Sfilata delle Lole ad Agnita
La città transilvana di Agnita, dal passato medievale, ospita ogni anno a febbraio la Sfilata storica delle Lole, secolare usanza invernale sassone. Nel 2014, lappuntamento è per il 2 febbraio.
Adina Vasile, 30.01.2014, 15:09
Ad Agnita, cittadina dal passato medievale, insediata nel tredicesimo secolo, sita in Transilvania, su Valea Hartibaciului, vallata montana tra le città di Sibiu e Sighisoara, si svolge, ogni anno, la Sfilata storica delle Lole, secolare usanza invernale sassone. L’appuntamento è, nel 2014, per il 2 febbraio.
L’impronta degli etnici sassoni, provenienti dall’ovest della Germania, dal sud-est dell’Olanda e dal Lussemburgo, che vissero nella zona sin dal XIIesimo secolo in seguito alla colonizzazione pacifica della Transilvania, è ancora visibile non solo nell’architettura delle case contraddistinte da pesanti portoni e delle chiese fortificate, adoperate nel passato come rifugio durante le invasioni, ma anche nelle usanze. I borghi sassoni conobbero, a partire dal Medio Evo, un forte sviluppo economico grazie alle corporazioni degli artigiani dalla cui attività trae l’origine anche la “Sfilata delle lole”. Ogni anno, l’ultima domenica di gennaio o la prima di febbraio, si svolgevano le elezioni delle corporazioni e la consegna dei bauli con i loro documenti ai nuovi capomastri e apprendisti, scortati, nell’ambito di una sfilata per le vie della città, dalle “lole”, personaggi umoristici con il ruolo simbolico di proteggerli dagli spiriti maligni. Fu cosi’ che nacque l’usanza delle lole, nome proveniente dal verbo tedesco “lallen”, che significa balbettare e che accenna al modo di parlare sotto la maschera di questi personaggi.
Nel 1882, l’usanza fu messa al bando, in seguito allo scioglimento delle corporazioni, per essere poi ripresa con interruzioni a causa dei vari avvenimenti storici. A partire dal 1969, durante il regime comunista, la sfilata storica continuò a svolgersi per altri tre decenni, nel suo ambito essendo presentati i prodotti locali fatti nelle fabbriche sorte al posto dei vecchi laboratori artigianali. L’usanza delle lole fu, poi, dimenticata, in seguito al massiccio esodo degli etnici sassoni in Germania dopo il crollo del comunismo, nel 1989, finoaquando, nel 2006, un insegnante di tedesco di Agnita, Bogdan Patru, decise di riportarla alla ribalta, creando anche l’Associazione “La Corporazione delle Lole” che organizza, ogni anno, la sfilata storica.
Le lole sfilano tutt’oggi a seconda dell’importanza delle corporazioni degli artigiani nel passato. Ad aprire la sfilata è la corporazione degli stivalai, seguita dalle corporazioni dei sarti, dei pellicciai e dei bottai. Alla fine della sfilata, comincia la “fuga delle lole” per la città, a suon di fruste e campanacci, per cacciare via gli spiriti maligni dell’inverno. Durante la chiassosa sfilata delle lole, i partecipanti-personaggi, che indossano maschere dipinte e sono muniti di frittelle, coinvolgono in una danza il pubblico che, per poter assaggiare le frittelle, deve riconoscere la persona che si nasconde dietro la maschera. Sono migliaia le frittelle preparate e distribuite ad Agnita nel giorno della Sfilata delle lole. Le lole si fermano, per tradizione, davanti al Comune, dove fanno gli auguri di salute e prosperità e si tolgono le maschere. Tutto si conclude in bellezza, la sera, con il ballo delle lole.
“Quest’anno, le strade di Agnita saranno animate un’altra volta dalla sfilata delle lole, usanza emblematica per la cultura sassone e per la storia di Agnita, cui partecipano l’intera comunità e i tanti turisti. Il costume delle lole richiama le antiche tradizioni medievali. È fatto di tela bianca su cui sono cuciti stracci neri e le insegne delle corporazioni ed è completato da una maschera dipinta, una frusta di pelle e canapa che schioccano e tenaglie di legno con cui tengono le frittelle che offrono ai passanti. La leggenda dice che il carnevale sassone locale tragga le sue origini da una serie di avvenimenti del XIIIesimo secolo, epoca delle invasioni ottomane in Transilvania. Durante un’invasione, gli abitanti di Agnita si sarebbero rifugiati nella chiesa fortificata. Scoraggiati dalla fame e dalle epidemie, vollero aprire ai nemici il portone della città. Ursula, la figlia di un pellicciaio, coperta di stracci e pellicce di animali, indossando una maschera demoniaca e munita di una frusta e un campanaccio per fare rumore, fu la prima ad avere il coraggio di uscire per spaventare e mettere in fuga gli invasori turchi facendo loro credere di essere il diavolo stesso. Spaventati dal rumore fatto dalla sua frusta e dal campanaccio, i nemici, in preda al panico, si ritirarono, e così Agnita fu salvata. Il costume delle lole ricorda proprio quello di Ursula”, ha raccontato a RRI, Camelia Stefan, museografa al Museo di Etnografia e Arte Popolare Sassone “Emil Sigerus”, del Complesso Museale Astra di Sibiu.
Se volete sapere di più sull’usanza delle lole e sulla storia delle corporazioni degli artigiani della Transilvania, potete visitare ad Agnita il Museo “Valea Hartibaciului”.
Dal 2008, l’antica usanza sassone delle lole fa tappa anche in altre città della Romania grazie ad un progetto del Centro Culturale romeno “Petre Tutea”. L’edizione 2014 si terrà, il 16 febbraio, nel centro storico della capitale Bucarest, con tante strade intitolate alle corporazioni degli artigiani, poi, il 22 febbraio a Medias e il 23 a Sighisoara. Oltre alla sfilata delle lole, il pubblico potrà vedere come vengono confezionati i costumi e le maschere ed assaggiare, oltre alle tradizionali frittelle, prelibatezze culinarie sassoni.