Diplomazia: la Romania e il Vicinato orientale dell’UE
I ministri degli Esteri dell'Unione Europea hanno deciso di estendere le sanzioni alla Bielorussia.
România Internațional, 16.11.2021, 11:00
Insieme ai colleghi degli stati UE e partner – Armenia, Azerbaigian, Georgia, Repubblica di Moldova e Ucraina, il capo della diplomazia di Bucarest, Bogdan Aurescu, ha partecipato alla ministeriale del Partenariato Orientale a Bruxelles, dove ha presentato la visione della Romania sulle priorità strategiche nel periodo post-2020 della partnership. Priorità definite anche in base alle conclusioni della tournée diplomatica effettuata nel Caucaso del Sud dal ministro Aurescu, accanto agli omologhi di Austria e Lituania, con il mandato e in coordinamento con l’Alto Rappresentante dell’UE, Josep Borrell.
Una conclusione de questo viaggio è l’intensificazione dell’impegno comune per un Partenariato ambizioso e consolidato, in grado di riflettere la necessità di ripresa, rafforzamento della resilienza e approfondimento delle riforme nella regione. Bogdan Aurescu si è pronunciato per il consolidamento della dimensione di sicurezza nel Vicinato Est e l’individuazione di formati di dialogo con i partner interessati, al fine di sostenerli nel combattere le minacce ibride, ma anche per un maggiore impegno dell’Unione nella soluzione dei conflitti congelati o prolungati del vicinato orientale.
A Bruxelles, i ministri degli Esteri hanno lavorato anche ai preparativi per il Vertice del Partenariato Orientale, dal quale la Romania auspica una dichiarazione congiunta concreta e adattata al futuro, ha spiegato Bogdan Aurescu. Estremamente importante è riconoscere e appoggiare le aspirazioni europee e gli sforzi sulla strada dell’integrazione europea compiuti dagli stati associati (Georgia, Repubblica di Moldova e Ucraina), ha detto inoltre il capo della diplomazia di Bucarest.
I ministri comunitari hanno convenuto a Bruxelles anche l’estensione dei criteri per le sanzioni imposte contro il regime di Minsk. Di conseguenza, l’UE potrà applicare puntualmente delle misure restrittive contro individui ed entità che organizzano o contribuiscono a all’attraversamento illegale delle frontiere esterne dell’UE da parte di migranti dalla Bielorussia. Sin da ottobre 2020, l’Unione aveva esteso sempre di più le sanzioni contro il regime di minsk, in seguito alla brutale repressione delle proteste contro la frode avvenuta alle elezioni svoltesi in Bielorussia, il cui esito non è riconosciuto dall’UE. 166 persone, compreso il leader Aleksandr Lukashenko, e 15 entità sono già sotto sanzioni europee, e ora si sta lavorando ad un altro pacchetto.
Il ministro Bogdan Aurescu ha sottolineato, in ugual misura, quanto sia necessario continuare a sostenere il popolo bielorusso, ricordando il Piano economico per una Bielorussia democratica, elaborato dalla Commissione Europea su proposta del presidente romeno Klaus Iohannis e degli omologhi di Polonia e Lituania, che presenta le opportunità di questo paese una volta avverrà la transizione verso un regime democratico. Non in ultimo, nel contesto della situazione nell’est dell’Ucraina, il ministro romeno ha ribadito a Bruxelles il sostegno all’integrità territoriale di questo paese, sottolineando la necessità di una maggiore resilienza tramite il mantenimento di un ritmo sostenuto delle riforme.