Il deficit commerciale della Romania
Il deficit commerciale della Romania è aumentato nei primi quattro mesi del 2024.
Daniela Budu, 11.06.2024, 14:52
Nei primi quattro mesi di quest’anno, la Romania ha registrato un deficit commerciale (le esportazioni detratte dalle importazioni) di oltre 9,3 miliardi di euro, 440 milioni di euro in più rispetto a quello registrato nello stesso periodo dell’anno scorso. Lo rilevano i dati presentati lunedì dall’Istituto Nazionale di Statistica. Nel periodo analizzato le esportazioni sono ammontate a quasi 31,3 miliardi di euro, mentre le importazioni a oltre 40,6 miliardi di euro. Secondo l’INS, nei primi quattro mesi dell’anno quote importanti nella struttura delle esportazioni e delle importazioni sono state rappresentate dalle macchine e dagli equipaggiamenti di trasporto, nonché da altri prodotti manifatturati.
Il valore degli scambi di beni all’interno dell’UE ha rappresentato circa il 73% sia del totale delle esportazioni che del totale delle importazioni. In questo contesto, gli analisti stimano che il deficit commerciale sia, accanto al deficit di bilancio, una delle principali vulnerabilità dell’economia. Da un lato, le entrate statali sono molto più basse rispetto alle spese e, dall’altro, le esportazioni sono inferiori alle importazioni. Gli esperti affermano che dopo un periodo in cui il deficit commerciale era cominciato a correggersi, ora la tendenza è di aumento, mettendo sotto pressione anche il tasso di cambio euro/leu. Tuttavia, secondo loro, le riserve valutarie consistenti della Romania dovrebbero correggere il grande deficit commerciale che si mantiene da diversi anni e rendere le esportazioni più competitive.
Ricordiamo che, secondo l’Istituto Nazionale di Statistica, le riserve valutarie della Romania hanno superato, alla fine del mese scorso, il tetto di 65 miliardi di euro, rispetto a circa 62,5 miliardi alla fine di aprile, il che rappresenta una cifra storica per un indicatore dal quale dipende direttamente la stabilità del tasso di cambio e, rispettivamente, dei prezzi. Lo sviluppo ha effetti positivi legati al rafforzamento della fiducia dei mercati finanziari e degli investitori in Romania, ma anche per quanto riguarda il sostegno all’instabilità del tasso di cambio del leu. Gli analisti sottolineano inoltre che la tendenza ad aumentare le riserve valutarie si manifesta già da molto tempo ed è positiva per la Romania. Loro accennano alla situazione internazionale molto instabile e ai mercati finanziari internazionali che attualmente sono incerti sulla direzione che prenderanno.
Ecco perché, dicono gli specialisti, le grandi riserve internazionali sono una sorta di cintura di sicurezza per le turbolenze che si potrebbero verificare. Tuttavia, loro sottolineano anche gli aspetti meno favorevoli legati all’aumento delle riserve valutarie, sottolineando che parte della valuta in esse inclusa proviene da fondi europei, che vengono poi convertiti in lei e utilizzati dal Ministero delle Finanze per finanziare vari progetti di investimenti. Inoltre, secondo molti analisti, il fatto che la Romania abbia dimostrato un tasso di cambio stabile, notevole negli ultimi anni nonostante le turbolenze che hanno attanagliato tutti i mercati, ha anche un aspetto negativo. Nelle condizioni in cui l’inflazione nazionale è aumentata molto, fino al 16%, e il tasso di cambio è rimasto quasi invariato, le esportazioni della Romania hanno sofferto, non potendo essere competitive tenuto conto dell’attuale tasso di cambio.