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26.09.2024 (aggiornamento)

Danubio, allerta piena: autorità romene pronte a intervenire / Onu: il presidente Iohannis a New York, una maggiore cooperazione e solidarietà saranno sempre la risposta ai problemi globali / Economia romena: BERS rivede stime al ribasso / Infrazioni Ue: CE apre due procedure per violazione del diritto comunitario nei confronti della Romania

26.09.2024 (aggiornamento)
26.09.2024 (aggiornamento)

, 26.09.2024, 19:12

Danubio, allerta piena – Si prevede che la piena del Danubio entrerà in Romania tra il 2 e il 3 ottobre, quando la portata del fiume, combinata con le piogge e le acque degli affluenti, raggiungerà un massimo di 9.500 metri cubi al secondo. Lo ha annunciato il direttore generale dell’Ente Risorse Idriche Romene, Sorin Lucaci. Il Dipartimento per le Situazioni di Emergenza (DSE) ha annunciato di essere già pronto con le misure stabilite, che saranno adattate alle nuove condizioni generate dalle forti piogge previste per la fine di questa settimana. Il capo della DSE, Raed Arafat, ha dichiarato al termine della riunione operativa del Governo di oggi che, se la situazione lo richiederà, la popolazione sarà informata anche attraverso messaggi RO-ALERT, e le amministrazioni locali sono state invitate a identificare le persone vulnerabili e a considerare la loro tempestiva evacuazione. I meteorologi hanno ammonito che da domenica inizieranno forti piogge nella Romania occidentale, e le precipitazioni raggiungeranno i 60-80 litri per metro quadrato. Finora, il Danubio ha causato gravi inondazioni nei paesi che transita, mentre l’Europa è spazzata dal ciclone Ashley, che ha portato basse temperature, forti venti e massicce precipitazioni.

Onu – Non importa quanto insicuro sia oggi il mondo, una maggiore cooperazione e solidarietà saranno sempre la risposta ai problemi globali. Lo ha dichiarato ieri a New York il presidente della Romania, Klaus Iohannis, nel suo discorso all’Assemblea generale delle Nazioni Unite. Il capo dello stato romeno ha sottolineato gli sforzi e il contributo della Romania alla soluzione degli attuali problemi globali: dalle crisi di sicurezza, come la guerra in Ucraina o il conflitto in Medio Oriente, alle grandi sfide per l’umanità. Il presidente Iohannis ha sottolineato che la sicurezza non è regionale, anzi globale, e che la guerra della Russia contro l’Ucraina ha colpito nazioni e persone in tutto il mondo.

Economia – La Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo (BERS) ha rivisto al ribasso significativamente le stime sull’evoluzione dell’economia romena nel 2024, a causa della minore domanda di outsourcing che ha colpito il settore IT, secondo il rapporto pubblicato giovedì dall’istituto finanziario internazionale. Secondo le ultime previsioni della BERS, il PIL della Romania registrerebbe quest’anno un aumento dell’1,4%, in calo rispetto alla stima del 3,2% avanzata a maggio. Nel 2025 la crescita sarebbe del 2,6%, dal 3,4% stimato a maggio. In Bulgaria e Romania, l’aumento del salario minimo ha stimolato la domanda ma ha avuto come effetto l’ampliamento del deficit commerciale, che si è aggiunto all’aumento delle pressioni inflazionistiche, afferma il rapporto della BERS. D’altra parte, l’istituzione ricorda che le ultime stime del Consiglio fiscale di Bucarest rilevano un ampliamento del deficit di bilancio verso l’8% del PIL nel 2024. Anche il Fondo monetario internazionale (FMI) ha rivisto al ribasso le stime sulla crescita del l’economia romena quest’anno, dal 3,8% previsto nell’ottobre 2023, al 2,8%, secondo il rapporto “World Economic Outlook”, pubblicato ad aprile. La settimana scorsa, la Commissione nazionale di strategia e previsione ha rivisto al ribasso, al 2,8%, dal 3,4% precedente, le stime sull’incremento del Pil.

