Dati sull’inflazione
Il tasso d'inflazione annuo continuerà a diminuire, prevede la Banca Centrale di Romania.
Ştefan Stoica, 05.04.2024, 10:12
La Banca Centrale di Romania ha deciso di mantenere il tasso di interesse di riferimento al 7% annuo, livello che è rimasto invariato da un anno e quattro mesi. Mantenuti anche i livelli di interesse ai quali le banche commerciali possono prendere dei prestiti dalla BC e quelli che ricevono quando tengono denaro in depositi presso la stessa. Gli specialisti della Banca Centrale affermano che il tasso d’inflazione annuo è aumentato, in linea con le previsioni, a gennaio 2024 al 7,41%, ma è diminuito a febbraio al 7,23%.
Il tasso di inflazione più elevato rispetto alla fine del 2023 è principalmente il risultato della dinamica annuale del prezzo dell’energia elettrica, nonché dell’aumento del prezzo dei carburanti e dei prodotti di tabacco, in un contesto di crescita delle accise e della quotazione del greggio, precisa la BC. Secondo le sue stime, il tasso annuo di inflazione continuerà a diminuire nei prossimi mesi, ma su una traiettoria leggermente superiore a quella evidenziata nelle previsioni a medio termine di febbraio 2024.
Incertezze e rischi incombono sull’inflazione, derivanti dalle misure fiscali recentemente applicate a sostegno del processo di consolidamento del bilancio, nonché dal tetto al margine commerciale per i prodotti alimentari di base, prorogato fino alla fine dell’anno. Allo stesso tempo, crescenti incertezze e rischi sono associati alla futura condotta della politica fiscale e delle entrate, avendo come fonti l’esecuzione del bilancio dei primi due mesi dell’anno, la dinamica dei salari nel settore pubblico e l’impatto integrale della nuova legge sulle pensioni.
Anche l’evoluzione della quotazione del greggio influenzerà l’inflazione, indica la Banca Centrale. La guerra in Ucraina e il conflitto nel Medio Oriente, così come gli sviluppi economici in Europa, soprattutto in Germania, continuano a generare incertezze e rischi riguardo alle prospettive dell’attività economica e, implicitamente, all’evoluzione a medio termine dell’inflazione.
Come nel caso del deficit di bilancio, troppo elevato rispetto alle esigenze della Commissione Europea e potenzialmente destabilizzante per le finanze del paese, anche nel caso dell’inflazione il primo ministro Marcel Ciolacu è ottimista. Il premier ha assicurato che l’inflazione diminuirà nel successivo periodo e raggiungerà il 5% alla fine dell’anno.
Il primo ministro ha ricordato che, quando ha assunto l’incarico, lo scorso giugno, l’inflazione era a due cifre e si è costantemente ridotta grazie alle misure adottate dall’Esecutivo. Rientreremo anche nell’obiettivo del deficit, ha affermato il premier. Marcel Ciolacu ha precisato che l’aggravamento del deficit non è generato dai consumi, ma dagli investimenti che ritorneranno nell’economia e si troveranno nelle tasse e nelle imposte.