Bassi risultati nelle prove PISA
Gli alunni romeni hanno ottenuto punteggi medi nel Programma per la valutazione internazionale degli studenti - PISA 2022.
Mihai Pelin, 06.12.2023, 10:36
La Romania sta segnando il passo con i test PISA. I risultati ottenuti dagli studenti nel Paese, lo scorso anno, sono simili a quelli del 2018, ovvero scarsi. Nell’UE, la Romania è seguita solo dalla Bulgaria. Quasi 700.000 studenti provenienti da 81 Paesi hanno preso parte alle prove PISA organizzate dall’OCSE dopo la pandemia, e la materia alla quale è stata concessa particolare attenzione è stata la matematica. Attraverso questo programma di valutazione, l’OCSE mira a valutare i sistemi educativi di tutto il mondo testando le competenze degli studenti di 15 anni in lettura, matematica e scienze. Poco più della metà degli studenti romeni di questa età hanno dimostrato di possedere un livello almeno accettabile in queste materie. A livello globale, la Romania è indietro rispetto ai sistemi educativi di paesi come gli Emirati Arabi Uniti, la Turchia e persino l’Ucraina, che hanno partecipato con diverse regioni ai test effettuati durante la guerra. Singapore è al primo posto in questo rapporto, ottenendo il punteggio migliore in tutte e tre le aree.
La ministra dell’Istruzione romena, Ligia Deca, afferma che il nuovo quadro legislativo adottato quest’anno porterà ad un miglioramento della situazione. Negli ultimi anni, i risultati PISA della Romania sono rimasti stabili, ma è l’ora di progredire. Bisogna aumentare da 5 a 7 studenti su 10 capaci di dimostrare competenze almeno minime in lettura, scienze e matematica. La nuova legge sull’istruzione preuniversitaria crea il quadro necessario per migliorare le competenze degli studenti nei tre ambiti, riducendo il divario di rendimento esistente tra studenti con status sociale, economico e culturale diverso. I risultati del nuovo quadro normativo si vedranno nelle prossime edizioni delle prove PISA, ha detto Ligia Deca.
Il Ministero dell’Istruzione sostiene che, a differenza di molti altri paesi, la Romania non ha registrato perdite significative nel rendimento degli studenti, il che dimostra che il sistema educativo è resiliente. Paesi europei come Francia, Norvegia o Germania hanno registrato un declino. Al contrario, in Europa, Estonia, Svizzera, Irlanda, Austria, Regno Unito, Repubblica Ceca, Svezia e Danimarca se la sono cavata meglio, con risultati superiori alla media OCSE, così come il Canada. Il rapporto, che esamina i dati raccolti nel 2022, è il primo dopo la pandemia di COVID-19.
Pur riconoscendo l’impatto negativo dei periodi di quarantena sull’istruzione, il rapporto fa riferimento anche ad altri problemi, quali la diminuzione del coinvolgimento dei genitori nell’istruzione dei figli, come fattori che contribuiscono a livelli di istruzione più bassi. I dati mostrano inoltre che nei sistemi educativi in cui il rendimento è rimasto elevato e il senso di appartenenza degli studenti è migliorato, questi tendono a sentirsi più sicuri e meno esposti al bullismo e ad altri rischi all’interno della scuola. Il prossimo test avrà luogo nel 2025, quando le scienze rappresenteranno l’area principale. L’ambito innovativo sarà l’apprendimento nel mondo digitale e, come opzione, verrà testata anche la conoscenza della lingua inglese.