Pasqua in Bucovina
Per chi volesse fare unimmersione nelle tradizioni pasquali tipiche romene, la Bucovina, famosa per le uova dipinte artigianali, è la destinazione ideale.
Adina Vasile, 15.04.2014, 05:20
Per i romeni, come per tutti i cristiani, la Pasqua è un giorno di grande gioia che si manifesta anche nello stare insieme, nel ritrovarsi in famiglia o con gli amici per il pranzo di Pasqua. Immancabili dal pranzo pasquale le uova dipinte, l’agnello, il panettone e la tipica torta pasquale di pasta frolla farcita con ricotta e uva sultanina o frutta candita, chiamata “pasca”. Secondo la tradizione ortodossa, in Romania, per la Pasqua, si preparano e consumano uova sode colorate o dipinte in casa con diversi colori oppure alle quali vengono appiccicate sagome di carta o foglioline di verdura di solito a forma di croce, prima di essere avvolte in buccia di cipolla per conferire al guscio un color marroncino e messe a bollire. Bellissime le uova fatte dagli artigiani romeni, fiore all’occhiello dell’arte popolare romena, per cui è famosa la Bucovina, regione nel nord-est del Paese, dove i disegni sulle uova – uccelli, animali e simboli e scene bibliche – si fanno con la cera calda mescolata a colori vegetali. La Bucovina vanta una “Strada delle uova dipinte”, che passa per le località Brodina de sus, dove le uova hanno dei caratteristici motivi su sfondo rosso, Paltinù, con uova dipinte contraddistinte dal mix di rosso e arancione, e Ciocanesti, con le uova dal caratteristico sfondo cromatico nero su cui prevalgono i motivi dipinti con rosso e giallo. A Ciocanesti, i colori tipici della Bucovina – marrone, ocra, verde scuro, rosso e nero – si ritrovano anche nell’archittetura delle case, decorate con motivi geometrici, floreali e zoomorfi ispirati ai costumi popolari.
Quindi, se volete fare un’immersione nelle tradizioni pasquali tipiche romene, la Bucovina è la destinazione ideale. Qui potete partecipare, nella Settimana Santa, a concerti di canti religiosi e musica sacra, a dimostrazioni di pittura delle uova, a falò e spettacoli di musica folcloristica, a messe nelle chiese dei villaggi o nei monasteri dei dintorni, a pranzi pasquali tipici o al rito del cestino pasquale oppure fare visite al Muse delle Usanze Popolari e ai mercatini di Pasqua. Le tradizioni pasquali romene sono riportate alla ribalta, ogni anno, grazie al programma turistico “Pasqua in Bucovina”, finanziato con fondi europei e promosso dal Consiglio Provinciale Suceava. Le manifestazioni nell’ambito di questo programma turistico sono iniziate sin dallo scorso 1 marzo con il Festival delle Uova Dipinte di Ciocanesti, designato “villaggio culturale romeno del 2014”, che vanta, dal 2007, un Museo delle Uova Dipinte e si concluderanno una settimana dopo la Pasqua. Se sfogliamo il calendario degli eventi, scopriamo concerti di musica sacra suonata con strumenti tradizionali in legno, gare di abilità per gli artigiani che fanno uova dipinte, spettacoli di musica e danza popolare e gare di cestini pasquali. Nei villaggi romeni, c’è ancora l’usanza dei falò purificatori prima della Pasqua. La purificazione attraverso il fuoco è un gesto simbolico, che incarnava idealmente il passaggio dalla vita alla morte e da quest’ultima ad una nuova rinascita, seguendo il ciclo fisiologico della natura.
“Prima della Pasqua, da noi, in Bucovina, c’è l’usanza della purificazione della natura. Ciascun abitante pulisce la casa o la masseria, facendo dei falò purificatori. Si tratta di una purificazione sia all’esterno, che all’interno della casa, mentre le persone comprano qualcosa di nuovo da indossare nel giorno di Pasqua. La purificazione spirituale si fa, invece, attraverso il digiuno. Nel Giovedi’ Santo, secondo l’usanza si dipingono le uova pasquali in casa. Gli artigiani popolari hanno cominciato invece, a dipingerle prima della Festa dell’Annunciazione. Nel giorno di Pasqua, dopo la messa, si va in chiesa con il cestino pasquale per la benedizione delle uova rosse, del panettone, della pasca e dell’arrosto di agnello. Dopo la benedizione si fa, per tradizione, una gara dei cestini pasquali. Famosa quella di Gura Humorului, davanti al Museo delle Usanze Popolari della Bucovina. Molto attesa a Pasqua la rituale battitura delle uova in famiglia e tra amici. Numerose anche le gare di battitura delle uova e i girotondi nei villaggi, con cui gli abitanti manifestano la loro gioia per la più importante festa cristiana”, ha raccontato a Radio Romania Internazionale Laura Ursu, del Centro Informazione e Promozione Turistica del Consiglio Provinciale Suceava.
La Bucovina vanta le più famose chiese ortodosse romene, quelle affrescate all’esterno dei monasteri della provincia di Suceava, ciascuna contraddistinta da un colore specifico: Voronet, dall’azzurro, Humor dal rosso, Sucevita dal verde, Moldovita dal giallo dorato, e Arbore, dal mix di ocra e verde marino.
“Bucovina è nota nel Paese e all’estero innanzittutto per i suoi monasteri e le sue chiese, nella lista del patrimonio culturale mondiale dell’Unesco. Poi, è nota per la sua multietnicità, ci vivono, accanto ai romeni, polacchi, russi di antico rito ortosso, aromeni. E ciascuna etnia ha le sue tradizioni e usanze. Le tradizioni pasquali sono ancora molto vive in Bucovina e l’offerta di vacanze pasquali è molto variegata, tra giornate in agriturismo, visite guidate ai monasteri e ai musei etnografici, nei laboratori artigianali, e passeggiate in carrozza. Un itinerario turistico che vi propongo, suggestivo per il turismo religioso e per l’artigianato locale, parte da Suceava, che vanta una chiesa patrimonio Unesco, passando per Gura Humorului, dove sorgono altre due famose chiese patrimonio dell’umanità, Gura Humorului e Sucevita, poi per Vama e Ciocanesti, che ospitano Musei delle Uova Dipinte. Poi, l’itinerario prosegue verso Sucevita e Marginea, quest’ultima famoso centro ceramistico e verso il monastero Putna. In Bucovina, a prescindere dal paesino visitato, scoprirete delle bellissime chiese. A Dragomirna, scoprirete una riserva naturale, la Foresta di Faggi di Dragomirna, nota per i faggi molto vecchi, risalenti a 100-130 anni fa. Falticeni è, invece, la città dei musei: c’è il Museo dell’Acqua, il Museo d’arte Ion Irimescu, la Galleria delle Personalita, la strada Ion Creanga, dove si trovano le case in cui vissero e scrissero diversi letterati romeni. Bucovina vanta inoltre tanti musei etnografici, sia in piccole località, che nelle grandi città, tra cui il Museo del Villaggio di Suceava, il Museo delle Usanze Popolari di Gura Humorului o il Museo dell’arte degli intarsi in legno di Campulung Moldovenesc”, ha raccontato Laura Ursu.