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Turismo 2020: Romania, progetti ed eventi digitali

Alla fine di un anno fortemente segnato dalla limitazione dei viaggi e della partecipazione a eventi culturali e turistico-enogastronomici, vi invitiamo a un bilancio dei più importanti progetti turistici che hanno visto tra i protagonisti la Romania.

Turismo 2020: Romania, progetti ed eventi digitali
Turismo 2020: Romania, progetti ed eventi digitali

, 28.12.2020, 15:36

Alla fine di un anno fortemente segnato, nel contesto della pandemia di Covid-19, dalla limitazione dei nostri viaggi e della partecipazione a eventi culturali e turistico-enogastronomici, vi invitiamo a un bilancio dei più importanti progetti turistici romeni o che hanno visto tra i protagonisti anche la Romania. Nel 2020, molti eventi, nel tentativo di trovare un’alternativa, si sono spostati sul digitale. Uno dei più importanti è stato Terra Madre – Salone del Gusto 2020, organizzato da Slow Food Internazionale, Regione Piemonte e Città di Torino, giunto quest’anno alla XIIIesima edizione. Alla sfida senza precedenti del Covid-19, Slow Food Internazionale ha risposto con un’edizione innovativa. Più precisamente, i delegati della rete Slow Food nel mondo, tradizionalmente ospiti di Terra Madre a Torino, sono stati invitati a organizzare nel proprio Paese degustazioni e convegni condivisi a livello globale online. L’edizione 2020, avviata l’8 ottobre scorso, è stata definita dal fondatore dell’organizzazione Slow Food Internazionale, Carlo Petrini, il Terra Madre più grande della storia, un nuovo modello di diffusione della cultura di Slow Food, grazie al mix di appuntamenti on line e off line, gratuiti e accessibili a tutti, che hanno creato l’opportunità di raggiungere un grandissimo numero di persone da tutto il mondo. A differenza delle precedenti edizioni, quella del 2020 ha proposto un viaggio di sei mesi – tra ottobre 2020 e aprile 2021 – con un ricco programma che coinvolge l’intera rete di Slow Food, circa 160 Paesi di cinque continenti. Il formato rivoluzionato dell’edizione 2020 è stato una sfida accolta con entusiasmo anche dalla Romania, partecipante tradizionale agli eventi Slow Food, come Terra Madre – Salone del Gusto. Tra le comunità del cibo Slow Food in Romania presenti sia con eventi digitali, che fisici all’attuale edizione il Convivium Slow Food Târgu Mureş. Il formato misto, con eventi on line e off line, mi sembra un’ottima idea, perchè in questo modo possiamo coinvolgere un numero molto maggiore di persone negli eventi che abbiamo preparato di quanto lo avessimo potuto fare attraverso la partecipazione dei nostri delegati al consueto evento fisico a Torino. Credo che il formato digitale possa essere un modello dal quale trarre ispirazione anche quando avremmo superato questo difficile momento della crisi sanitaria, ha dichiarato in questa occasione Claudia Ranja, la coordinatrice del Convivium.



Un’altra iniziativa, questa volta europea, lanciata nel 2020, di cui la Romania è partner principale, è Cicloturismo e percorsi culturali, che si è prefissa l’inclusione delle attrattive culturali e storiche di vari Paesi Ue in percorsi cicloturistici. Va detto che la Romania vanta moltissimi simili percorsi, destinati agli amanti delle gite montane o alla scoperta di antichi villaggi e attrattive enogastronomiche. La Strada delle Acque Minerali, la Strada del Vino, la Strada delle Chiese Fortificate in Transilvania sono solo alcuni di questi percorsi tematici regionali. La provincia romena di Sibiu vanta, attualmente, oltre 250 km di percorsi cicloturistici segnati da cartelli, che collegano pittoreschi paesini della zona nota come le Colline della Transilvania. Molti turisti che hanno scoperto la Romania in bici amano soprattutto la zona storica nel nord della Romania, il Maramureș. Il progetto Cicloturismo e percorsi culturali include anche percorsi transfrontalieri, che corrono lungo l’Europa, lunghi alcune centinaia fino a migliaia di km. La Strada del Danubio, che parte dalle sorgenti del Danubio e giunge fino al suo sbocco nel Mar Nero, in Romania, consente agli appassionati di seguire da vicino il corso del Danubio e visitare le attrattive culturali, turistiche, lungo questo percorso, lungo quasi 6.000 km. Il progetto europeo punta, tra l’altro, sullo sviluppo di strutture ricettive e negozi di biciclette lungo i percorsi di cicloturismo.



