Gli agricoltori, nel mirino del Parlamento Europeo
I problemi creati sul mercato europeo dal grande afflusso di cereali a buon mercato dallUcraina sono stati esaminati ieri, al Parlamento Europeo.
Corina Cristea, 11.05.2023, 13:46
Dallinizio del conflitto iniziato dalla Federazione Russa nel Paese confinante, circa 17 milioni di tonnellate di prodotti agricoli importanti hanno lasciato lUcraina con trasporto stradale, ferroviario o fluviale sul Danubio, lo rilevano i dati del Ministero dellAgricoltura di Kiev. Tra questi, lintero quantitativo di cereali, che rappresenta circa il 38% delle esportazioni ucraine, ha raggiunto i Paesi confinanti dellUE, poiché i confini dellUcraina con la Russia e la Bielorussia sono stati chiusi. Per aiutare lUcraina, dopo che la Russia ha bloccato i porti ucraini sul Mar Nero, lUE ha sospeso i dazi e altre misure di difesa commerciale sulle importazioni di cereali ucraini e di altri prodotti alimentari, senza richiedere che soddisfino gli standard di qualità europei.
Lobiettivo di Bruxelles era di consentire agli agricoltori ucraini di esportare i loro cereali e semi oleaginosi verso i loro mercati tradizionali in Africa, Medio Oriente e Asia – e contribuire ad alleviare la crisi alimentare globale – ma una grande quantità di grano è rimasta nell’Europa dell’est e ha creato disfunzioni. Nei dibattiti di ieri al Parlamento Europeo, relativi ai problemi creati sul mercato europeo dal grande afflusso di cereali a buon mercato dallUcraina, gli eurodeputati hanno chiesto misure più sostenute per gli agricoltori dellEuropa orientale, che subiscono danni in seguito alle importazioni di prodotti agricoli ucraini. I cinque Stati, Romania, Polonia, Bulgaria, Slovacchia e Ungheria, hanno attraversato una situazione di emergenza e c’è stato bisogno di solidarietà europea per la loro protezione, ha sottolineato il commissario per lagricoltura, Janusz Wojciechowski, che ha riconosciuto il contributo di Bucarest nel garantire i corridoi di solidarietà per il grano proveniente dal Paese confinante e ha trasmesso ringraziamenti: “Romania, un sincero grazie alla Romania, perché il peso è stato più grande per questo Paese. 9 milioni di tonnellate di cereali inviate. Ecco, 6,5 hanno lasciato la Romania. Ne sono rimaste 2,5.”
LUnione Europea afferma, ora, che i cereali ucraini solo attraverseranno questi Paesi e si cerca di monitorare i trasporti, per prevenire che vi rimangano e perturbino i loro mercati. Leurodeputato romeno Dacian Cioloş, ex commissario europeo per lagricoltura, ha chiesto alla Commissione di fare di più per garantire che i cereali raggiungano veramente i Paesi terzi. Sempre dalla Romania, leurodeputato Daniel Buda, vicepresidente della Commissione Agricoltura, ha insistito affinché questi cereali siano gestiti direttamente dalla Commissione Europea, mentre leurodeputata Carmen Avram si è espressa a favore della proroga del divieto di importazione negli Stati membri colpiti. Carmen Avram ha inoltre ricordato che la Romania si trova in una situazione particolare, avendo con l’Ucraina collegamenti stradali, fluviali e marittimi, e il porto romeno di Constanta, sul Mar Nero, è sopraffatto.