Sguardo sul 2015 turistico (I)
Vi invitiamo ad una carrellata tra alcuni dei più interessanti eventi turistico-culturali del 2015 in Romania.
Adina Vasile, 30.12.2015, 15:07
È dal 1985 che una città dellUe diventa capitale della cultura per un anno, in cui ha la posibilità di illustrare e valorizzare il suo patrimonio culturale, tra teatro, arti visive, architettura, artigianato, cinema, televisione, lingua e letteratura. Le città europee hanno avuto tempo fino al 23 ottobre del 2015 per inoltrare la loro candidatura a Capitale Europea della Cultura 2021. Lo stesso mese, il Ministero romeno della Cultura ha annunciato che sono state accettate le candidature delle città romene di Alba Iulia, Arad, Bacău, Baia Mare, Braşov, Brăila, Bucarest, Cluj-Napoca, Craiova, Iaşi, Sfântu Gheorghe, Suceava, Timişoara e Târgu-Mureş. Nel periodo 7-13 dicembre, una giuria formata da 12 esperti europei nel settore della cultura, tra cui anche esperti romeni, ha studiato tutta la documentazione consegnata, per decidere le città da inserire sulla lista ristretta. Le rispettive città avranno a disposizione altri sei mesi per realizzare gli obiettivi prefissi. I nomi delle due città (una romena, laltra greca) scelte Capitali Europee della Cultura nel 2021, saranno fatti pubblici nel 2016, la selezione finale essendo prevista per agosto 2016 e la designazione della città vincitrice del titolo alla fine del 2016. Una delle città romene che aspirano al titolo di Capitale Europea della Cultura nel 2021 è Timisoara, capoluogo della provincia di Timis, nellovest della Romania, la città essendo promossa a fine gennaio 2015 a Bruxelles con un ampio evento, volto a illustrare il suo passato e presente, chiamato “Timisoara – 25 anni di libertà”. Alla mostra di Bruxelles sono state presentate foto, sculture e dipinti di artisti di Timisoara, ma anche prodotti tradizionali e gli elementi dellidentità della città, come la Rivoluzione anticomunista, dal cui scoppio, proprio a Timisoara, sono stati celebrati a dicembre 26 anni. LAssociazione “Timisoara – Capitale Europea della Cultura” ha sviluppato diversi progetti per promuovere la candidatura di Timisoara al titolo di Capitale Europea della Cultura, tra cui una campagna dinformazione della popolazione su ciò che significa il prestigioso titolo, sulle possibilità di sviluppo turistico della città partendo dalla ricchezza culturale, ma anche scambi di esperienze con altre capitali europee della cultura. Timisoara si prepara alla sfida al titolo di Capitale Europea della Cultura dimostrando, tra laltro, il suo apporto allEuropa. È una delle città romene contraddistinte dalla convivenza di più etnie, tra romeni, tedeschi, serbi, magiari, croati, slovacchi e bulgari. È ricca di musei e gallerie darte, centri culturali e fondazioni culturali e ospita annualmente oltre 10 festival nazionali e internazionali. Lo scorso gennaio, Simona Neumann, presidente dellAssociazione “Timisoara – Capitale Europea della Cultura”, raccontava a RRI che uno dei vantaggi di Timisoara nella competizione per il titolo è la sua europeità, conferita dalla sua multiculturalità e che un altro suo vantaggio è la posizione geografica, Timisoara essendo un importante polo euroregionale. Un altro punto di forza della città romena è la sua vita culturale molto ricca, grazie ai tre teatri pubblici in tre lingue diverse, allorchestra filarmonica molto attiva e innovatrice, che propone spettacoli non solo nella sala spettacoli, ma anche in spazi nonconvenzionali. Timisoara è anche la città sul canale navigabile Bega, intorno al quale è nato il concetto su cui è stata costruita la candidatura della città: “channels of cultures”, ossia “canali culturali”, che abbina lidea di diversità culturale a quella di connessione ai valori europei e di cooperazione internazionale. Il ruolo del canale Bega è quello di elemento coagulante, ma anche di mezzo di comunicazione transnazionale e transdanubiana, precisano gli ideatori del progetto di candidatura.
“Black Sea Tales”, ossia “Storie sul Mar Nero”, è un interessantissimo progetto dedicato alla Dobrugia, regione storica nel sud-est della Romania, e alle civiltà succedutesi lungo i secoli nel bacino del Mar Nero, progetto partito ufficialmente a febbraio 2014 con il lancio del sito www.black-sea.travel e continuato con successo nel 2015. La Dobrugia, soprattutto i paesini della sua parte più bella, il Delta del Danubio, sono sinonimo di multiculturalità, racchiudendo una grande concentrazione di etnie, tra russi di antico rito ortodosso, ucraini, turchi, tartari, bulgari, tedeschi, greci, armeni, macedoni, aromeni, italiani, e tanti altri, che vantano tradizioni uniche. Appunto, di questa multiculturalità, delle leggende della Dobrugia e delle sue attrattive turistiche parla il sito www.black-sea.travel, creato nellambito dellambizioso progetto “Storie sul Mar Nero”, spiegava questanno a RRI il coordinatore del progetto, il giornalista romeno Cristian Cealera. ll sito ha continuato a raccontare questanno le storie della Dobrugia e delle civiltà nel bacino del Mar Nero, puntando su una piattaforma on line dinamica, che offrisse storie interessanti per tutti, riportando alla ribalta leggende, tradizioni, attrattive turistiche e la gastronomia locale. Sono ben 16 le lingue in cui le informazioni sono disponibili attualmente sul sito, tra cui litaliano, lolandese, il greco, il giapponese, il polacco e il tedesco. “Chi non conosce affatto la Dobrugia dovrebbe andare prima di tutto a visitare i ruderi delle antiche citadelle sul Mar Nero, Tomi, Callatis e Histria”, precisava, nellintervista a RRI, Cristian Cealera. “Se dovessi raccomandare alcune soste in luoghi rappresentativi per la storia della Dobrugia, consiglierei immancabilmente una visita a Jurilovca, che ospita una numerosa comunità di russi di antico rito ortodosso e vicino alla quale si trovano i ruderi della più antica colonia fondata dai greci, Orgame, ribattezzata dai Romani Argamum”, raccontava il giornalista.
Anche nel 2015, il Presidio romeno che produce e promuove il formaggio stagionato in corteccia di pino “branza de bruduf” dei Monti Bucegi è stato presente, dal 18 al 21 settembre, a Bra, in Piemonte, al più importante evento internazionale dedicato alsettore lattiero-caseario, a cadenza biennale – Cheese. Il tema del 2015 è stato “Alle sorgenti del latte, per nutrire il pianeta” e al centro dellevento è stata, come sempre, la montagna nella filiera del latte, con le storie dei giovani che hanno scelto di vivere e lavorare tra le vette, le valli e gli alpeggi, presenti agli stand del Mercato dei Formaggi assieme ai Presidi Slow Food da tutto il mondo. Anche questanno, il branza de burduf stagionato in corteccia di abete è stato una delle principali attrattive della rassegna gastronomica di Bra, la specialità essendo riportata alla ribalta da Marian Popoiu, uno dei produttori del branza de burduf dei Monti Bucegi impegnati in prima linea a difesa di questa eccellenza casearia romena. Il giovane ha costruito un caseificio modello in quota – la Fattoria Bucegi – cui possono accedere tutti i produttori del Presidio “Branza de burduf”, e che si trova in una zona con unantica tradizione casearia: Bran-Moeciu-Fundata, nella provincia di Brasov, nel centro della Romania.