I timori dei romeni
Secondo un sondaggio condotto dal Centro di Sociologia Urbana e Regionale, i romeni hanno individuato i principali problemi del Paese nell'inflazione, nel calo del tenore di vita, nella corruzione e nel furto.
Sorin Iordan, 25.09.2023, 12:28
La maggior parte dei romeni ritiene che in Romania le cose stiano andando nella direzione sbagliata. È quanto emerge da un sondaggio del Centro di Sociologia Urbana e Regionale – CURS, pubblicato domenica. Secondo la ricerca, la percentuale di coloro che hanno questa convinzione è del 69%, mentre il 22% stima che le cose stiano andando nella direzione giusta e il 9% non lo sa o non ha risposto. Inoltre, il 41% degli intervistati ritiene che tra un anno la loro situazione sarà peggiore, il 38% che sarà la stessa e il 18% che sarà migliore.
Secondo il sondaggio, i principali problemi affrontati dai romeni sono linflazione — il 19%, i bassi redditi e implicitamente il tenore di vita — il 17% e la corruzione e il furto — il 16%. I problemi transfrontalieri come limmigrazione e la guerra in Ucraina preoccupano solo il 3% degli intervistati, percentuale uguale a quella di coloro che individuano i principali problemi nella classe politica e nell’infrastruttura della Romania. In termini di fiducia nelle istituzioni nazionali, al primo posto ci sono i vigili del fuoco con il 73%, seguiti dallesercito con il 68% e dalla chiesa con il 63%. LOrganizzazione del Trattato dell’Atlantico del Nord gode della fiducia del 42% dei romeni, mentre il 52% ha poca o pochissima fiducia nella NATO. Inoltre, solo il 35% dei partecipanti al sondaggio ha molta e moltissima fiducia nell’Unione Europea, mentre la percentuale di coloro che hanno poca o pochissima fiducia nell’UE è del 59%.
La classe politica, il Governo, il Parlamento e la presidenza sono in fondo alla classifica della fiducia accordata dai romeni. Il 13% si fida della Presidenza e del Parlamento di Bucarest e solo il 10% dei partiti politici. Gli ostacoli affrontati dalla Romania nell’adesione all’Area Schengen hanno distrutto l’ottimismo dei suoi cittadini. Pertanto, il 60% degli intervistati ritiene che questanno il Paese non sarà ammesso nello spazio europeo di libera circolazione e solo il 27% crede che la Romania sarà ammessa nel 2023. LAustria è ritenuta dal 41% dei romeni responsabile della mancata adesione della Romania a Schengen, mentre il 21% attribuisce la colpa al governo romeno e il 12% al Consiglio dellUnione Europea.
Dal sondaggio emerge anche che, se domenica prossima si svolgessero elezioni parlamentari, la metà dei romeni voterebbe per i due partiti che attualmente compongono la coalizione di governo: il Partito Socialdemocratico e il Partito Nazionale Liberale. Così, il 31% degli intervistati si fiderebbe del PSD, il 19% del PNL, mentre i partiti di opposizione – lAlleanza per lUnione dei Romeni e lUnione Salvate la Romania, raccoglierebbero rispettivamente il 18 e l11% dei voti, mentre lUnione Democratica Magiari di Romania otterrebbe il 5%. Il sondaggio CURS è stato condotto con il metodo “faccia a faccia”, tra il 12 e il 22 settembre, su un campione rappresentativo a livello nazionale di 1.008 intervistati e ha un margine di errore massimo di più o meno il 3,1%.