13 per la Romania
Il 24 novembre, i romeni si recheranno alle urne per il primo turno delle elezioni presidenziali.
Ştefan Stoica, 21.11.2024, 11:31
In Romania, le elezioni presidenziali suscitano, in generale, il massimo interesse e generano passioni. Inoltre, quest’anno – speciale perché si presenta, dopo due decenni, con tutte le elezioni possibili – i due turni per la massima carica vengono organizzati prima e dopo le politiche, aumentando così la posta in gioco elettorale. In gergo commerciale, la domanda da parte dell’elettorato è alta, ma l’offerta, non numericamente, perché ci sono 13 candidati, ma qualitativamente, è molto debole, forse la più debole degli ultimi 35 anni, dicono all’unisono commentatori e analisti. E hanno argomenti: la maggior parte degli aspiranti non ha un profilo professionale ben definito, anche se ha esperienza politica, ha poca carisma o affatto, e alcuni sono stati sfiorati da scandali con tocchi di corruzione; dall’altro canto, ci sono anche candidati la cui competenza nel campo della politica estera e della sicurezza, che dominano l’agenda presidenziale, è provata ed incontestabile, ma soffrono in termini di sostegno politico, perché sono entrati in gara come indipendenti.
Queste elezioni presidenziali soffrono anche sotto un altro aspetto: uno dei candidati è dato come qualificato per il turno decisivo dell’8 dicembre, ma almeno due personaggi, se non tre, lottano per il secondo posto, il che diluisce, paradossalmente, la tensione della competizione. Nella memoria collettiva sono rimasti gli scontri tra Ion Iliescu ed Emil Constantinescu del 1992 e del 1996, quello tra Traian Băsescu e Adrian Năstase del 2004, o quello del 2014 tra Klaus Iohannis, l’attuale presidente, e il suo avversario all’epoca, Victor Ponta. Erano tutte dispute tra i principali schieramenti politici, sinistra e destra, quest’ultima vincente negli ultimi due decenni alle presidenziali. Con un’unica eccezione, durante l’attuale campagna presidenziale si è svolto un solo dibattito televisivo, che, però, non ha riunito tutti i candidati.
Dal punto di vista ideologico, nella competizione sono rappresentate tutte le correnti, da quella socialdemocratica a quella liberale, dai filo-europei centristi ai nazionalisti populisti e sovranisti. In Romania, la maratona elettorale si è aperta il 9 giugno, quando si sono svolte contemporaneamente le amministrative e le europee. Il 24 novembre e l’8 dicembre si terranno i due turni delle elezioni presidenziali e in mezzo, il 1° dicembre, Festa Nazionale, si svolgeranno le politiche. Gli elettori romeni con domicilio o residenza all’estero potranno votare al primo turno delle presidenziali per 3 giorni, venerdì, sabato e domenica. Le autorità hanno organizzato fuori confine 950 seggi elettorali, un numero record. Secondo l’Autorità Elettorale Permanente, circa 7.000 cittadini romeni all’estero hanno optato per il voto per corrispondenza.