Il Ministero dell’Interno, nel mirino
Due tragedie hanno determinato il ministro dellInterno romeno, Lucian Bode, a criticare le forze di polizia, affermando che queste hanno subito un costante degrado negli ultimi 30 anni.
Leyla Cheamil, 18.01.2022, 13:32
Una tragedia che poteva essere evitata ha provocato una serie di reazioni veementi in Romania. Una ragazza di 13 anni ha perso la vita, la settimana scorsa, dopo che è stata investita sulle strisce pedonali, a Bucarest, da una macchia della polizia, mentre un’altra è stata gravemente ferita e ricoverata in ospedale. La macchina aveva i segnali luminosi accesi. Anche il ministro dell’Interno, Lucian Bode, ha reagito precisando che il poliziotto che guidava la macchina non stava eseguendo una missione urgente, ma esercitava i propri doveri di servizio, su richiesta della Direzione Anagrafe Servizi Demografici. Egli ha affermato che i poliziotti che guidano una macchina in regime prioritario, che si tratti o meno di una missione urgente, non sono esentati dalla responsabilità penale: La legge è molto chiara: per tutto ciò che presuppone la guida di una macchina in regime prioritario, che si tratti di una missione poliziesca o d’urgenza, colui che guida una macchina della polizia ha l’obbligo di circolare con prudenza ed è esentato solo dalla parte contravvenzionale, non dalla responsabilità penaleˮ.
Il poliziotto che ha provocato la tragedia nella capitale era stato assunto da fonti esterne, cioè non aveva frequentato una scuola di polizia. Il ministro dell’Interno, Lucian Bode, ha annunciato che, in seguito alla tragedia avvenuta nella capitale, sarà riesaminato il processo di reclutamento di poliziotti dall’esterno, procedura che, sebbene necessaria, in alcune situazioni si dimostra rischiosa. D’altronde, ultimamente sono state organizzate più volte assunzioni del genere, a causa della carenza di personale determinata dai pensionamenti e dal numero troppo basso di posti nelle scuole di polizia.
Un’altra tragedia ha determinato il ministro dell’Interno a dichiarare che ha portato alla luce, ancora una volta, il marciume di un sistema che si è andato degradando anno dopo anno, negli ultimi 30 anni. Risorse umane insufficienti, si sono dimostrate a volte poco preparate, a volte hanno dimostrato complicità con il potere politico locale, altre volte con i delinquenti localiˮ, ha concluso Lucian Bode. La tragedia è accaduta il 9 gennaio, a Bolintin Vale (sud), dove centinaia di persone hanno protestato contro la mancanza di impegno delle autorità, nel contesto in cui una famiglia le terrorizza e uno dei suoi membri ha addirittura ucciso un uomo, colpendolo alla testa con una pietra. Gli abitanti di Bolintin Vale hanno chiesto misure urgenti che li tuteli dalla comunità rom venuta da un’altra località e che provocherebbe scandali. La città è stata dichiarata zona speciale di sicurezza pubblica e decine di gendarmi e poliziotti sono stati, allora, mobilitati nella zona.
Queste tragedie hanno determinato l’USR (all’opposizione) a chiedere, nuovamente, le dimissioni del ministro dell’Interno, affermando che ha fallito nella sua missione di riformare la polizia. L’USR è del parere che il ministero dell’Interno debba essere guidato da una persona che proponga soluzioni chiare e ferme, tramite cui si possa ridare il prestigio alla carica di poliziotto e la fiducia dei romeni nelle istituzioni che hanno la missione di proteggerli.