Imposte: discussioni sulla tassa di solidarietà
La coalizione governativa di Bucarest esamina la sovratassazione delle grandi compagnie, idea criticata dallambiente daffari.
Ştefan Stoica, 08.12.2021, 13:01
Dopo essersi impegnato di aumentare, dal 1° gennaio, lo stipendio minimo, le pensioni e gli assegni familiari, il governo di coalizione avverte la pressione sul budget. In questi giorni viene elaborata la bozza della finanziaria per il 2022 e un modo per aumentare gli incassi sarebbe quello di imporre alle grandi compagnie una tassa di solidarietà. La proposta è arrivata dal membro più piccolo della coalizione, l’UDMR. Il vicepremier Kelemen Hunor, presidente dell’Unione, ha dichiarato che la tassa proposta dell’1% sul fatturato avrà come destinazione investimenti in settori prioritari come la salute e l’istruzione. E’ una proposta per un breve periodo, di un anno, al fine di aumentare le entrate alle casse dello stato in un periodo difficile, in cui, a causa dell’inflazione, dell’aumento dei prezzi dell’energia, si è costretti ad attirare fondi al budget per aiutare le persone che ne hanno bisogno”, ha spiegato Hunor.
Il PSD è favorevole all’idea, ma il PNL è reticente. Le compagnie interessate dalla misura, pubbliche o private, sono quelle con un fatturato di almeno 100 milioni di euro. Accennando a queste, Kelemen Hunor ha affermato che ci sono periodi difficili in cui bisogna essere solidali con quei cittadini e con quella società che ti aiutano a fare profitto. La questione sarà discussa anche con l’ambiente d’affari, che però ha già reagito in seguito alle precedenti voci che annunciavano una simile misura e ne è contrario.
La Camera di Commercio Americana in Romania, che rappresenta oltre 470 compagnie americane, multinazionali e romene, ha trasmesso la preoccupazione della comunità d’affari in merito all’intento della coalizione governativa di aumentare il peso fiscale per le grandi compagnie operanti in Romania, in un momento in cui, il clima d’investimento e d’affari sarebbe già gravato da molteplici crisi. Dopo un lungo periodo di crisi politica in cui la fiducia delle compagnie nell’ambiente d’investimento romeno è crollata, sovrapposta a un periodo di picco della crisi Covid, l’aumento dei prezzi dell’energia e l’aggravamento delle tensioni sul mercato della manodopera, queste notizie relative a nuove tasse non fanno altro che aumentare i rischi di riorientamento dei piani di investimento e allargamento”, ha ammonito la AmCham. Stando ai suoi rappresentanti, la mancanza di prevedibilità e l’aumento dell’instabilità tramite misure intempestive scoraggia gli investimenti e gli intenti delle compagnie di investire sul mercato romeno, e l’impatto negativo a medio e lungo termine supera il guadagno a breve termine.
Secondo i mass media economici, si potrebbe imporre a oltre 300 compagnie romene e straniere attive in Romania una tassa di solidarietà” dell’1% e, secondo i calcoli, il Governo potrebbe incassare dalla loro sovratassazione più di 5 miliardi di lei, cioè oltre un miliardo di euro. Anche il Consiglio degli Investitori Stranieri chiede che sia abbandonata una simile misura, di cui afferma che penalizza quelle categorie di compagnie che pagano le proprie tasse e sono riuscite ad avere risultati anche in condizioni sanitarie restrittive.