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Progetti della Fondazione Mihai Eminescu Trust nei paesini sassoni

La Fondazione Mihai Eminescu Trust, promotrice dello sviluppo delle comunità rurali in Transilvania, è stata selezionata dal Comitato Europa Nostra per condividere la sua esperienza nel campo dell'implicazione pubblica per il patrimonio culturale.

Progetti della Fondazione Mihai Eminescu Trust nei paesini sassoni
Progetti della Fondazione Mihai Eminescu Trust nei paesini sassoni

, 10.02.2019, 18:53

I paesini sassoni della Transilvania, nel centro della Romania, insediati nei primi secoli del secondo millennio da coloni provenienti dalla Sassonia e costruiti intorno a chiese fortificate, alcune incluse nella lista del Patrimonio Mondiale dellUmanità dellUnesco, rappresentano una delle più gettonate destinazioni di turismo culturale in Romania. Negli anni 80, il dittatore comunista Nicolae Ceausescu avviava la politica di demolizione di 8000 villaggi romeni, cui caddero vittime anche i paesini sassoni. A circa un anno dal crollo del comunismo in Romania, nel 1990, cominciava lesodo degli etnici sassoni della Transilvania, che tornarono in Germania, momento in cui i paesini sassoni corsero il rischio di spopolamento. Nel 1987 nasceva in Gran Bretagna la Fondazione “Mihai Eminescu Trust”, che, allinizio, offrì sostegno a distanza, soprattutto agli intellettuali dissidenti. Dopo la Rivoluzione anticomunista, simpegnò attivamente nel sostenere le comunità rurali tradizionali in Transilvania, tramite la rivitalizzazione dei paesini sassoni con diversi progetti di valorizzazione sostenibile del patrimonio culturale e naturale. Il principe Carlo dInghilterra, affascinato dalla Transilvania rurale, in cui ha messo piede nel 1997, è stato patrono spirituale della fondazione dal 2000 al 2014.



“Mihai Eminescu Trust” è stata selezionata, di recente, dal Comitato della principale organizzazione in Europa per la tutela del patrimonio culturale – Europa Nostra – per condividere la sua esperienza nel campo delleducazione e dellimplicazione pubblica per il patrimonio culturale. Il progetto “Il villaggio a sè stante” della fondazione è stato designato come modello di successo per il coinvolgimento delle comunità nella salvaguardia del patrimonio culturale. Michaela Tuerk, manager di progetto della MET, ha parlato a RRI di questa selezione, che è un importante riconoscimento del lavoro della fondazione, ma anche dei progetti in Romania.



“MET ha risposto allapello del Comitato Europa Nostra nel desiderio di condividere la propria esperienza per quanto riguarda i suoi progetti sviluppati in Transilvania. MET è stata creata a Londra dallattuale presidente Jessica Douglas-Home e ha avuto come missione allepoca di sostenere gli intellettuali in Romania che non avevano accesso a certi libri o eventi o dare loro lopportunità di incontrare altri intellettuali europei. Poi, la fondazione è venuta a sapere del piano del dittatore Ceausescu di distruggere i villaggi e sradicare le comunità locali, quindi di cancellare una parte della storia della Romania. Allora Jessica Douglas-Home ha deciso di implicarsi nella salvaguardia di questi paesini e ha ottenuto anche il sostegno del principe Carlo, assieme al quale ha fatto un appello pubblico. Dopo il crollo del comunismo in Romania, nel 1989, si è decisa la creazione di una filiale della fondazione in Romania con la missione di salvaguardare il patrimonio culturale e incentivare lo sviluppo sostenibile delle comunità locali, tramite la valorizzazione del patrimonio culturale e naturale e di tutte le risorse locali.”



