Discesa lenta dell’inflazione
Gli specialisti spiegano che l'inflazione si calmerà nei mesi prossimi, ma potrebbe risalire nel 2024.
Bogdan Matei, 06.10.2023, 11:02
Il tasso d’inflazione annuo continuerà a calare in Romania fino alla fine dell’anno, ma la sua evoluzione sarà influenzata dal pacchetto di misure fiscali che il Governo applicherà per equilibrare il bilancio. Lo valuta la direzione della Banca Centrale di Romania, che ha deciso ieri di mantenere il tasso d’interesse di riferimento al 7% all’anno, valore immutato da gennaio. Stando agli esperti, la decisione della Banca Centrale è stata anticipata dalla maggioranza dei player sui mercati finanziari poichè, da una parte, l’inflazione sembra scendere più lentamente del previsto e, dall’altra, l’economia ha attenuato in maniera significativa la crescita negli ultimi tre mesi.
Secondo le valutazioni attuali, il tasso d’inflazione annuo continuerà tuttavia a calare fino alla fine del 2023. L’evoluzione sarebbe da attribuire alla riduzione delle quotazioni di certe merci, ad un ricco raccolto agricolo e al tetto massimale temporaneo del ricarico di vendita per i prodotti alimentari di base. La Banca Centrale richiama, però, l’attenzione, che, a partire dall’anno prossimo, appaiono delle incertezze e dei rischi notevoli sull’evoluzione dell’inflazione, derivanti dalla configurazione del pacchetto di misure fiscali e di bilancio che sarà applicato dal Governo per consolidare il budget, nonchè dalla futura condotta della politica fiscale e dei redditi, in grado di generare effetto inflazione a breve termine.
Anche l’analista economico Adrian Codirlaşu ha anticipato a Radio Romania che la deflazione continuerà, ma più lentamente del previsto, mentre nel primo trimestre dell’anno è possibile una nuova crescita dell’inflazione, che torni poi nuovamente a scendere. L’analista parla di uno shock generato dalle nuove misure fiscali, in quanto aumentano le accise e l’IVA per certi prodotti del paniere di consumo. Inoltre, il prezzo del petrolio è aumentato e comporterà anche il rincaro dei combustibili. L’introduzione della nuova tassa sul fatturato aumenterà, prevedibilmente, anche i prezzi di vendita. Infine, dice ancora Adrian Codirlaşu, in Romania sale anche il salario minimo, che significa un costo aggiuntivo per le imprese e che genererà, a sua volta, una nuova crescita dei prezzi.
Gli specialisti della Banca Centrale aggiungono che, per la Romania, incertezze e rischi per l’attività economica e, implicitamente, per l’evoluzione dell’inflazione a medio termine sono generati anche dalla guerra nella confinante Ucraina, dagli sviluppi economici sotto le aspettative in Europa, nonchè dal livello dell’assorbimento dei fondi comunitari. In precedenza, il capo della missione FMI per la Romania, Jan Kees Martijn, ha dichiarato a Bucarest che la guerra avviata dalla Russia in Ucraina, una diminuzione dell’attività economica sul continente e persino nell’intero mondo rallenterebbero, inevitabilmente, anche la crescita economica in Romania.