Sulle esperienze digitali, al posto degli eventi dal vivo, hanno puntato anche l’Associazione Timișoara 2021 – Capitale Europea della Cultura e CRIES – Il Centro di Risorse per Iniziative Etiche e Solidali, nell’assicurare la continuità del programma culturale per l’anno in cui Timișoara sarà Capitale europea della cultura. Nel contesto della pandemia, la Commissione Europea ha fatto slittare, in autunno, al 2023, il prestigioso titolo europeo per la città romena, che lo condividerà con la città greca di Elefsina e quella ungherese di Veszprem. Timişoara è la più grande città del Banato, regione storica nel sud-ovest della Romania, un vero mosaico culturale. Sono ben 30 le etnie che ci convivono da generazioni, tra cui romeni, tedeschi, magiari, serbi, croati, italiani, spagnoli e bulgari, e che hanno lasciato la loro impronta anche sulla cultura gastronomica locale e regionale. Il 24 ottobre scorso, il programma Rallentando. Slowing down, che si annovera tra quelli inclusi nel dossier di candidatura di Timişoara a Capitale europea della cultura, e che è destinato alla riscoperta del legame tra cibo e cultura come parte del patrimonio e alla promozione di un modello responsabile di consumo e produzione alimentare, è tornato, questa volta, in formato digitale. Il progetto Il gusto come patrimonio, componente del programma Rallentando, ha riportato alla ribalta, ogni domenica, 4 ricette tradizionali del Banato, preparate da una food blogger in diretta on line, che ha raccontato le storie dietro le ricette assieme ai suoi ospiti. Poi, sempre on line, nell’ambito del progetto Distanziati, ma insieme, anch’esso parte del programma Rallentando, si sono svolti dibattiti sul mangiar lento e sano, sull’agricoltura di prossimità, sullo slow fashion e lo slow travel, ma anche degustazioni di prodotti artigianali. La prima degustazione on line è stata dedicata, ad esempio, alla birra artigianale e ha illustrato 9 tipi di birra prodotti da birrifici di Timişoara, mentre le altre sono state degustazioni di miele, pane, formaggi e sidro, tutti artigianali. Ogni degustazione virtuale ha goduto della presenza di almeno un produttore che ha raccontato la storia dei prodotti. Nel 2021, se il contesto sarà più favorevole, CRIES ci invita, a Timişoara, al festival annuale Rallentare dedicato alla gastronomia artigianale, che riunisce i piccoli produttori che sviluppano prodotti di alta qualità e facilita il loro incontro con i consumatori.



A ottobre 2020, è stato lanciato in Romania un prodotto turistico-culturale che porta alla scoperta di oltre 150 luoghi di culto. Si tratta dell’iniziativa di promozione del patrimonio culturale e soprattutto della storia rurale locale autentica “Il Percorso turistico-culturale delle chiese in legno in Romania. Secondo Gabriel Bonaciu, coordinatore dei percorsi nella provincia di Bihor, presso l’Agenzia di Management della Destinazione Turistica Bihor, il progetto riporta la chiesa in legno e le comunità rurali, promotrici dei prodoti dell’orto, delle tradizioni, dell’artigianato, delle attrattive naturali e del patrimonio culturale materiale, al centro dello sviluppo rurale sostenibile. Nel percorso turistico-culturale delle chiese in legno del Bihor, ad esempio, sono incluse 10 chiese di 10 comunità locali diverse. Per visitarle si possono contattare i parrocchi delle rispettive chiese sul sito explorebihor.ro o discover Bihor, il secondo disponibile anche in inglese, oppure si può chiedere alle agenzie viaggi l’inclusione di questa esperienza culturale in un pacchetto vacanze. Tra le chiese valorizzate dal percorso spicca quella della Parrocchia Ortodossa Romena di Valea Crișului, che sorge in una zona idilliaca. La ricchezza dei motivi ornamentali scolpiti armoniosamente in legno e gli affreschi autentici mettono questa chiesa alla pari dei più bei simili edifici in Europa. Qui, oltre alla visita guidata nel luogo di culto, si possono organizzare visite, su richiesta, per gruppi fino a 30 persone, brunch tradizionali con prodotti locali, preparati dalle massaie di Bihor, ma anche gite e passeggiate con la carrozza trainata da cavalli.