Dopo quasi 2 decenni di attività in Romania, la fondazione vanta oltre 1200 progetti sviluppati in Transilvania: di restauro delle vecchie case e chiese dei paesini sassoni, di formazione degli abitanti a mestieri tradizionali, di rivitalizzazione delle tecnologie tradizionali, e di sostegno alle comunità locali per avviare progetti ed affari che li aiutassero a svilupparsi e a promuovere il turismo locale. La fondazione ha ricevuto nel 2006 il Premio dellUe per la conservazione del patrimonio culturale – Europa Nostra-, per aver salvato e restaurato centinaia di edifici storici e aver formato centinaia di artigiani locali a mestieri tradizionali. Caroline Fernolend, presidente della filiale romena della Fondazione Mihai Eminescu Trust, nata nel villaggio sassone Viscri, si è impegnata a creare assieme allequipe della fondazione una piccola economia di mercato nei paesini della Transilvania per offrire una ragione agli abitanti per continuare a viverci, invece di migrare verso le città, nonchè per valorizzare il proprio patrimonio e adoperarsi a conservare per le future generazioni il retaggio del passato e lautenticità dei paesini. La fondazione ha praticamente aiutato alla rinascita delle comunità rurali in Transilvania.



“Siamo giunti a 1235 progetti in 50 villaggi e città della Transilvania cui si aggiungono oltre 100 località incluse in un progetto di rimboscamento. Quindi ci occupiamo non solo del patrimonio costruito, ma anche di quello naturale. Abbiamo un progetto in cui abbiamo piantato oltre 2 milioni di alberi in tutta Romania”, ha precisato Michaela Tuerk per RRI.



Sin dalla sua creazione, nel 2000, la filiale romena della fondazione ha sviluppato con successo in Romania il progetto di pionierato “Villaggi a sè stanti”, per cui ha vinto, nel 2010, il Gran Premio del Galà della Società Civile romena. Il premio è stato assegnato non solo per la salvaguardia degli edifici con valore storico, ma anche per la formazione professionale delle comunità locali, il sostegno alla piccola imprenditoria e lo sviluppo della zona come destinazione turistica rurale. Si chiama “Paesini a sè stanti” perchè si è proposto di affrontare i problemi economici, sociali e culturali assieme comunità locali e a stimolarle a rinascere con le proprie forze. Il progetto mira a salvaguardare lorganizzazione tradizionale dei villaggi e a rinvigorire il senso di comunità, abbinando la conservazione storica alla rinascita economica dei paesini. Nei progetti di restauro dei vecchi edifici, di cui molti sono dichiarati patrimonio nazionale, la fondazione punta sullutilizzo di vecchi materiali, adoperati originariamente nella costruzione degli edifici tipici.



Di questo progetto ci ha parlato sempre Michaela Tuerk. “Il villaggio a sè stante” si è evoluto, dal 2000, quando la MET è partita con il restauro di facciate, quindi del patrimonio costruito. Strada facendo, ci siamo resi conto che gli abitanti erano molto fieri di ciò che facevamo e che tramite la loro implicazione nei progetti di restauro questi avrebbero avuto un maggiore impatto a lungo termine e la comunità stessa si sarebbe assunta la missione di salvaguardia del patrimonio locale. Il villaggio a sè stante valorizza le risorse umane e i materiali locali e punta su alcuni principi chiave: coinvolgere gli abitanti e scegliere assieme a loro i progetti, cosicchè rispondano a delle esigenze reali. E la cosa più importante, abbiamo il sostegno delle autorità locali. Lobbiettivo principale è di salvaguardare e proteggere il patrimonio culturale materiale e immateriale, coagulare e consolidare la comunità affinchè diventi una voce ascoltata dalle autorità. E, allo stesso tempo, sostenere leconomia locale. Quindi, i risultati sono stati il restauro di case, masserie e chiese, la rivitalizzazione dellartigianato locale, lorganizzazione di corsi di formazione professionale, visite di studio, scambi di esperienza, attività educative per le giovani generazioni. Cerchiamo di motivare tutti a fare volontariato per la propria comunità al fine di uno sviluppo sostenibile.”



