Consigli sull’economia romena
I banchieri e gli imprenditori chiedono alle autorità romene di cambiare le loro politiche economiche.
Bogdan Matei, 16.06.2023, 14:28
Il più longevo tra tutte le figure chiave della Romania post-comunista è il governatore della Banca Centrale, Mugur Isărescu. Nato nel 1949, Isărescu è anche il più longevo capo di una banca centrale di tutto il mondo, essendo governatore dal 1990. Nel 1999, ha lasciato la carica per un anno per essere capo indipendente del governo di coalizione di centro-destra dellepoca. In seguito si è candidato, senza successo, alle elezioni presidenziali, ottenendo solo il 9,54% al primo turno. Successivamente è tornato alla carica di governatore, con la quale è stato identificato per quasi un quarto di secolo. Non è necessariamente apprezzato da tutti, ma nessuno contesta la sua competenza e devozione. In più di tre decenni, Isărescu ha avuto molti interlocutori effimeri a capo del governo o del Ministero delle Finanze, quindi le sue dichiarazioni hanno un peso completamente diverso rispetto alle banalità enfatiche pronunciate dai politici quando inaugurano i loro mandati e alle promesse che non rispettano quasi mai.
Il giorno dellinsediamento del nuovo governo PSD-PNL, guidato dal leader socialdemocratico Marcel Ciolacu, il governatore della Banca Centrale ha chiesto ai decisori politici quello che lui ha definito un pensiero razionale. In un dibattito dedicato alle prospettive delleconomia romena, egli ha menzionato le due direzioni secondo le quali dovrebbe essere orientata qualsiasi strategia di sviluppo del Paese: il coordinamento con leconomia europea e lequilibrio tra offerta e domanda interna. Lagricoltura, alcuni rami dell’industria o lenergia verde, afferma il governatore, dovrebbero essere settori prioritari e diventare più rilevanti sui mercati, addirittura resilienti, in condizioni di forte concorrenza in alcuni casi, come il mercato alimentare. Il governatore confessa, tra laltro, di chiedersi come mai la Romania sia arrivata a importare così tanti prodotti alimentari, visto che ha un potenziale agricolo notevole.
La prospettiva dell’ambiente d’affari è stata presentata dal presidente della Camera di Commercio e Industria della Romania, Mihai Daraban, il quale ritiene che un modello economico praticabile debba partire dallidea di associazione nel settore agroalimentare, che registra un deficit significativo nel commercio internazionale del Paese. Lui precisa che la Polonia, la cui superficie è più ampia di un terzo rispetto a quella della Romania, ha 90.000 agricoltori. La Romania ne ha 796.000, la maggior parte con piccole aziende agricole, ed “è molto difficile discutere di competitività in queste condizioni” – afferma il capo della Camera di Commercio, che i media economici chiamano “il padrone dei padroni”. Egli sostiene anche la riorganizzazione amministrativa e territoriale della Romania, cioè la riduzione del numero di comuni e province, attraverso la fusione, e, implicitamente, la riduzione delle spese con unamministrazione locale troppo ramificata, inefficiente e assai costosa.