Giustizia: corruzione in tempi di pandemia
La pandemia di coronavirus ha accentuato la corruzione in Romania.
Daniela Budu, 21.12.2021, 14:34
Secondo la Direzione Nazionale Anticorruzione, il contesto pandemico ha alimentato la corruzione in Romania e i soldi non sono sempre arrivati dove dovevano, rispettivamente non si ritrovano nella dotazione degli ospedali, in equipaggiamenti di protezione, apparecchiatura specializzata o medicinali. La DNA annuncia di aver avviato, dall’inizio della pandemia da COVID-19, due anni fa, 168 fascicoli penali per reati legati alla pandemia o alla falsa vaccinazione. Secondo l’istituzione, la Romania ha avuto la più ampia indagine tra gli stati dell’UE, con 3.000 certificati falsi rilasciati alla Dogana Petea (nord-ovest) da medici e dipendenti degli ospedali corrotti. Al momento, sono in corso metà dei fascicoli avviati l’anno scorso.
Otto fascicoli con 22 incolpati sono stati finora rinviati a giudizio. Tra questi c’è anche il direttore della compagnia nazionale Unifarm, uno dei principali distributori di prodotti farmaceutici e parafarmaceutici di Romania, Ionel Eugen Adrian, il quale, stando ai procuratori, avrebbe preteso oltre 700.000 euro per un contratto con una compagnia privata per la fornitura di milioni di mascherine chirurgiche non-conformi e di decine di migliaia di tute. Crin Bologa, procuratore capo della DNA, spiega: “In periodi di crisi la corruzione si sviluppa. In tali circostanze, è ovvio che abbiamo molti fascicoli sotto esame per quanto riguarda gli acquisti fatti durante la pandemia, la corruzione durante la pandemia. Lungo il 2020 e il 2021, abbiamo registrato oltre 160 fascicoli legati alla situazione epidemiologica. Al momento, sono in corso 88 fascicoli e 68 persone sono state messe sotto accusa.”
Secondo il procuratore capo della DNA, durante la pandemia, sono state portate in Romania diverse apparecchiature mediche, mascherine, barelle isolanti da Paesi come Turchia, Cina e da altri stati del mondo. Le autorità cercano di scoprire le motivazioni alla base di alcuni acquisti di materiali irregolari per somme enormi e con la violazione delle procedure. In occasione della Giornata Internazionale contro la corruzione, il 9 dicembre, Crin Bologa affermava che l’attività della DNA è gravemente danneggiata e molto più difficile a causa del fatto che le leggi sulla giustizia in Romania non sono state ancora corrette.
Ciò accade malgrado il fatto che la Commissione Europea abbia chiesto ripetutamente a Bucarest di intensificare la lotta alla corruzione. In più, dall’adesione all’UE nel 2007, la Commissione ha seguito le riforme fatte in Romania nei settori giustizia e contrasto della corruzione tramite il Meccanismo di Cooperazione e Verifica (MCV), un quadro importante per progressi in questi settori. L’estate scorsa, la Transparency International tirava un segnale d’allarme sia per i governi nazionali, che per le istituzioni dell’UE. In un rapporto, l’istituzione esortava i governi dell’UE a “raddoppiare gli sforzi per garantire un’uscita corretta ed equa dalla pandemia in corso”. L’organizzazione ammoniva che la percezione della maggioranza è che l’assistenza medica sia stata colpita soprattutto dalla corruzione e che la frequenza delle tangenti nel settore sanitario è maggiore in Romania e Bulgaria.