Un altro progetto lanciato nel 2020 è la guida turistica Esplorando il Bărăgan, la prima destinata esclusivamente a questa regione nel sud-est della Romania, che porta alla scoperta del suo patrimonio materiale e immateriale. Il progetto ci propone la prima audioguida alla regione, il primo museo 3D del Bărăgan e tour virtuali dedicati a Ionel Perlea, compositore e direttore, tra l’altro, dell’Orchestra del Teatro dell’Opera di Roma, del Teatro alla Scala di Milano, del Metropolitan di New York, e allo scultore Nicăpetre, autore di lavori monumentali in Romania, Ungheria, Austria, Germania, negli Stati Uniti e, soprattutto, in Canada, il suo Paese di adozione. Il progetto è, infatti, un invito a fare un affascinante viaggio digitale, fino a quando sarà possibile farlo anche dal vivo. Secondo Cristian Curuș, manager del progetto, la guida alla regione del Bărăgan propone 4 tipi di tour: uno nell’Alto Bărăgan, con le più importanti attrattive nelle provincia di Călărași e Ialomița, poi uno dal sud al nord del Bărăgan, con le attrattive lungo il corso del fiume Danubio, tra Călărași e Brăila, e un tour per le ville signorili e uno per i luoghi di culto. Per venire incontro ai turisti, sul sito del progetto, itinerama.ro, saranno disponibili mappe interattive dove potranno essere calcolati esattamente i chilometri, le distanze tra le attrattive e il tempo necessario per percorrerle. Inizialmente i tour guidati saranno disponibili in romeno e inglese. Poi, a seconda delle richieste, anche in italiano, tedesco e spagnolo. Il sito itinerama.ro avrà anche una sezione in inglese, dove tutte le attrattive saranno descritte, inclusivamente tramite audio-racconti.



Nel 2020 è stato compiuto anche un primo passo verso l’inclusione dellantica pratica pastorale della transumanza carpatica nella Lista Rappresentativa del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità Unesco, in seguito alla sua iscrizione nel Registro Nazionale romeno degli Elementi Vivi di Patrimonio Culturale Intangibile. La Romania ha aderito, in seguito a un invito rivolto al Ministero della Cultura, a un dossier di candidatura multinazionale, che coinvolge 10 Paesi. Nonostante il suo declino a partire dalla seconda metà del XIXesimo secolo, questa occupazione a carattere storico continua a rappresentare il principale mezzo di sussistenza di un importante numero di pastori delle zone montane romene, conservando i tratti di un’economia pastorale sviluppatasi lungo i secoli. Essa conferisce identità ai villaggi pastorali di montagna contraddistinti dalla pastorizia vagante e alle masserie pastorali, si legge nel documento di iscrizione. La pastorizia transumante si è sviluppata in concomitanza con la pastorizia locale e con quella pendolare, essendo praticata, secondo le fonti storiche, a partire dal XIV-XVesimo secolo in prevalenza dai pastori della Transilvania, nel centro della Romania, regione circondata dai Monti Carpazi. I pastori hanno tracciato delle vere e proprie strade delle greggi e delle mandrie e strade del sale diventate nel tempo importanti corridoi di transumanza. Va ricordato che i siti culturali e naturali romeni inclusi nella lista del Patrimonio Mondiale Materiale dell’Unesco sono il Delta del Danubio, le chiese ortodosse ad affreschi esterni della Bucovina, le chiese ortodosse in legno del Maramures, le sei Fortezze Daciche nei Monti Orastie, i paesini sassoni con chiese fortificate della Transilvania, il Monastero Hurezi, della regione storica Oltenia, il centro storico della città di Sighişoara e le foreste secolari e vergini di faggi dei Carpazi. Nella lista del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità, invece, la Romania vanta il rito del Căluş, il canto nostalgico fondamentale del folclore romeno doină, la ceramica di Horezu, l’usanza natalizia dei gruppi di giovani auguratori, la danza maschile tradizionale Feciorescul de Ticuş, la tecnica tradizionale delle scoarţe, arazzi tessuti al telaio, e le usanze culturali tipiche della Festa del Marzolino.



Nella speranza che il prossimo anno ci riporterà la gioia di fare viaggi in sicurezza e partecipare dal vivo a vari eventi, vi auguriamo un sereno 2021!




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