Film romeni a Cannes
Anche quest’anno al Festival di Cannes sono stati proiettati dei film romeni.
Mihai Pelin, 24.05.2024, 10:43
Pellicole romene sono presenti quest’anno al celebre Festival di Cannes, uno degli eventi cinematografici più importanti del mondo, che sta per chiudere i battenti. Il lungometraggio “Tre chilometri alla fine del mondo”, diretto da Emanuel Pârvu, presentato in prima mondiale nel concorso ufficiale, racconta la storia di Adi, un’adolescente 17enne originario di un villaggio del Delta del Danubio, che, grazie agli sforzi dei suoi genitori, studia nella città di Tulcea. Quando i genitori si confrontano con una verità che non riescono a comprendere, l’amore incondizionato che Adi dovrebbe ricevere da loro scompare improvvisamente e al giovane resta un’unica soluzione. Al termine della proiezione, il film è stato già “premiato” con i generosi applausi del pubblico. Anche le recensioni pubblicate successivamente elogiano il film romeno e il suo regista.
“Tre chilometri alla fine del mondo” è il terzo lungometraggio del regista Emanuel Pârvu, dopo il debutto con “Meda or the Not So Bright Side of Things” (2017) e “Marocco”, presentato in prima internazionale al Festival di San Sebastian nel 2021. “Il Concorso ufficiale di Cannes è qualcosa che, come regista, probabilmente sogni per tutta la vita, il luogo dove vuoi che siano visti i tuoi film, dove vuoi essere. Sono così tanti i “sentieri” che, ad un certo momento, puoi prendere – dall’idea del film alla sceneggiatura, dalle location alle riprese vere e proprie, dalla recitazione al montaggio, che non sai nemmeno esattamente da dove ha preso lo spunto tutto. Sicuramente da Dio. Un grande ringraziamento a tutti quanti sono coinvolti, abbiamo fatto insieme una grande squadra ed ecco il nostro primo riconoscimento”, ha detto Emanuel Pârvu.
Un’altra pellicola romena – “NASTY”, diretta da Cristian Pascariu, Tudor D. Popescu e Tudor Giurgiu, è stata presentata nella sezione “Proiezioni Speciali”. Il documentario offre al pubblico un’affascinante viaggio nella vita del leggendario Ilie Năstase, il primo ribelle nella storia del tennis. Ha dominato la scena del tennis romeno e mondiale negli anni ’70, essendo il primo leader della classifica ATP dopo la sua creazione. Ilie Năstase ha riscosso standing ovations alla fine della proiezione a Cannes.
Il regista del documentario, Tudor Giurgiu, dice che la selezione della produzione a Cannes è una cosa straordinaria. “In Francia, Ilie Năstase è amato tanto quanto in Romania. L’inclusione del documentario nella selezione del festival è un riconoscimento del nostro lavoro di squadra e la prova che si può essere selezionati a Cannes anche con un film che non rientra necessariamente nell’area del cinema d’autore”, ha detto Tudor Giurgiu.
Il Festival di Cannes presenta quest’anno, per la prima volta, una “competizione immersiva”. Si tratta di creazioni VR e tra gli otto progetti ce n’è anche uno romeno – “Human Violins: Prelude”. Realizzato dall’artista Ioana Mischie, è tratto da una struggente vicenda realmente accaduta: durante l’Olocausto, a molti ebrei fu permesso di scegliere un unico oggetto prima di essere portati nei campi di concentramento, e alcuni volevano il violino.