Covid-19: Romania, grandi città in zona rossa
Sempre più regioni della Romania passano in zona rossa sullo sfondo del trend ascendente dei contagi da Covid-19.
Eugen Coroianu, 13.01.2022, 12:54
L’incidenza del COVID-19 a Bucarest, calcolata per 14 giorni, ha superato 3 casi per mille abitanti, quindi la capitale è entrata in zona rossa. Di conseguenza, l’attività dei ristoranti e delle caffetterie è permessa d’ora in poi solo fino al 30% della capienza massima dello spazio, secondo una decisione adottata dal Comitato locale per le situazioni di emergenza, e potranno restare aperti nella fascia oraria 5-22. È permessa solo la partecipazione delle persone vaccinate contro il SARS-CoV-2, a cominciare dal decimo giorno dal completamento del ciclo vaccinale, alle persone che esibiscono l’esito negativo di un tampone RT-PCR fatto non più di 72 ore prima, oppure il risultato negativo di un test antigenico rapido eseguito al massimo 48 ore prima. Sono accettate anche le persone tra il 15/o e il 180/o giorno dal contagio dal nuovo coronavirus.
Anche il municipio di Costanza e la città di Eforie, sul litorale del Mar Nero, sono passati in zona rossa e applicano le stesse misure anti-epidemia valide per un periodo di 14 giorni. Pure Deva e altre 12 località in provincia di Hunedoara (ovest) si trovano in zona rossa a causa dell’aumento del numero di contagi dal ceppo Omicron, che si trasmette già a livello comunitario in Romania.
Il capo della Direzione di Sanità Pubblica Arad, il medico Horea Timiş, richiama l’attenzione che la situazione potrebbe essere diversa in Romania rispetto ad altri Paesi: “Le buone notizie sul ceppo Omicron e sulle tappe cliniche si basano sull’esistenza di una popolazione nella maggior parte vaccinata. Immaginatevi che Omicron, in Romania, con una crescita esponenziale, già più accentuata che in qualsiasi altro Paese dell’UE, si sta diffondendo tra una popolazione che, nella maggiore parte, non è vaccinata. Dunque, sicuramente, la situazione in Romania non sarà altrettanto facile come in altri Paesi. Quindi, ci aspettiamo, senza dubbio, a una crisi di certi servizi come 112 e il pronto soccorso che saranno messi a dura prova. È vero che, molti casi leggeri e moderati saranno curati a casa, sotto la sorveglianza dei medici di famiglia, però se guardiamo la situazione in Romania, dove c’è un deficit di medici di base, ci rendiamo conto che molti pazienti non potranno essere seguiti correttamente. Abbiamo questi centri di valutazione, che, in futuro, dovranno far fronte a un numero record di pazienti.”
Il sindaco del municipio di Cluj-Napoca (nord-ovest), Emil Boc, ha lanciato un appello alla popolazione a vaccinarsi e a osservare le regole imposte dalle autorità, la località essendo già da due giorni in zona rossa, come pure Rădăuți (nord-est), oppure le stazioni montane sulla Valle del Prahova (sud) – Predeal, Sinaia a Azuga.