Infrazioni Ue – La Commissione Europea ha aperto due procedure per violazione del diritto comunitario da parte della Romania e chiede di essere informata sullo stato di attuazione delle due direttive. Il pacchetto di misure di infrazione copre 26 Stati membri, ad eccezione della Danimarca. La prima procedura che coinvolge la Romania riguarda l’obbligo di Bucarest di recepire nella legislazione le nuove norme europee che semplificano la burocrazia per l’autorizzazione dei progetti di energia rinnovabile. La Commissione ha inviato una lettera di mancato recepimento perché il Paese non ha recepito integralmente la direttiva del novembre 2023. La Romania, insieme agli altri 25 Stati notificati, avrebbe dovuto recepirla entro il 1° luglio 2024. La seconda lettera di mancato recepimento, pervenuta complessivamente a 17 Stati membri, si riferisce al mancato recepimento degli emendamenti europei riguardanti tre direttive. Si tratta della legge sulla trasparenza, della direttiva sulla contabilità e della direttiva sull’audit. Tra i cambiamenti più importanti ci sono quelli che obbligano le aziende grandi o quotate in borsa a divulgare informazioni sui rischi sociali e ambientali che affrontano e su come le loro attività influiscono sulle persone e sull’ambiente. Il termine di recepimento è scaduto il 6 luglio 2024. In entrambi i casi, la Romania ha ora due mesi per recepire le direttive e notificarle all’Esecutivo europeo.

Schengen – Giovedì la Commissione Europea ha ribadito la sua posizione secondo cui la Romania e Bulgaria sono pienamente preparate per la piena adesione allo spazio Schengen. “Per quanto riguarda la posizione della Commissione sull’abolizione dei controlli alle frontiere interne per Bulgaria e Romania, ciò rimane chiaro, come ha affermato la presidente Ursula von der Leyen negli orientamenti politici stabiliti per la prossima Commissione Europea (2024-2029): Bulgaria e Romania hanno dimostrato la loro capacità di gestione delle frontiere e dei rimpatri. Sono preparate e dovrebbero beneficiare pienamente dello spazio Schengen”, ha affermato un portavoce della Commissione Europea. Egli ha risposto così ad una domanda sulle conseguenze dell’introduzione dei controlli alle frontiere interne da parte di diversi stati Schengen. Dieci giorni fa la Germania ha introdotto, per un periodo di sei mesi, controlli su tutte le frontiere terrestri per combattere l’immigrazione clandestina. Alla fine di marzo di quest’anno, la Romania, insieme alla Bulgaria, è entrata parzialmente nell’area di libera circolazione dell’UE – solo con frontiere aeree e marittime – a causa della mancanza di unanimità nel Consiglio dell’UE e si è in attesa di una decisione sull’eliminazione dei controlli alle frontiere terrestri.

Proteste – La Federazione dei sindacati dei trasportatori ferroviari della Romania ha protestato oggi davanti al Ministero del Lavoro e della Solidarietà Sociale in seguito al malcontento espresso da alcune categorie professionali dopo l’adozione e l’attuazione della Legge sul sistema pensionistico pubblico, processo che avrebbe avuto un impatto negativo anche su altre leggi, come lo “Statuto del personale ferroviario”. I manifestanti affermano che la legge porta svantaggi per varie categorie, come le persone con disabilità e con vari gradi di invalidità, ma anche per i pensionati con pensioni basse che, dopo il ricalcolo, hanno ottenuto una pensione più piccola. I partecipanti chiedono ai decisori politici di tenere conto delle loro proposte, al fine di ripristinare la giustizia sociale e contribuire a mantenere la stabilità legislativa a lungo termine nel campo delle pensioni.

Accordo Romania-Usa – La Romania ha firmato mercoledì un accordo di prestito con gli Stati Uniti del valore di quasi 1 miliardo di dollari, per la modernizzazione dell’Esercito. Il denaro permetterà sia il rafforzamento della capacità di difesa, dotando le Forze Armate romene di attrezzature moderne, sia lo sviluppo dell’industria della difesa romena – lo ha dichiarato il primo ministro Marcel Ciolacu, presente alla cerimonia della firma. Da parte sua, l’ambasciatrice degli Stati Uniti a Bucarest, Kathleen Kavalec, ha affermato che l’accordo di prestito rappresenta la forza e la resilienza del partenariato bilaterale e l’impegno comune per garantire la pace, la stabilità e la sicurezza nella regione.

Bambini – Secondo i dati statistici, il numero di bambini in Romania con genitori che lavorano all’estero è diminuito del 17% nell’ultimo anno. Il dato è significativo in un contesto in cui sempre più genitori tornano nel Paese o si assumono il ruolo di sostegno economico senza andare all’estero. Tuttavia, a marzo oltre 60.000 bambini provenienti da circa 50.000 famiglie hanno continuato a vivere lontani dai loro cari. Un fatto allarmante è che alcuni di questi bambini finiscono nel sistema di protezione speciale, dove devono affrontare ulteriori sfide legate all’adattamento a nuovi ambienti e alla mancanza di un contatto costante con i genitori. Perciò, gli specialisti affermano che la presenza di una figura genitoriale stabile è essenziale per lo sviluppo emotivo e sociale dei più piccoli.

