Cooperazione in campo giudiziario
L'ex sindaco latitante Cătălin Cherecheş sconterà la sua pena di 5 anni in un penitenziario romeno, dopo che un tribunale tedesco ha deciso il suo rimpatrio.
Sorin Iordan, 14.03.2024, 12:16
L’ex sindaco della città di Baia Mare (nord-ovest della Romania), Cătălin Cherecheş, sarà trasferito in Romania per scontare la pena detentiva di 5 anni per tangenti. È fuggito dal Paese il 24 novembre 2023, non appena il tribunale aveva pronunciato la sentenza, ma è stato fermato dalla polizia tedesca 4 giorni dopo nella stazione di Augusta, in Germania. Cherecheş si è opposto all’estradizione, invocando le dure condizioni nei penitenziari romeni. Presso il tribunale tedesco, tuttavia, i procuratori romeni hanno sostenuto che nel sistema penitenziario romeno tutti i requisiti della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo sono rispettati, e i magistrati tedeschi hanno dato loro ragione.
La ministra della Giustizia romena, Alina Gorghiu, ha affermato che la decisione del tribunale tedesco è un’ulteriore prova del fatto che il livello di cooperazione giudiziaria in materia penale con la Germania è eccezionale. “Cătălin Cherecheș resterà agli arresti fino alla presa in consegna da parte delle competenti autorità romene. Il termine per la consegna è di 10 giorni dalla decisione presa dal tribunale in Germania, quindi entro fine mese avremo il latitante nel penitenziario in Romania. La Procura di Monaco di Baviera, nella comunicazione che ci ha dato, ci ha informato che è possibile ricorrere in appello contro questa decisione del tribunale, ma la procedura di consegna di Cătălin Cherecheș in Romania alle autorità romene non viene in alcun modo intaccata”, ha detto Alina Gorghiu.
Cătălin Cherecheş è solo uno dei nomi di un ampio elenco di persone che hanno ritenuto normale sottrarsi alla pena detentiva in Romania. Tra gli altri nomi famosi ricordiamo l’ex sindaco di Bucarest, Sorin Oprescu, l’ex capo della Direzione di investigazione sui reati di criminalità organizzata e e terrorismo, Alina Bica, o il nipote di Re Carlo II, Paul Lambrino. In questo contesto, la ministra della Giustizia romena ha firmato a Roma una dichiarazione congiunta con il suo omologo italiano, Carlo Nordio, in vista di una più stretta cooperazione giudiziaria in materia penale per riportare nel Paese coloro che fuggono dall’esecuzione delle pene.
Alina Gorghiu ha spiegato che, nel 2023, lo Stato romeno ha portato dall’Italia 120 condannati latitanti, e altri due dall’inizio di quest’anno, anche se tra il 15 e il 20% del numero delle richieste presentate dalla Romania vengono ancora respinte dai tribunali italiani. Allo stesso tempo, Gorghiu ha ricordato di aver iniziato due importanti leggi in questo campo, vale a dire la “Legge dei latitanti”, con la quale le persone condannate in via definitiva, che non si presentano alla Polizia entro 7 giorni per essere incarcerate, saranno considerate evase e rischiano una pena tra 6 mesi e 3 anni, ma anche una legge grazie alla quale i fuggitivi pagheranno le spese per il loro rientro nel Paese. La ministra ha precisato che l’anno scorso la Romania ha rimpatriato 803 fuggitivi e ha pagato per queste procedure più di 2 milioni di euro.