Fitch declassa rating Romania
L'agenzia Fitch declassa il rating della Romania, invocando l'instabilità politica e il deficit di bilancio.
Mihai Pelin, 19.12.2024, 11:42
L’agenzia Fitch ha rivisto a “negativo” l’outlook del rating della Romania per i prestiti a lungo termine in valuta estera. Il rating è tuttavia mantenuto al precedente livello BBB-. L’agenzia cita, come elemento essenziale del peggioramento, la crescita sostenuta del debito del paese. Allo stesso tempo, si tiene conto dell’elevato deficit di bilancio della Romania, che l’agenzia stima quest’anno all’8,2% del PIL. Fitch prevede che il debito sovrano della Romania raggiungerà circa il 70% del PIL entro il 2028, rispetto al 49% nel 2023. La valutazione è stata effettuata due mesi prima del calendario abituale e riflette i notevoli rischi che la Romania deve affrontare a causa dell’instabilità politica, degli squilibri fiscali e dell’aumento del debito pubblico.
L’analista economico Aurelian Dochia afferma che la decisione non è una sorpresa e che la ragione principale è legata all’altissimo livello del deficit di bilancio. “La tendenza per il 2025 non è affatto incoraggiante. Il deficit non può essere corretto facilmente nel 2025, dato che l’economia sta chiaramente subendo un rallentamento. La crescita economica per il 2025 sarà piuttosto debole e le misure volte a ridurre il deficit per il verso della diminuzione delle spese sono difficilmente accettabili, sia dal punto di vista sociale che politico”, spiega Aurelian Dochia.
La decisione di Fitch può portare ad un aumento dei costi dei prestiti per la Romania, che attualmente sono comunque i più alti nell’Unione Europea. La Romania sta attraversando un periodo di turbolenze causate dall’instabilità politica e dall’annullamento delle elezioni presidenziali, ma la coalizione di governo adotterà misure di consolidamento fiscale e di bilancio per ritornare ad una prospettiva stabile, assicurano i leader politici a Bucarest. Per ora è stato lanciato solo il segnale d’allarme, dichiara il ministro delle Finanze, Marcel Boloş, spiegando che le prossime misure si ritroveranno nella futura ordinanza, che sarà emanata nei prossimi giorni.
Il primo ministro Marcel Ciolacu, il leader del PSD, precisa che le incertezze sul paese verranno dissipate dalla creazione, entro la fine dell’anno, di una maggioranza pro-europea e di un Governo che si occuperà del piano di bilancio strutturale assunto a livello europeo. Il premier ha aggiunto che la Romania ha la capacità di mobilitare risorse per ritornare su un “percorso stabile”.
Il deficit di bilancio deve essere fortemente ridotto, dice, a sua volta, il leader dell’UDMR, Kelemen Hunor, ma per il momento non si sa esattamente come si potrebbe attrarre più denaro nelle casse dello stato senza aumenti di tasse e imposte. L’USR (all’opposizione) si pronuncia per la riduzione delle spese statali, sostenendo, attraverso la portavoce Cristina Prună, che la decisione di Fitch è stata presa a causa del deterioramento fiscale e dell’enorme deficit di bilancio. Sempre dall’opposizione, il primo vicepresidente dell’AUR, Marius Lulea, accusa l’attuale governo di spingere il paese in un’apocalisse che si stenderà anche l’anno prossimo, poiché non adotta misure per ridurre il deficit e continua a fare prestiti esteri a tassi di interesse molto elevati.