Notiziario turistico
Involtini da record ad Odorheiu Secuiesc, in provincia di Harghita, dove centinaia di volontari hanno conquistato per la Romania il primato della maggiore quantità di involtini cotti in una pentola.
Adina Vasile, 20.11.2014, 17:15
Involtini da record ad Odorheiu Secuiesc, in provincia di Harghita, nel centro della Romania. Centinaia di volontari della provincia e di quelle vicine hanno battuto, questo mese, il record mondiale per la maggiore quantità di involtini cotti in una pentola. Il record, strappato ai serbi, è stato omologato dal Libro dei Primati. Ci sono voluti un mese per la costruzione della gigantesca pentola, di 4600 litri, e due settimane per la preparazione degli ingredienti. Il risultato: 27.104 mila involtini preparati da 250 volontari sotto l’attenta sorveglianza di 14 chef. L’idea dell’ardua impresa è appartenuta agli abitanti della città di Odorheiu Secuiesc, che ritengono gli involtini parte della cucina di tutte le etnie in Romania. Per cuocere le oltre 3 tonnellate di involtini sono state necessarie più di 10 ore e per pesarli ci è voluta una grù. Dopo l’omologazione del record, gli involtini sono stati offerti a case di accoglienza per bimbi e anziani e ai curiosi presenti all’evento.
Se andate a Sibiu, città nel centro della Romania, e volete fare un tufo nell’atmosfera di una volta del centro città, fate una sosta nella Piazza Grande, alla Casa Blù, che ospita fino al 31 dicembre, la mostra “Una storia troppo poco nota. I negozi del centro storico di Sibiu”. La mostra è allestita dal Museo Nazionale Brukenthal e riunisce foto d’epoca, cartoline, oggetti di patrimonio che illustrano la storia dei vecchi negozi, tra atelier fotografici, orologerie, gioiellerie, cappellerie, guanterie, botteghe degli speziali, case di moda o farmacie che funzionarono nei secoli XIXesimo e XXesimo nelle tre piazze medievali del centro storico, la Piazza Piccola, la Piazza Grande e la Piazza Huet. Il numero dei negozi nel centro storico era notevole all’epoca, dato che la vita economica di Sibiu si sviluppò notevolmente sin dal Medio Evo. Nel XIVesimo secolo, Sibiu era la terza città dell’Europa come numero di corporazioni degli artigiani. Dal XVesimo secolo, l’attività economica si sviluppò intorno alla Piazza Grande — dove vivevano i più abbienti — e alla Piazza Piccola, che ospitava le case e le botteghe degli artigiani. Anche se ai nostri la maggior parte di questi spazi commerciali hanno cambiato totalmente aspetto e destinazione, ci sono alcuni che hanno conservato in una certa misura la destinazione di centinaia di anni fa. Un simile esempio è l’edificio nella Piazza Piccola in cui funzionò intorno al 1600 una delle prime farmacie della città, chiamata “Dall’orso nero”, e che ospita attualmente il Museo di Storia della Farmacia. La mostra “Una storia troppo poco nota. I negozi del centro storico di Sibiu” è a ingresso gratuito. Non lasciatevi sfuggire a Sibiu neanche una sosta al Museo Brukenthal, il primo museo pubblico aperto in Romania, nel 1817, e il terzo in Europa, che si affaccia sulla Piazza Grande. È ospitato dall’omonimo palazzo eretto su commissione di una delle più importanti personalità della Transilvania: il Barone Samuel von Brukenthal, governatore di questa provincia storica romena nella seconda metà del XVIIIesimo secolo. In stile Tardo Barocco, secondo il modello dei palazzi viennesi, il Palazzo Brukenthal è uno dei più importanti edifici barocchi in Romania.
Dall’estate del 2015, nel comune Sprancenata, vicino alla città di Draganesti-Olt, nel sud della Romania, potrete visitare una fortificazione dacica eretta con i materiali con cui simili costruzioni erano costruite circa 2000 anni fa. La fortificazione, già costruita a metà, sorge sul posto di un antico insediamento dacico scoperto in seguito agli scavi archeologici effettuati tra gli anni 1976-1983. Qui potrete anche trovare vitto e alloggio in stanze tipiche di quei tempi remoti. L’idea di far erigere una simile costruzione appartiene al professor Traian Zorzoliu, pittore e direttore del Museo Campia Boianului di Draganesti-Olt, fondatore di ben 10 musei in Romania, e che contribuì alla creazione di molti altri, ritenuto, del resto, il “padre” del primo parco archeologico in Europa dedicato all’epoca neolitica. “La fortificazione dacica è un progetto estremamente importante, che sarà testimonianza, per le attuali e le future generazioni, del modo di vita dei Daci liberi di due millenni fa. All’interno della fortificazione saranno ricostituiti gli edifici di allora, il tempio per la venerazione degli dei, le torri di avvistamento e via dicendo. Abbiamo adottato soluzioni tecniche moderne che non saranno visibili nella struttura delle costruzioni e che conferiscono durabilità, ricreando fedelmente l’immagine di quell’epoca”, ha spiegato l’autore del progetto. Saranno erette in tutto 23 costruzioni daciche che offriranno ai visitatori una vera lezione di storia dal vivo. I turisti potranno vivere proprio come i Daci migliaia di anni fa e persino indossare i loro abiti tipici.