Covid-19: Romania, nuovi appelli alla vaccinazione
Le autorità romene hanno sollecitato l'appoggio dei culti religiosi per accelerare la campagna vaccinale.
Daniela Budu, 03.12.2021, 11:30
In questi giorni, la curva epidemiologica in Romania ha mantenuto la tendenza in discesa delle ultime settimane, sia come numero di nuovi casi che come ricoveri negli ospedali e decessi. Ma resta basso anche l’interesse per la vaccinazione, inferiore alla media giornaliera di circa 16.000 persone registrata la scorsa settimana. Dall’inizio della campagna di immunizzazione alla fine dello scorso anno, circa 7,5 milioni di romeni hanno completato il ciclo vaccinale, vale a dire molto meno della metà della popolazione eleggibile in età superiore ai 12 anni. Tuttavia, il responsabile della campagna vaccinale, Valeriu Gheorghiţă, auspica un tasso di almeno il 50% entro fine anno. Intanto, le autorità stanno moltiplicando gli appelli all’immunizzazione e all’osservanza delle misure di protezione.
Il premier Nicolae Ciucă e il nuovo ministro della Salute, Alexandru Rafila, hanno sollecitato nella campagna vaccinale anti-COVID il sostegno dei rappresentanti dei culti religiosi, i quali hanno chiesto che non sia imposto il green pass obbligatorio per partecipare alle messe. Nicolae Ciucă ha assicurato che una decisione verrà presa entro fine mese. Ne abbiamo discusso e i rappresentanti dei culti hanno sollecitato che i cittadini possano beneficiare della libertà di partecipare ai servizi religiosi senza la certificazione verde obbligatoria. Abbiamo sollecitato l’appoggio dei culti religiosi per potera salvare quante più vite, ha dichiarato il premier Nicolae Ciucă.
Da parte sua, Alexandru Rafila ritiene che la popolazione debba partecipare alle messe senza il green pass, visto che la libertà religiosa è un elemento essenziale. Credo che allorquando prenderemo una decisione – che, alla fine sarà una decisione politica, essa andrà presa in seguito ad un meccanismo consultivo e inclusivo, nel senso che non deve essere una decisione discrezionale. Deve essere una decisione conosciuta, capita e rispettata da tutti, e la libertà religiosa è uno degli elementi basilari. Non possiamo discutere solo del fatto che esiste, se volete, accesso ai negozi di prima necessità. Noi crediamo che anche l’accesso ai servizi religiosi debba tener conto di questo aspetto, ha detto il ministro della Salute, Alexandru Rafila.
In riferimento alla vaccinazione obbligatoria invocata da alcuni esponenti della Commissione Europea, Alexandru Rafila ritiene che ogni stato membro ha il diritto di fare le proprie politiche in materia di pubblica sanità.