Covid-19: 7,5 milioni di romeni completamente vaccinati
La Romania ha superato la soglia di 7,5 milioni di persone completamente vaccinate.
Mihai Pelin, 06.12.2021, 16:14
Dall’inizio della campagna vaccinale, avviata il 27 dicembre 2020, quasi 7,8 milioni di persone sono state inoculate con uno dei quattro vaccini – Pfizer, Moderna, AstraZeneca e Johnson&Johnson. 7,5 milioni sono completamente immunizzati. Il numero dei casi di Covid-19 è in calo, ma le autorità romene hanno esortato nuovamente alla vaccinazione e all’osservanza delle misure di protezione, tenuto conto che l’introduzione dell’obbligo di esibire il certificato COVID è poco probabile prima di Capodanno.
Il capo del Dipartimento per Situazioni di Emergenza, Raed Arafat, ha dichiarato che nel prossimo periodo saranno organizzati centri vaccinali mobili nelle zone rurali in cui ci sono persone interessate. Il segretario di stato nel Ministero dell’Interno ha aggiunto che il vaccino è la migliore soluzione per prevenire i casi gravi. Negli ospedali romeni è stato toccato il più basso livello dall’inizio della quarta ondata della pandemia dal punto di vista del numero di malati di COVID-19 ricoverati, di cui circa 900 si trovano nelle terapie intensive. Il leggero aumento del numero di contagi è attribuito dagli specialisti alla crescita del numero di test effettuati.
Il ministro della Salute, Alexandru Rafila, ha discusso di recente sull’argomento con i rappresentanti dei medici di base. Nella sua opinione, al momento, una delle principali emergenze, è lo sviluppo della capacità di testare nei gabinetti dei medici di famiglia per i malati potenzialmente contagiati da Covid-19, la valutazione e la cura di questi pazienti in ambulatorio, se la forma della malattia lo permette. Saranno garantiti i fondi necessari di modo che i malati non debbano farsi carico di costi aggiuntivi. Per le persone rilevate positive al coronavirus, ci sarà anche la possibilità di prescrivere antivirali. “Il pacchetto relativo al test è completo: l’effettuazione propriamente detta del tampone e i materiali di protezione per il personale medico. Oltre a questo, le persone positive avranno la possibilità di effettuare un pacchetto minimale di esami che permettano la somministrazione di terapie antivirali in ambulatorio e che offriranno protezione, ovviamente, sia al paziente che al personale medico allo stesso tempo, di modo che non ci siano sospetti che la cura antivirale venga concessa in condizioni empiriche, senza una previa valutazione dello stato del malato”, ha dichiarato Alexandru Rafila.
A livello europeo, le autorità di Bruxelles stanno considerando l’idea di introdurre la vaccinazione obbligatoria anti-COVID-19, nel contesto della diffusione del nuovo ceppo del virus, Omicron. L’Austria ha annunciato che la vaccinazione sarà obbligatoria dal 1° febbraio, è il primo Paese occidentale a fare questo passo e uno tra i pochi nel mondo. Anche la Germania prende in considerazione la vaccinazione obbligatoria e il suo Parlamento si pronuncerà in merito entro la fine dell’anno. La Grecia annuncia l’applicazione della stessa misura di vaccinazione obbligatoria, ma solo nel caso degli over 60 anni, mentre il dibattito su questo tema si sta diffondendo anche in altri stati membri.