Ammonimenti dalla Banca Centrale di Romania
Le incertezze a livello globale e il ritardo delle riforme sollecitate in cambio dei fondi europei sono alcuni dei rischi sistemici individuati dalla Banca Centrale di Romania.
Ştefan Stoica, 20.01.2023, 10:25
Le incertezze a livello globale, nel contesto della crisi energetica e della guerra in Ucraina, rappresentano un rischio sistemico notevole e in continua crescita. E’ il primo sulla mappa dei rischi essenziali elaborata dalla Banca Centrale di Romania, ha precisato Eugen Rădulescu, direttore presso la BC, alla presentazione del Rapporto sulla stabilità finanziaria – dicembre 2022. Un altro rischio non trascurabile è il deterioramento degli equilibri macroeconomici interni, anche in seguito alle evoluzioni geopolitiche regionali e internazionali. Pur di bassa intensità, il ritardo delle riforme e dell’assorbimento dei fondi europei, soprattutto tramite il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), è un rischio rilevato dalla Banca Centrale tra quelli da tenere in considerazione.
Siamo tra i paesi che hanno beneficiato di più miliardi di euro già adoperati dal PNRR. Una parte di queste somme è stata già rimborsata, per così dire, quindi i soldi inviati nei conti della Romania sono già stati utilizzati dal Governo per i settori per i quali sono state pagate le rispettive somme. Però siamo abbastanza lontani dall’adempiere a tutti i criteri. La Banca Centrale è solo un osservatore, che nota che abbiamo un rischio, quello di non adempiere agli obiettivi del PNRR, ha dichiarato il direttore della Direzione stabilità finanziaria della Banca Centrale, Eugen Rădulescu.
L’analisi di un gruppo di lavoro per sicurezza energetica ha indicato che un ritardo di due anni dell’implementazione degli investimenti nel campo dell’energia verde tramite il PNRR ridurrebbe di oltre un terzo l’efficienza dell’intero progetto. La BC ritiene reale il pericolo che tale fatto si materializzi, alla luce dell’esperienza attraversata finora dalla Romania nell’attrarre e valorizzare in tempo le risorse europee. Stando alla Banca Centrale, c’è anche il rischio del non rimborso dei crediti contratti dal settore non governativo. Per quanto riguarda la popolazione, il rapporto della BC constata che si mantiene la robusta capacità di onorare i debiti.
Tuttavia, la BC esorta i romeni ad essere cauti in materia di mutui immobiliari, per non arrivare nella situazione di non far fronte alle rate, a causa dell’inflazione alta. La situazione è complicata. Abbiamo un tasso d’inflazione abbastanza elevato, non il più alto in Europa, ma comunque a due cifre. Probabilmente quest’anno non riusciremo ad abbassarla sotto due cifre se non verso la fine dell’anno. Una casa è una cosa difficile. Attualmente, ci sono degli analisti che invitano la popolazione a guardare molto attentamente il bilancio dei propri redditi, nel senso che la rata del mutuo non superi mai la metà dei redditi. Se arrivano a pagare per il mutuo più della metà dei redditi, si rischia di non far fronte ai pagamenti fino alla fine del periodo, ha precisato ancora Eugen Rădulescu. Stando alla Banca Centrale di Romania, la soluzione migliore è quella di negoziare direttamente con le banche, per individuare delle varianti accettabili.