Viscri, tra le più belle destinazioni di turismo rurale
Viscri, uno dei paesini sassoni con chiese fortificate della Transilvania, è una delle più belle destinazioni turistiche della Romania in un recente elenco stilato dal prestigioso quotidiano britannico “The Guardian.
Adina Vasile, 27.02.2013, 17:16
La Romania conta sette siti iscritti al Patrimonio Mondiale dellUnesco che testimoniano della ricchezza culturale e naturale del paese, tra cui spiccano i paesini sassoni con chiese fortificate della Transilvania. Uno di questi Paesini, Viscri, è indicato come una delle più belle destinazioni turistiche della Romania in un recente elenco stilato dal prestigioso quotidiano britannico “The Guardian” in base alle opinioni dei lettori, riportate nella sua edizione on line.
Viscri è un ottimo esempio di sviluppo turistico sostenibile e salvaguardia del patrimonio locale in Romania. I paesini sassoni con chiese fortificate della Transilvania furono insediati nei primi secoli del secondo millennio da coloni sassoni. Le chiese di questi paesini non furono solo luogo di culto, ma anche rifugio. Costretti a far fronte a invasioni turche e tartare e a guerre, gli abitanti rinforzarono il centro del paesino, dove sorgeva la chiesa, con mura di difesa e torri di avvistamento. Negli anni’80, durante il regime comunista, circa 8000 villaggi, tra cui quelli sassoni, caddero vittime alla politica di demolizione dal dittatore Nicolae Ceausescu. A circa un anno dal crollo del comunismo, nel 1990, cominciò l’esodo degli etnici sassoni, che tornarono in Germania. La struttura della popolazione cambiò e i paesini cominciarono a correre il rischio di spopolamento. Oggigiorno, i paesini sassoni della Transilvania devono la loro rivitalizzazione alla Fondazione “Mihai Emineascu Trust” fondata nel 1987, in Gran Bretagna,da Jessica Douglas Home, con la missione di salvaguardare il retaggio culturale sassone e l’architettura rurale tipica, e che avviò i suoi progetti in Romania dopo la Rivoluzione anticomunista. Sono più di 1000 i progetti che ha sviluppato fino ad oggi in questa zona della Romania: di restauro delle vecchie case e chiese dei paesini sassoni, di formazione degli abitanti a mestieri tradizionali, di rivitalizzazione delle tecnologie tradizionali, di sostegno alle comunità locali nello sviluppo del turismo. Questo impegno valse, tra l’altro, alla fondazione il Premio dell’Ue per la conservazione del patrimonio culturale nel 2007 e il sostegno del principe Carlo d’Inghilterra, amante dalla Transilvania rurale, che è il patrono spirituale della fondazione dal 2000.
Ventisette dei circa 500 attuali abitanti di Viscri sono etnici sassoni. Uno di loro è la vicepresidente e direttrice della Fondazione Mihai Eminescu Trust, Caroline Fernolend, impegnata da anni a salvaguardare, attraverso progetti mirati, l’organizzazione tradizionale dei villaggi transilvani e a rinvigorire il sentimento di comunità, intrecciando la conservazione storica con la rinascita economica.
“Nel 1997 sono riuscita a convincereJessica Douglas Home, l’allora presidente della Fondazione, con sede a Londra, ad impegnarsi nella salvaguardia del patrimonio del mio paesino natio Viscri. Perchè pensavo fosse un mio dovere conservare per le generazioni a venire ciò che abbiamo ereditato dai nostri antenati. Abbiamo iniziato con piccoli progetti e da un anno all’altro i nostri interventi si sono estesi a 49 paesini della Transilvania. La gente dei villaggi viene da noi con proposte e noi la aiutiamo elaborando dei progetti e cercando fondi. Organizziamo corsi di formazione a mestieri tradizionali per gli uomini, e, per le donne, corsi di turismo, e li aiutiamo ad avviare dei piccoli affari. Nel restauro dei vecchi edifici, di cui molti dichiarati patrimonio nazionale, utilizziamo le tecniche tradizionali e i tipi di materiali adoperati originariamente, e i nostri corsi di formazione insegnano agli abitanti a lavorare nuovamente con questi materiali da costruzione. Il più importante intervento della fondazione, secondo me, è stato quello di dare agli abitanti la possibilità di imparare un mestiere, come quelli di carpentiere o di muratore, e di partecipare loro stessi ai progetti di salvaguardia del patrimonio architettonico e culturale del villaggio, alla ristrutturazione delle chiese, case parrochiali o contadine, e delle scuole, assicurando in questo modo anche una sostenibilità economica. Ecco perchè il nostro più importante progetto si chiama “Paesini a se stanti”, perchè è volto a stimolare le comunità locali a rinascere con le proprie forze, a portare avanti loro stesse gli interventi avviati con il nostro aiuto. Grazie a questo progetto ci sono stati etnici sassoni emigrati in Germania che sono ulteriormente tornati nei paesini sassoni. Abbiamo organizzato per gli abitanti dei villaggi anche corsi di management turistico e di lingue straniere. I nostri interventi hanno riguardato sia le chiese ortodosse, che quelle cattoliche, evangeliche e le sinagoghe. Non sono mancati i progetti ambientali, perchè abbiamo piantato oltre 500 alberi nei paesini della Transilvania, e a Viscri abbiamo costruito la prima stazione di depurazione ecologica”, ha precisato Caroline Fernolend.
