Energia, da scorte a consumi
La Romania è più preparata che mai ad affrontare l'inverno dal punto di vista energetico.
Roxana Vasile, 15.11.2023, 11:27
Se quest’inverno le condizioni meteorologiche saranno normali, le scorte di gas naturale saranno sufficienti, senza necessità di importazioni, assicurano le autorità di Bucarest. Secondo il ministro dell’Energia, Sebastian Burduja, in caso di richieste particolari da parte della confinante Moldavia o di altri stati della regione, la Romania potrà ricorrere a risorse esterne.
Abbiamo scorte di gas pari a quasi il 103%, con un sovrappieno, e con questa riserva, in aggiunta a quello che riusciamo a produrre anche durante la stagione fredda, in un inverno normale riusciremo a superare questa stagione solo con il gas romeno proveniente da quello che abbiamo nei depositi e da quello che viene prodotto. Cosa significa un inverno normale? Ce lo dicono i meteorologi: uno o al massimo due episodi di gelo, bufera di neve in un mese. Un episodio può durare da 3-4 a 7 giorni. Se l’inverno sarà particolarmente pesante, se avremo richieste particolari da parte della Moldavia o da altri stati della regione, siamo pronti ad attivare un’opzione con l’Azerbaigian, assicurata dalla Romania la primavera scorsa, che ci consente l’accesso ad un miliardo di metri cubi da questo paese. Se questa quantità non dovesse bastare, abbiamo sicuramente l’opzione di importare gas naturale liquefatto sulla rotta Grecia-Bulgaria-Romania oppure, ovviamente, Turchia-Bulgaria-Romania. I bacini artificiali sono al 74,7%, si tratta di un livello ottimale e, non in ultimo, le scorte di carbone sono conformi al calendario assunto, ha dichiarato Sebastian Burduja.
Le buone notizie sono confermate dalle statistiche: il consumo di elettricità in Romania è diminuito del 6,7% nei primi nove mesi dell’anno, rispetto allo stesso periodo del 2022, secondo l’Istituto Nazionale di Statistica. Hanno consumato meno sia la popolazione che l’economia. Invece, la produzione di elettricità è aumentata di oltre il 3%, e il salto più grande, pari al 40%, è stato registrato dalle centrali idroelettriche. Le importazioni di elettricità sono diminuite dell’8%, mentre le esportazioni sono aumentate di quasi il 70%.
Il presidente dell’Autorità Nazionale di Regolamentazione dell’Energia, George Niculescu, ha dichiarato che la Romania sta consolidando le sue capacità produttive. L’energia generata in Romania in termini di quantità aumenta ogni anno. Lo vediamo anche come ANRE, attraverso il numero di autorizzazioni che concediamo, quindi sostanzialmente l’appetito degli investitori nel settore viene mantenuto.
Tuttavia, la transizione energetica auspicata dall’Europa è troppo rapida e troppo costosa e non si sa, nel contesto geopolitico attuale e futuro, come reagirebbero i cittadini a possibili aumenti dei prezzi. Secondo alcuni specialisti del settore, il carbone non può e non va eliminato dal mix energetico, ma deve essere complementare al gas naturale, all’energia nucleare o idroelettrica o proveniente da fonti rinnovabili.