La fondazione Mihai Eminescu Trust ha restaurato tra laltro alcuni dei più pregiati affreschi in Transilvania, quelli della Chiesa evangelica di Malancrav, nonchè la chiesa fortificata di Viscri. Michaela Tuerk ci ha raccontato che il punto di forza di una vacanza nei paesini sassoni è la riscoperta della vita semplice in campagna, il cui fiore allocchiello è la cucina contadina, basata su prodotti freschi e biologici. Uno dei prodotti portabandiera dei paesini sassoni, promosso dalla MET, è il saporitissimo succo di mela biologico di Malancrav, paesino che vanta un grandissimo frutetto di mele di oltre 100 ettari, con specie di meli molto antichi. Viscri è unaltra gettonatissima destinazione dove si può riscoprire la vita contadina autentica. È anche un esempio di buone pratiche della MET. Il paesino vanta case risalenti a 3 secoli fa e una chiesa inserita nella lista del Patrimonio dellUmanità dellUnesco nel 1999.



“Viscri è stato il villaggio in cui la MET ha iniziato la sua attività. Lattuale presidente, Caroline Fernolend, vive a Viscri. È stata lei ad aver convinto Jessica Douglas-Home della necessità di salvaguardare il retaggio del passato a Viscri. E il concetto di villaggio a sè stante è iniziato con il restauro delle facciate e limplicazione e la formazione di mastri locali. Viscri è un piccolo villaggio, di 390 abitanti, che, allinizio, negli anni 2000, si sentivano isolati, sconnessi dal mondo, mentre, adesso, nel 2019, è una destinazione di turismo culturale nota nellintera Romania e anche nel resto del mondo. Il sostegno concesso dal principe Carlo è stato fondamentale per i progetti della MET in Romania, ci ha aiutato a divulgarli. Nei paesini ci siamo proposti di far scoprire agli ospiti la vita rurale genuina. Le case degli abitanti, adibite a case per gli ospiti, sono sprovviste di tv, internet, telefono, sono arredate con arredi tradizionali e tappeti tessuti a mano al telaio. Viscri è un invito ad un ritorno nel tempo, ai tempi dellinfanzia nella casa dei nonni. È un paesino in cui troverete ancora il fabbro, il mattonaio, contadine che tessono calze e pantofole di feltro, potete assaggiare prelibatissime confetture preparate con frutta dai propri frutteti, pane casereccio, caponata biologica, lardo, salsicce caserecce, a seconda della stagione. Quindi, quelle risorse locali che noi ci adoperiamo a promuovere”, ha detto Michaela Tuerk a RRI.



La chiesa fortificata di Alma Vii, paesino sassone fondato centinaia di anni fa, che vanta un patrimonio culturale e naturale ben conservato, è la più recente chiesa restaurata dalla MET, ci ha racconta sempre Michaela Tuerk.



“Allinterno della chiesa di Alma Vii abbiamo anche fondato un Centro di Promozione della Cultura Tradizionale, la prima destinazione di questo tipo conferita ad una chiesa fortificata in Transilvania. Abbiamo restaurato le 4 torri e la cinta muraria, in cui abbiamo allestito spazi espositivi. Ciascuna torre ha una certa tematica: la Torre del Lardo, dove veniva conservato il lardo degli abitanti, la Torre del Ghiaccio, verso il nord, in cui fa più fresco, dove si conservavano il ghiaccio e la carne Affumicata, poi la Torre dei Cereali, la Torre con Orologio, quella dellingresso. In ciascuna sono esposti oggetti tipici delle masserie di Alma Vii e non solo. La Torre del Ghiaccio labbiamo adibita anche a Torre delle Minoranze, per illustrare le arti artigianali dei sassoni e dei magiari della Transilvania, dei rrom e dei romeni. Ad Alma Vii, i turisti possono partecipare a dimostrazioni culinarie, di intrecciature di vimini, di intagli del legno, possono fare passeggiate in carrozze trainate da cavalli. Ci sono ancora dei carbonai, un mestiere in via di estinzione. Non lasciatevi perdere neanche le degustazioni di formaggi nelle malghe e unimmersione nel paesaggio tipico della Transilvania, con colline verdi e pascoli pieni di fiori che invogliano alle passeggiate”, ha concluso il suo invito Michaela Tuerk.




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