La principale attrattiva di Viscri è la chiesa fortificata risalente al 1225, molto semplice, ma pittoresca, inserita nella lista del patrimonio mondiale Unesco, e restaurata dalla “Fondazione Mihai Eminescu Trust”. Essa ospita una cosiddetta “camera del lardo”, di tradizione sassone, utilizzata dagli abitanti fino agli anni ’90, perchè le temperature basse e costanti assicuravano d’estate un’ottima conservazione del lardo. La torre della chiesa è un ottimo belvedere sul villaggio, le colline e le foreste circondanti.
“A Viscri c’è da vedere anche il Museo di Etnografia, che noi abbiamo allestito nella chiesa fortificata in collaborazione con il Ministero romeno della Cultura e la Banca Mondiale, e che illustra l’organizzazione delle comunità sassoni e custodisce bauli delle corporazioni degli artigiani, attrezzi, pezzi di arredo e costumi tradizionali. Poi, ci sono i negozietti di artigianato locale con bambole di feltro e lavori a maglia. Sono 15 gli abitanti che offrono attualmente offrono vitto e alloggio su prenotazione, e, in alcune delle case, scoprirete con piacere arredi tradizionali sassoni. Abbiamo valorizzato certi spazi a fini turistici, adibendo, ad esempio, i vecchi fienili per l’ospitalità, per offrire pranzi e cene ai turisti, e persino a camere da ospiti”, ha aggiunto Caroline Fernolend.
Viscri è anche un paesino ricco di tradizioni e profumi gastronomici.
“Il punto di forza di Viscri penso sia l’autenticità. La cosa più bella è che, durante una vacanza nella zona, i nostri ospiti possono partecipare alla vita rurale autentica. Invitiamo gli ospiti a fare passeggiate nei carri trainati da cavalli, a visitare i forni dove si fanno mattoni e tegole a mano e lofficina del maniscalco per vedere come si fa la ferratura dei cavalli, e a provare loro stessi a fare queste attività tradizionali. Li invitiamo poi a vedere al lavoro le massaie che confezionano bambole, cappelli e pantofole di feltro. Le nostre pietanze sono preparate con prodotti freschi e biologici provenienti dalle proprie masserie. Come ospiti a Viscri potete assaggiare le nostre prelibatissime zuppe, tra cui regna quella di gallina con tagliatelle caserecce, come anche l’agnello al paiolo, la minestra di patate, la zuppa di pomodori, la caponata e lo spezzatino di manzo. Immancabili i dolci con frutta da stagione, le squisitissime marmellate e confetture, il miele e le fritelle. C’è una vera gara tra le massaie in cucina quando ci sono gli ospiti nel villaggio. Abbiamo adibito un vecchio fienile a cucina comunale e vi prepariamo marmellate, confetture e sciroppi ed essichiamo piante medicinali per tisane. Sono lecornie che potete assaporare in tutte le masserie se venite a Viscri. A Mălâncrav, nei pressi di Viscri, gestiamo un grande frutteto con specie di meli molto antichi, dove viene prodotto un saporitissimo succo di mele biologico. Abbiamo appena avviato un progetto in partenariato con la Svizzera per introdurre questo frutteto in un percorso tematico dei frutteti biologici d’Europa e per organizzare corsi dove insegnare agli abitanti a fare innesti”, ha raccontato sempre Caroline Fernolend.
I paesaggi sono un altro pregio del paesino romeno, soprattutto per chi apprezza la semplicità della vita in campagna.
“A Viscri potete fare delle bellissime passeggiate in natura. È un paesino molto ricercato dai botanisti e ornitologi per la flora e fauna molto ricche e varieggate. Sono moltissime le specie di fiori grazie al fatto che qui non viene praticata un’agricoltura intensiva. Nel 2002, quando il botanista britannico John Ackroyd ha fatto un loro inventario, ha scoperto che ce n’erano 12 in più che su una collina della Polonia che deteneva il primato in Europa per specie floreali. Molto vicino al villaggio c’è una secolare foresta di querce. Tre delle piante che crescono nella zona di Viscri si trovano sulla lista rossa delle specie tutelate. Viscri è visitato annualmente da migliaia di turisti dall’intero mondo. Nel 2010, quando abbiamo guardato il Libro degli Ospiti, abbiamo constatato che vi sono giunti turisti da 23 Paesi: francesi, inglesi, austriaci, tedeschi, italiani, spagnoli, americani, australiani, giapponesi e via dicendo”, ha raccontato Caroline Fernolend a RRI.
Se andiamo anche a Mălâncrav, scopriamo che civive il maggior numero di etnici sassoni di tutti i paesini sassoni della Transilvania. Qui, la Fondazione “Mihai Eminescu Trust” ha restaurato l’antica villa signorile Apafi, avvalendosi dell’esperienza di architetti e restauratori britannici, tedeschi e romeni. I materiali usati sono stati quelli tradizionali, mattoni e le tegole fatte a mano e intonacco identico a quello originale. Il progetto, coordinato dall’architetto tedesco Jan Hülsemann, ha coinvolto mastri locali, cui sono state insegnate tecniche tradizionali da tempo dimenticate, che ora vengono applicate nei lavori di restauro delle facciate delle case sassoni della zona. La villa Apafi offre ospitalità a circa 9 persone per 50/75 euro a notte in 5 stanze(una singola e 4 doppie). A Mălâncravtrovate alloggio anche presso le fattorie. La sua chiesa evangelica vanta dei bellissimi affreschi risalenti al 15-esimo secolo.