Banca Centrale e incertezze economiche
La Banca Nazionale della Romania ha deciso di mantenere il tasso di interesse di politica monetaria al 6,5% annuo.

Roxana Vasile, 08.04.2025, 10:32
La Banca Centrale ha inoltre deciso di mantenere i tassi di interesse a cui le banche commerciali possono prendere in prestito o che ricevono per gli importi depositati nei suoi conti rispettivamente al 7,5 e al 5,5% annuo. L’istituzione richiama l’attenzione sul fatto che ci troviamo di fronte a grandi incertezze e rischi crescenti, basati tra l’altro sulla futura evoluzione dei prezzi dell’energia e dei prodotti alimentari, rispetto a quelli dello stesso periodo dell’anno precedente.
L’inflazione continuerà a fluttuare nella prima metà del 2025 e, dopo aver registrato una riduzione a marzo, si prevede un aumento moderato nel secondo trimestre. La situazione sarà causata, da un lato, dalla legislazione romena in materia e, dall’altro, dalle misure di politica commerciale adottate da paesi sviluppati, con un potenziale impatto sulle quotazioni delle materie prime e sui prezzi internazionali dei beni intermedi e finali.
Inoltre, le incertezze e i rischi sono associati alla futura condotta della politica nazionale fiscale e di reddito, alle condizioni del mercato del lavoro, ma anche agli sviluppi nell’ambiente esterno, data la prolungata guerra in Ucraina e la situazione in Medio Oriente, ma soprattutto nel contesto della politica commerciale dell’amministrazione americana e delle misure adottate in risposta da altri stati, in grado di influenzare l’andamento dell’economia globale e del commercio internazionale, indica inoltre la Banca Nazionale della Romania.
In queste condizioni, il presidente dell’organizzazione dei professionisti degli investimenti in Romania – CFA, Adrian Codirlaşu, non esclude la possibilità di una recessione nel 2025. “La situazione attuale è complicata, proprio molto complicata economicamente. Se guardiamo al lato interno, abbiamo un deficit di bilancio estremamente elevato, con pressioni che possano farlo rimanere altrettanto elevato, se non vengono prese misure di consolidamento fiscale. Abbiamo un grande deficit delle partite correnti e, se guardiamo alla situazione esterna, abbiamo una guerra al confine e una guerra commerciale è appena iniziata. In queste condizioni, direi che il rischio di recessione è aumentato in modo significativo, quindi è possibile avere una leggera recessione quest’anno”, spiega l’analista.
Secondo la Banca Centrale, i dati e le analisi più recenti indicano già un rallentamento pronunciato della crescita economica nel primo trimestre del 2025. Un’evoluzione sfavorevole potrebbe essere accentuata dall’abbassamento del rating paese della Romania. In questo contesto, gli economisti sostengono l’importanza di assorbire fondi europei, principalmente quelli del PNRR, condizionati dal raggiungimento di rigorosi obiettivi e traguardi, essenziali per l’attuazione di riforme strutturali, ma anche per controbilanciare almeno in parte gli effetti negativi dei conflitti geopolitici.