Le eccellenze romene al Salone del Gusto 2014
Riapre i battenti, dal 23 al 27 ottobre, a Torino, il Salone del Gusto, evento dedicato al cibo “buono, pulito e giusto, organizzato ogni due anni dalla Fondazione Slow Food International e giunto nel 2014 alla decima edizione.
Adina Vasile, 22.10.2014, 21:07
Riapre i battenti, dal 23 al 27 ottobre, a Torino, il Salone del Gusto, evento dedicato al cibo “buono, pulito e giusto”, organizzato ogni due anni dalla Fondazione Slow Food International e giunto nel 2014 alla decima edizione. In concomitanza al Salone torna anche la manifestazione Terra Madre, che riunisce “comunità del cibo”, formate da piccoli produttori, tra agricoltori, allevatori e pescatori, una rete mondiale che festeggia anch’essa quest’anno il decimo della nascita. I temi dell’edizione 2014 sono l’Arca del Gusto e l’agricoltura familiare, il progetto più rappresentativo della fondazione Slow Food per la tutela della biodiversità alimentare, che si propone di ritrovare, catalogare, descrivere e far conoscere i sapori quasi dimenticati, di ricercare i prodotti appartenenti alla cultura, alla storia e alle tradizioni di tutto il pianeta, a rischio di scomparire. Il 2014 è stato, del resto, proclamato dall’Onu “Anno Internazionale dell’Agricoltura familiare”. Sono 1200 gli espositori da 100 Paesi partecipanti all’edizione di quest’anno del Salone del Gusto, tra cui Comunità del cibo, Presidi Slow Food, Mercati della Terra, e 1000 i prodotti dell’Arca del Gusto.
Al Mercato Internazionale del Salone del Gusto saranno anche questa volta presenti i presidi Slow Food romeni creati per tutelare e promuovere i piccoli produttori e che vi invitano ad un nuovo viaggio tra assaggi e sapori tipici della nostra terra. Tra i delegati dalla Romania, anche la Fondazione Adept Transilvania, impegnata ormai da dieci anni in importanti progetti di sviluppo rurale e conservazione della natura nella regione Tarnava Mare, in Transilvania, di cui promuove anche i prodotti gastronomici tipici. È, infatti, in questa regione che è nato, nel 2006, il primo Convivium Slow Food romeno, il Convivium Tarnava Mare, nonchè uno dei due Presidi Slow Food romeni – “Confetture dei villaggi sassoni”.
“La storia di Slow Food Romania è iniziata nel 2006, in seguito alla raccolta di impressioni dai turisti giunti nella zona di Sighisoara-Tarnava Mare, che si sono detti piacevolmente colpiti dai piatti e prodotti tipici assaggiati durante le vacanze passate qui. È cosi’ che ci è venuta l’idea di promuovere questi prodotti e di cercare un partner internazionale che abbiamo trovato nella Fondazione Slow Food, perchè ci sono piaciuti i suoi principi, del cibo buono, pulito e giusto. Abbiamo ricevuto la visita del presidente stesso della Slow Food Internazionale, Carlo Petrini, che abbiamo invitato ad una degustazione di circa 100 confetture e marmellate delle produttrici locali e di tanti altri prodotti portabandiera locali. Al Salone del Gusto di Torino abbiamo partecipato per la prima volta proprio quell’anno con 4 produttori che hanno avuto l’occasione di capire che fanno veramente dei prodotti straordinari, che vale la pena di proporre ai consumatori”, ha raccontato a RRI Cristi Gherghiceanu, presidente della Fondazione Adept Transilvania.
I villaggi sassoni della regione Sighisoara-Tarnava Mare, tra cui Viscri e Saschiz, vantano un’antica tradizione di produzione di confetture. Grazie al presidio Slow Food “Confetture dei Paesini sassoni”, nato nel 2006, queste delizie locali, che prima erano destinate al consumo familiare, sono adesso disponibili per qualsiasi consumatore sia ai mercati contadini che presso il laboratorio a norma aperto nel 2009 dalla Fondazione Adept Transilvania nel paesino Saschiz, dove le produttrici di confetture e marmellate dei Paesini sassoni possono lavorare insieme.
