Inflazione in calo
L'inflazione a maggio è scesa al 5,12% dal 5,9% registrato ad aprile, il livello più basso degli ultimi tre anni.
Daniela Budu, 13.06.2024, 12:11
Il tasso annuo d’inflazione in Romania è sceso nel mese di maggio al 5,12%, dal 5,9% di aprile, ha annunciato l’Istituto Nazionale di Statistica (INS). Si tratta del livello più basso dell’indicatore negli ultimi tre anni. Secondo l’INS, generi alimentari come i prodotti della macinazione e panificazione, le verdure, le patate, l’olio o il burro, nonché l’elettricità o il gas sono diventati più economici dell’8%. Sono invece diventati più cari i prodotti non alimentari: calzature, mobili o detersivi, ma anche i servizi, soprattutto il trasporto aereo, con incrementi medi superiori al 21%.
L’analista economico Bogdan Glăvan spiega che l’inflazione tende a diminuire, soprattutto perché si sta attenuando lo shock causato dall’aumento dei prezzi dell’energia, fenomeno che si manifesta a livello globale. “In altri paesi, l’inflazione è scesa più velocemente che in Romania, perché noi abbiamo anche i nostri problemi interni che portano ad aumenti dei prezzi, cioè una spesa pubblica esagerata. Tornando all’energia, lo stesso fenomeno accaduto nel 2022 ora si sta verificando al contrario. L’abbassamento del prezzo dell’energia e la diminuzione dei suoi costi porteranno lentamente al calo dell’inflazione o alla stabilizzazione dei prezzi. L’unica domanda è: quanto velocemente? Pertanto, assistiamo a una riduzione dei prezzi nel campo dell’energia. Inoltre, complessivamente, questo mese si è assistito ad una stabilizzazione o ad una leggera diminuzione dei prezzi dei generi alimentari, fenomeno determinato sempre dal contesto internazionale. Se guardiamo a livello globale, vediamo che i prezzi dei prodotti alimentari sono in calo da mesi. Era quindi naturale che ciò si riflettesse anche in Romania”, spiega Bogdan Glăvan.
Secondo l’analista economico, nel successivo periodo la Romania avrà un’evoluzione stabile in termini di inflazione e ci saranno riduzioni dei prezzi perché, dice Bogdan Glăvan, storicamente il prezzo dei prodotti alimentari ha anche una componente stagionale e d’estate solitamente i prezzi calano. Lo stesso analista sottolinea che permangono problemi legati ad aumenti dei prezzi più significativi nei settori in cui l’inflazione si è manifestata tardi, ad esempio nel settore dei servizi, dove stiamo assistendo ad un ultimo impulso inflazionistico.
“Nell’energia, abbiamo un abbassamento dei prezzi. Lo stesso vale per il cibo. Tutto ciò spinge l’inflazione verso il basso, la comprime. Permangono problemi negli altri settori, dove l’inflazione è scoppiata tardi. Quindi, se l’inflazione ha imperversato nel settore energetico, si è gradualmente trasmessa all’economia, colpendo tutti gli altri campi economici, compresi i servizi. E qui vediamo ancora questa coda di inflazione, quest’ultimo impulso inflazionistico”, ha detto ancora Bogdan Glăvan.
Recentemente, la Banca Centrale di Romania ha rivisto al rialzo al 4,9% dal 4,7% le previsioni di inflazione per la fine di quest’anno e anticipa che l’indicatore raggiungerà il 3,5% solo alla fine del 2025. Il governatore Mugur Isărescu affermava recentemente che l’inflazione è su una traiettoria discendente, ma la riduzione sarà graduale e ha spiegato che la politica monetaria della Banca Centrale cerca quell’equilibrio in grado di evitare effetti inflazionistici o recessione.