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Invito a Bucarest

Ha oltre 2,4 milioni di abitanti ed è la sesta per dimensioni tra le città dell'Ue. La capitale romena Bucarest si annovera tra le preferenze dei turisti stranieri che visitano la Romania.

Invito a Bucarest
Invito a Bucarest

, 17.01.2018, 16:48

Ha oltre 2,4 milioni di abitanti ed è la sesta per dimensioni tra le città dei Paesi Ue. La capitale romena Bucarest si annovera, accanto al litorale romeno del Mar Nero, al Delta del Danubio, alla Bucovina e al Maramureş, tra le preferenze dei turisti stranieri che visitano la Romania. Sebbene sita in una zona di pianura, la capitale romena non ha un rilievo del tutto piano. Tuttavia, la differenza di livello non supera i 100 metri. Vi invitiamo stasera ad un viaggio nel centro di Bucarest, accompagnati dal nostro cicerone, Adriana Nica, direttrice esecutiva di una compagnia di training autorizzato nel settore turistico. Attraverseremo il Viale della Vittoria, la principale arteria della città, sempre più ricercata dai turisti stranieri.



“È una delle più importanti arterie di Bucarest. È ricca di attrattive turistiche, storiche, culturali e spirituali. Perchè si chiama il Viale della Vittoria e perchè è unarteria molto importante di Bucarest? Fino al 1692, cerano due strade. La Strada di Braşov, che partiva dalla Strada della Vittoria e andava fino al Circolo Militare, e la Strada Grande verso Sărindari, che andava dalla Chiesa Sărindari fino alla Piazza della Nazioni. Al posto della Chiesa Sărindari sorge attualmente il Circolo Militare. Nel 1692, il principe Constantin Brâncoveanu fece unire le due strade in una sola chiamata il Ponte di Mogoşoaia. L8 ottobre del 1878, lesercito romeno entrava trionfante a passo di marcia a Bucarest, attraversando il Ponte di Mogoşoaia o la Strada Grande, comera chiamata. In onore di questa vittoria, per far restare nella memoria e nei cuori dei romeni la conquista dellindipendenza del Paese, questa strada importante fu chiamata la Strada della Vittoria, oggi il Viale della Vittoria, che celebra la conquista dellindipendenza della Romania durante la Guerra del 1877-1878”, racconta Adriana Nica.



Il Viale della Vittoria non è solo unarteria importante, ma anche una ricca di attrattive ed edifici dichiarati monumenti storici.



“Abbiamo fatto una selezione delle più importanti attrattive. La prima sosta raccomandata è il Museo Nazionale “George Enescu”, ospitato dal Palazzo Cantacuzeno. Ledificio è un vero e proprio gioiello archittetonico, ed è stato fatto erigere nel 1903 da Gheorghe Grigore Cantacuzeno. Il compositore George Enescu abitò per un po nel Palazzo Cantacuzeno e dal 1956, dopo la sua morte, ledificio fu trasformato in un museo dedicato alla vita ed opera di George Enescu”, aggiunge Adriana Nica.



La prossima sosta è lAuditorium Romeno. “È stato inaugurato nel 1889 ed è stato costruito su iniziativa dellomonima società grazie ad una celebre campagna chiamata “Date un soldino per lAuditorium”. I soldi sono stati raccolti in qualche anno e la costruzione è diventata uno dei motivi per cui Bucarest si valse il soprannome di Piccola Parigi. Lo stile architettonico è neoclassico, ma vi si ritrovano anche elementi eclettici e dellarchitettura francese del XIXesimo secolo”, racconta Adriana Nica.



Quasi davanti allAuditorium Romeno si trova il Palazzo Reale. 300 anni fa, nel 1659, quando la capitale della Valacchia è stata spostata da Târgovişte a Bucarest, sul posto dove si trova ora il Palazzo Reale finiva il Ponte di Mogoşoaia, e gli ultimi edifici erano una casa e il Monastero Creţulescu.



“Questa casa, che più tardi sarebbe diventata il Palazzo Reale, fu proprietà di diversi membri abbienti del clero, e più tardi, nel 1833, fu venduta al Consiglio Amministrativo. Si decise la sua trasformazione in residenza principesca, e, cosi, il palazzo attraversò diverse trasformazioni sotto la guida di una serie di architetti, tra cui il celebre Xavier Villacrosse. Durante il regno di Alexandru Ioan Cuza, nel 1860, allinterno del palazzo vennero apportati miglioramenti, larte decorativa essendo in stile Napoleone III. Durante il regno di Carlo I, il palazzo principesco fu trasformato in palazzo reale. Anche se lesterno non era particolarmente impressionante, Carlo I riusci a far trasformare linterno in un esempio di eleganza e raffinamento, con tante statue e dipinti. La decorazione del palazzo è contraddistinta anche dalla valorosa collezione di pittura universale, specifica al periodo rinascimentale e barocco. Attualmente, il Palazzo Reale ospita il Museo Nazionale dArte. Le modifiche del palazzo, cui si deve lattuale forma, sono state avviate da re Ferdinando I e fatte ultimare da Re Carlo II, nel 1940, quando lEuropa era implicata nella Seconda Guerra Mondiale. Larchitetto preferito da Re Carlo II fu Arthur Lorentz, nominato capo architetto del palazzo reale. Dopo labdicazione forzata di Re Michele I, a causa dei comunisti, nel 1950, il palazzo fu allestito come Museo Nazionale dArte”, racconta Adriana Nica.



Un edificio impressionante è anche il Palazzo della Cassa di Risparmio, in breve il CEC.



“Il Palazzo CEC è ancora un simbolo architettonico della Piccola Parigi e fu inaugurato nel 1900. È concepito in stile neobarocco francese, con facciate tripartite, per mettere in risalto il suo profilo sul Viale della Vittoria. Ledificio ha una cupola in vetro massiccio e metallo. La solidità delledificio è conferita dallingresso coronato da un frontone a semicerchio, sorretto da colonne dellordine composito. Le rifiniture di eccezione delle facciate e gli equilibri dei volumi si sono dimostrati estremamente resistenti nel tempo. Di conseguenza, nessuno dei terremoti che hanno colpito Bucarest hanno leso la struttura delledificio. Allinterno del palazzo si trova anche un museo, inaugurato a settembre del 2005, aperto nelladrone”, ha concluso Adriana Nica.



Accanto al CEC, il Palazzo delle Poste fu inaugurato nel 1900. La costruzione in stile neoclassico ha anche un cortile interno e il suo aspetto, racconta Adriana Nica, direttrice esecutiva di una compagna di training autorizzato nel settore turistico, sembra ispirato a quello del Palazzo delle Poste di Ginevra. Fino al 1972, il palazzo ha ospitato la sede centrale della Posta di Bucarest. Nel 1972, nel palazzo è stato inaugurato il Museo Nazionale di Storia. (traduzione di Adina Vasile)




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