“È stato pensato come un centro di eccellenza, un centro di produzione autorizzata, dove s’impara come produrre a norma e dove i prodotti locali possono essere ettichettati per poter essere messi in vendita nei mercati e negozi specializzati”, ha raccontato sempre Cristi Gherghiceanu. “Quest’anno torniamo a Torino – ha aggiunto Gherghiceanu – anche grazie alla nostra partecipazione al progetto Esedra – Sviluppo socio-economico e sostenibile nelle zone rurali – un partenariato con più Paesi europei, volto alla raccolta del maggiore numero di prodotti possibile per l’Arca del Gusto e destinato a sostenere i piccoli produttori affinchè possano sopravvivere, perchè la loro sopravvivenza significa la salvaguardia dei prodotti unici tipici del territorio. Sono 6 i delegati romeni all’edizione 2014, due esponenti di Adept Transilvania che parteciperanno a diversi incontri e 4 produttori, uno di Viscri, che parlerà degli influssi sassoni sulla cultura e gastronomica dei paesini della zona Sighsoara-Tarnava Mare, uno Bunesti che presenterà le prelibatezze locali, più precisamente le confetture e gli sciroppi, un farmer, e un cuoco di Salaj, che porterà alla ribalta le vecchie ricette della zona. Presenti al Salone del Gusto anche l’altro Presidio Slow Food romeno, quello del “Branza de bruduf”, che tutela il prelibatissimo formaggio stagionato in conteccia di pino, ma anche il Covivium Slow Food Turda”, ha detto alla nostra emittente il presidente di Adept Transilvania.
Tra i prodotti portabandiera della zona Sighisoara-Tarnava Mare, la carne affumicata di capretto, prosciutto di mangalica, razza suina con la carne caratterizzata da un alto contenuto di grasso, ma con un basso livello in colesterolo, i formaggi, la cipolla rossa coltivata nei dintorni di Sighisoara, i tartufi e le confetture di rabarbaro, rosa canina, mirabelle, visciole, more, lamponi, fragole di bosco, mirtilli, mele e cannella, petali di rosa e noci verdi. Il paesino Mălâncrav, nei pressi di Viscri, vanta un grande frutteto con specie di meli molto antichi, dove viene prodotto un saporitissimo succo di mele biologico. Le confetture dei paesini sassoni di Sighisoara-Tarnava Mare saranno di nuovo presenti al Salone del Gusto, questi giorni, grazie a Gerda Gherghiceanu, produttrice sassone di Viscri, che ha reso famosa, sin dal 2006, all’evento Slow Food di Torino la tipica confettura di rabarbaro. Gerda sarà presente anche lunedi’, 27 ottobre, alla conferenza “Cibo senza territorio”, che si terrà nell’ambito del Salone del Gusto, dedicata alle esperienze della comunità le cui culture gastronomiche si sono create o consolidate lontano dai propri territori dorigine. Nel frattempo, abbiamo invitato Gerda Gherghiceanu a raccontarci il segreto delle sue dolci prelibatezze.
“È il basso contenuto di zucchero e l’assenza dei conservanti, ma anche la cottura di un chilo di frutta alla volta per conservarne meglio il colore e sapore. Le confetture e marmellate vengono preparate con tutti i tipi di frutta locale, soprattutto di frutti bosco. Il fiore all’occhiello è la confettura di rabarbaro che ha riscosso un grande successo sin dalla prima edizione del Salone del Gusto cui ho partecipato, nel 2006. Se non giungete a Torino questi giorni, vi aspetto a casa mia, a Viscri, per assaggiare le nostre confetture tipiche, tutelate da Slow Food, per visitare la chiesa sassone fortificata del villaggio, patrimonio Unesco, per fare una passeggiata nella carrozza trainata da cavalli nei dintorni oppure visitare le malghe. Viscri è attraversato anche da un bellissimo percorso cicloturistico che passa per i paesini sassoni, un progetto sempre della Fondazione Adept Transilvania. Vi invito a Viscri anche al Museo di etnografia che illustra la storia del nostro paesino. Poi, ad assaggiare la tipica minestra sassone di patate con carne affumicata, la mia caponnata e i miei dolci con frutta di stagione, questa volta mele, e, chiaramente, la confettura di rabarbaro”, ci ha detto Gerda Gherghiceanu.
Sempre il 27 ottobre, all’evento “Narrare il cibo, creare legami” nell’ambito del Salone del Gusto di Torino, la romena Ramona Hanachiuc, vincitrice, per il suo racconto Magie del passato, del Premio Speciale Slow Food-Terra Madre del IX Concorso letterario nazionale Lingua Madre 2014, vi dà appuntamento per un colloquio sul cibo come cultura, relazione e linguaggio d’amore.