi salariali possono determinare il ritorno o il mantenimento del tasso d’inflazione a valori superiori al 10%. Ad aprile, il reddito salariale medio netto in Romania era indicato a 4.500 lei (circa 900 euro), con i più alti stipendi nella tecnologia dell’informazione – 10.700 lei (oltre 2.000 euro), mentre i più bassi sono stati osservati in alberghi e ristoranti – 2.400 lei (circa 500 euro).
Gli specialisti notano, inoltre, che le incertezze macroeconomiche hanno avuto ripercussioni anche sul mercato immobiliare. I prezzi delle abitazioni nelle grandi città sono calati lievemente, ma costantemente nei primi tre mesi dell’anno. Le spiegazioni consisterebbero nel calo del potere d’acquisto della popolazione, alla luce dell’inflazione, nonchè dei mutui più cari. Il calo più significativo, pari a oltre il 13%, è stato registrato dagli appartamenti con tre camere costruiti prima del 1977, l’anno del devastante terremoto in seguito al quale le norme antisismiche nell’edilizia sono diventate più rigorose.