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Timisoara, Capitale Europea della Cultura 2021

Timişoara è la città romena designata Capitale Europea della Cultura 2021

Timisoara, Capitale Europea della Cultura 2021
Timisoara, Capitale Europea della Cultura 2021

, 05.10.2016, 17:04

Timişoara (nellovest del Paese) è la città romena designata “Capitale Europea della Cultura 2021”. Lo ha annunciato Steve Green, presidente della Giuria Internazionale di esperti delegati dallUe. Nella selezione finale per il titolo di Capitale Europea della Cultura nel 2021 sono giunte, oltre a Timisoara, le città di Baia Mare, Bucurest e Cluj-Napoca. Nella conferenza stampa tenuta per annunciare la città vincitrice, il ministro della Cultura, Corina Şuteu, ha affermato che è un onore che per la seconda volta, una città romena si aggiudichi il titolo di Capitale Europea della Cultura e che, in seguito allesperienza Sibiu-capitale europea della cultura nel 2007 – i romeni hanno capito la chance rappresentata, dal punto di vista culturale, sociale ed economico, da un simile titolo.



“Scherzando, credo che uno dei motivi per cui ritengo cosi importante questo titolo, di capitale europea della cultura, è il fatto che in questo modo abbiamo la prova che un ministro della cultura può dimostrare la sua efficienza. Faccio parte di quelle persone che non hanno dimenticato che su iniziativa del ministro greco della cultura Melina Mercouri e del ministro francese della Cultura Jacques Lang, due dei più visionari ministri della cultura, sono state gettate le basi nel 1985, di questo concetto di capitale europea della cultura. E credo che lo stato possa essere un architteto per la cultura, che la libertà di creazione sia letichetta di cui beneficiano gli stati europei. Inoltre, credo che nellattuale contesto globale, le capitali europee della cultura ci aiutano a divenare consapevoli della nostra appartenenza allEuropa. Penso anche alle città che condivideranno il titolo di capitale europea della cultura con la Romania, città dai Paesi candidati allUe (Serbia e Montenegro), e dalla Grecia (dalla quale si sono candidate 14 città), tutto ciò mi fa credere che, in fin dei conti, la cultura dia un senso allappartenenza allEuropa. La cultura è la risposta alla domanda che cosa ci fa sentire europei”, ha dichiarato Corina Şuteu.



Il titolo di Capitale Europea della Culturaè attribuito ad una città dellUe, da Paesi candidati o pre-candidati, per un anno. Fino al 2019, 60 città avranno detenuto il titolo di Capitale Europea della Cultura. Il programma è ritenuto uniniziativa emblematica dellUe. A partire dal 1985, lUe designa una o due città, da Paesi candidati o pre-candidati, Capitale Europea della Cultura. Ci si aspetta che le città scelte presentino, per un anno, un programma culturale innovativo e denso atto a valorizzare la ricchezza, la diversità e le somiglianze nella cultura europea davanti ad un pubblico internazionale.



Karel Bartak, capo del dipartimento Cultura della Commissione Europea, ha sottolineato limportanza del titolo di capitale europea della cultura. “È diventato uno dei più prestigiosi eventi internazionali in campo culturale. Credo che in questo momento di sfida per lEuropa sia ideale tornare ai valori autentici europei e credo che questo concetto, di capitale europea della cultura, ci possa aiutare molto in questa iniziativa. Il concetto rappresenta anche unopportunità di ravvicinare gli europei, di farli scoprire la fantastica diversità culturale, di avvicinarci ad una storia comune, a valori comuni. Si tratta della promozione del dialogo e dellaccentuazione del sentimento di appartenenza ai valori comunitari. È un periodo di trasformazione, in cui alcuni dei valori sono messi in dubbio, altri si sono persi, è un periodo in cui si assiste ad accenti di populismo in molti stati europei. Credo che una delle soluzioni sia portare lEuropa vicino alla gente. La cultura è il nucleo sul quale è stata costruita lEuropa. I valori culturali ci avvicinano. E non dimentichiamo, i settori creativi culturali hanno resistito alla crisi economica”, ha detto Karel Bartak.



La città designata vincitrice, Timişoara, riceverà da parte dellUe anche un premio di 1,5 milioni de euro. Immaginiamo un viaggio straordinario dalla solitudine all’appartenenza, dalla luce nel buio e indietro, attraversando tre teorie che affrontano le sfide con cui si confronta l’Europa attualmente: persone, luoghi e connessioni. Timişoara è il luogo adatto per avviare uniniziativa culturale forte e sistematica, al fine di riportare la speranza nelle comunità europee a disagio. Ci concentriamo sul pubblico, sulle persone, sui cittadini, sulle voci – non sentite, ma non perse. Abbiamo una storia da raccontare – quella di una città cosmopolita, di una città che ha resistito e poi si è reinventata, ai confini dellEuropa Centrale e sud-orientale”. Queste solo alcune righe del dossier con cui Timişoara si è presentata davanti allEuropa, sostenendo i suoi pregi, ma senza tentare di nascondere i problemi che ritiene che potrebbe attenuare tramite un evento storico, che porta insieme persone, coscienze, energie, un evento che unisce luoghi e destini. “A volte, i grandi cambiamenti cominciano dietro langolo. Nel 1884, Timişoara è stata la prima città dellEuropa continentale dotata di illuminazione elettrica stradale. Nel 1989, la scintilla della rivoluzione contro il regime comunista di Ceauşescu si è accesa sulle strade di Timişoara. Partendo dalla forte metafora della luce desideriamo esportare i valori in cui crediamo in altre città dellEuropa, per stimolare un atteggiamento aperto, visionario, tra i cittadini. Lo slogan della campagna è lessenza del nostro messaggio: illumina la città tramite te stesso!”, ha scritto lequipe dellAssociazione Timisoara Capitale Europea della Cultura. (traduzione di Adina Vasile)





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