Cooperazioni nel campo della sicurezza
Impegnata nell’offrire sostegno all’Ucraina nella guerra contro l’invasione russa, la Romania continua le pratiche per la piena adesione a Schengen.
Sorin Iordan, 17.04.2024, 18:03
Dopo più di due anni dall’invasione russa in Ucraina, la Romania continua a svolgere un ruolo chiave nelle iniziative internazionali di sostegno all’amministrazione di Kiev. Dal sostegno logistico e informazionale, fino all’impegno nell’appoggiare le esportazioni di cereali dall’Ucraina, Bucarest ha dimostrato la sua utilità e valore quale stato membro della NATO e dell’UE. Di conseguenza, già dal 2022, la Romania è stata inserita dal Cremlino sulla lista dei Paesi “poco amichevoli”, e le critiche e le minacce arrivate da Mosca sono diventate più numerose.
In tale contesto, l’assistente agli affari europei ed eurasiatici del segretario di stato americano, James O’Brien, si è recato a Bucarest nell’ambito di un giro che include visite in Bulgaria, Svizzera e Slovenia. Durante un incontro con il ministro della Difesa romeno, Angel Tîlvăr, l’esponente americano ha dichiarato che gli Stati Uniti stanno lavorando con la Romania per quanto riguarda i rischi alla sicurezza apparsi nel contesto della guerra in Ucraina. Egli ha sottolineato la cooperazione nel campo della sorveglianza aerea, marittima e terrestre per individuare e fermare i droni russi arrivati sul territorio della Romania. O’Brien ha aggiunto che “la Romania ha fatto tanto per costruire la propria capacità in tutti questi settori” ed ha apprezzato la cooperazione tra Bucarest e Kiev, di cui ha affermato che è “fondamentale per il popolo ucraino” e “aiuta anche la Romania ad essere più sicura”. “Quanto più l’Ucraina riesce a portare avanti la lotta contro la Russia e a tenere la Russia impegnata, costringendola a ritirarsi, tanto più sicura sarà la Romania. La nostra attività con la Romania è di assicurarci che le lotte non si possano estendere e che la Romania possa difendere bene il suo territorio e la popolazione contro qualsiasi rischio che la guerra arrivi anche dalle sue parti”, ha affermato O’Brien.
Dal canto suo, il rappresentante del governo romeno ha evidenziato la necessità di un consolidamento della presenza alleata sull’intero fianco orientale della NATO ed ha affermato che tale aspetto è “imperativo per la sicurezza e la stabilità della regione estesa del Mar Nero e non solo”. Nonostante il contesto di sicurezza teso, la Romania non ha rallentato le pratiche diplomatiche per la piena adesione all’Area Schengen, un diritto che le è stato vietato per anni per ragioni politiche. A partire dal 31 marzo, sia la Romania che la Bulgaria sono state incluse nello spazio europeo di libera circolazione solo con le frontiere aeree e marittime, l’Austria essendo il Paese che ha impedito finora, tramite veto, l’introduzione delle regole Schengen anche alle frontiere terrestri.
Durante un colloquio avuto a Bucarest con l’omologo romeno, la ministra dell’interno tedesca, Nancy Faeser, ha apprezzato gli sforzi della Romania per la solidarietà europea in materia di asilo, come parte delle sue azioni per la totale integrazione nell’area Schengen. D’altra parte, il ministro dell’interno romeno, Cătălin Predoiu, ha auspicato che le regole Schengen possano essere introdotte alle frontiere terrestri a cominciare da quest’anno.