Presenze italiane al Festival etnico di Mediaş
Mediaş è una delle 7 più importanti citadelle fortificate sassoni che diedero il nome tedesco della Transilvania – “Siebenbürgen. Il 24 ottobre ha ospitato la la conferenza internazionale “Patrimonio e diversità, cui ha partecipato anche lItalia.
Adina Vasile, 31.10.2014, 13:57
Dal 24 al 25 ottobre, la città di Mediaş, collocata in Transilvania, nel centro della Romania, ha ospitato la prima edizione del Festival Etnico, organizzato dal Comune, in partenariato con l’Autorità Nazionale Romena per il Turismo. Nell’ambito del festival si è svolta anche la conferenza internazionale “Patrimonio e diversità”, cui hanno partecipato ospiti dall’Italia, Olanda, Polonia, Ungheria, Moldova.
Mediaş è una delle 7 più importanti citadelle fortificate sassoni che diedero il nome tedesco della Transilvania — “Siebenbürgen”- tra cui si annoverano anche Brasov Sibiu e Sighisoara. È come le altre, una città multiculturale, in cui convissero lungo i secoli romeni, sassoni, magiari e altre nazionalità e una delle più antiche nel nostro Paese, fondata sette secoli fa. Il suo nome proviene dal latino “per media”, ossia la via verso il centro del Paese. Come tutte le cittadelle fortificate sassoni della Transilvania, Mediaş era circondata da una cinta muraria rinforzata con torri di difesa intitolate alle corporazioni degli artigiani locali. Nel 1736, il sistema di fortificazioni della città era formato da 7 portoni e 19 torri–bastioni.
Delle mura in gran parte distrutte nel XIXesimo secolo se ne conservano fino ad oggi, tra l’altro, la Torre dei Trombettieri, la Torre dei Carradori, dei Pietrai e dei Muratori, la Torre dei Fabbri e il Bastione dei bottai. Nota come torre-gemella della Torre di Pisa, perchè un pò pendente, la Torre dei Trombettieri fu eretta nel XVesimo secolo come torre di avvistamento. Si annovera tra le prime dieci torri pendenti nel mondo ed è una delle più alte in Romania, facendo parte della Chiesa fortificata di Santa Margherita, risalente a oltre 500 anni fa. Alla torre si accede su una scala a chiocciola in legno. In questa chiesa fu rinchiuso, nel 1476, in seguito ad un conflitto con il Re d’Ungheria, Mattia Corvino, il principe valacco Vlad l’Impalatore, la cui vita ispirò la leggenda del conte-vampiro Dracula.
Tra gli edifici più belli di Mediaş, la Casa Schuller, uno dei più importanti in stile rinascimentale in Transilvania, ex residenza del sindaco della città, Johannes Schuller, nel 16esimo secolo, oppure la Casa Rosenauer, uno dei gioielli architettonici della città. Vi consigliamo una visita anche al Monastero Francescano che custodisce 348 monete romane e pezzi di ceramica popolare risalenti a vari periodi storici, accanto a sculture del periodo feudale.
Mediaş e le sue vicinanze sono note anche per i loro vini, la vite essendo presente anche nello stemma della città. La zona era soprannominata nel passato “Weinland” – la Terra del Vino – il vino di Medias essendo ricordato persino dallo scrittore Bram Stoker nel suo romanzo “Dracula”, come vino offerto agli ospiti alle nozze del conte valacco. Vicino a Mediaş si trova Sighisoara, il cui centro storico è stato inserito nel 1999 nella lista del patrimonio culturale dell’umanità dell’Unesco, una delle poche citadelle fortificate medievali ancora abitate del sud-est Europa, tra l’altro, la meglio conservata in Romania. Alla conferenza internazionale “Patrimonio e diversità” di Mediaş è stato presente anche Tito Barbagiovanni, presidente del Consiglio comunale di Castell’Umberto (Messina), il quale ha raccontato a Radio Romania Internazionale le sue impressioni da turista in Romania.