Città – La città di Brasov, nella Romania centrale, è considerata la città più attraente del Paese in cui vivere, secondo l’indice di attrattività urbana realizzato dall’Instituto per Città Visionarie. Seguono Cluj-Napoca e Oradea, entrambe nel nord-ovest. Completano la classifica Sibiu, al centro, e Timisoara, a ovest, Constanţa, a sud-est, la capitale Bucarest, Iasi, a nord-est, Alba Iulia, al centro, e Piatra Neamţ, a nord-est. Lo studio valuta l’intenzione di trasloco e la percezione generale della qualità della vita, sia dal punto di vista di chi vive nelle grandi città, sia dal punto di vista dei non residenti. I suoi ideatori sottolineano che le opportunità di trascorrere il tempo libero hanno la massima importanza nelle argomentazioni di coloro che hanno risposto, superando fattori tradizionali come posti di lavoro ben retribuiti o infrastrutture, elemento che appare tuttavia al secondo posto, seguito dalla capacità di città per incoraggiare la creatività e l’innovazione.

Fuga dei cervelli – I rappresentanti del mondo imprenditoriale in Romania sostengono che, nonostante gli investimenti nell’istruzione duale, gran parte dei giovani romeni che seguono questo tipo di formazione vanno all’estero. Il vicepresidente dell’Associazione nazionale dei piccoli e medi commercianti della Romania, Feliciu Paraschiv, ha affermato che, in questo contesto, non vi è alcuna garanzia che coloro che sostengono finanziariamente uno studente per 2-3 anni possano beneficiare delle competenze da lui acquisite e che, nell’attuale contesto, gli imprenditori romeni formano solo i futuri dipendenti dei paesi più sviluppati. Paraschiv è del parere che le istituzioni educative debbano essere più legate ai bisogni reali dell’economia e ha sottolineato la necessità cambiamento della percezione pubblica su alcune professioni per renderle più attraenti per i giovani.

Lavoratori stranieri – La Romania sta diventando sempre più attraente per i lavoratori stranieri, secondo uno studio condotto dalla Fondazione per lo Sviluppo della Società Civile. I paesi di origine da cui proviene la maggior parte dei lavoratori stranieri sono Nepal, Turchia, Italia, Repubblica Moldova, Sri Lanka e India. Lavorano nell’edilizia, nei servizi HoReCa e nel commercio al dettaglio e, secondo i dati dell’Ispettorato generale per l’immigrazione, l’80% di loro svolge lavori non qualificati. L’integrazione dei lavoratori stranieri non è facile, ma è importante per la crescita economica della Romania, ha affermato la responsabile della Rappresentanza dell’Unione Europea a Bucarest, Ramona Chiriac. Lei ha detto che i lavoratori stranieri in Romania devono affrontare le barriere linguistiche e gli abusi da parte dei loro datori di lavoro. In questo senso, i rappresentanti di diversi ministeri stanno lavorando insieme su un quadro legislativo per aiutare gli immigrati, ha comunicato la Cancelleria del Primo Ministro della Romania. Si sta quindi valutando il rafforzamento delle istituzioni statali di controllo, come l’Ispettorato del lavoro, al fine di garantire agli immigrati condizioni di lavoro dignitose, buoni salari e protezione contro la tratta di esseri umani. Nel 2023, il numero di contratti individuali di lavoro di lavoratori stranieri in Romania era di 200.000.

Tennis – La tennista romena Irina Begu ha avuto un buon esordio al torneo WTA 1.000 di Pechino, con un montepremi di 8.995.610 dollari, riuscendo a sconfiggere oggi in tre set, 1-6, 6-4, 6-1, la cinese Ye-Xin Ma. Begu (34 anni, 103esima al mondo) avrà come avversaria nel prossimo match la russa Mirra Andreeva, testa di serie numero 17, qualificata direttamente agli ottavi. Sempre oggi e sempre dalla Romania, nel primo turno del torneo di Pechino, Jaqueline Christian ha prevalso contro Ana Bondar (Ungheria), 1-6, 6-7, mentre Gabriela Ruse, reduce dalle qualificazioni, ha perso contro la cinese Sijia Wei, 4-6, 6-7.

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