Il villaggio neolitico di Drăgănești-Olt
Destinazione turistico-culturale unica in Romania ed Europa, il villaggio neolitico tipico della cultura Gumelniţa di Drăgănești-Olt è nato da un'idea del compianto professor Traian Zorzoliu, direttore del Museo della Pianura del Boian.
Adina Vasile, 02.10.2020, 08:00
Un vero e proprio viaggio indietro nel tempo, alla scoperta della vita quotidiana delluomo preistorico, è quello che propone il villaggio neolitico allestito nel parco archeologico “Il Museo della Pianura del Boian-Traian Zorzoliu” di Drăgănești-Olt, città che si trova in Valacchia, nel sud del nostro Paese. Destinazione turistico-culturale inedita, il villaggio tipico della cultura preistorica Gumelniţa, del V-VI millennio avanti Cristo, le cui tracce furono rinvenute nella zona di Drăgănesti-Olt, è il primo del genere in Europa. Inaugurato a settembre 2010, il villaggio neolitico è nato da unidea del compianto professor Traian Zorzoliu, direttore del Museo della Pianura del Boian, ispirato dalle scoperte fatte durante le campagne di scavo nel sito archeologico locale. Ricostruito su una collina allinterno del complesso museale, il villaggio è formato di 6 strutture abitative preistoriche ricostruite in scala reale, accessibili su un ponte in legno e circondate da un fossato di difesa e una recinzione in ramoscelli di vimini intrecciati. Il fiore allochiello del villaggio e labitazione lacustre, che durante letà neolitica, quando gli insediamenti erano costruiti in vallate spesso allagate, serviva come deposito per le scorte di cibo. Le sei capanne del villaggio sono state ricostruite secondo la “ricetta” delletà neolitica, con materiali e oggetti copie di quelli realmente ritrovati in sito. Ciascuna capanna illustra unoccupazione delluomo del neolitico. Il villaggio fu, infatti, eretto, seguendo accuratamente il modello degli insediamenti neolitici specifici della cultura Gumelniţa.
“Il villaggio neolitico di Drăgănesti-Olt è un luogo unico nel Paese, aperto al pubblico nel 2010. È stato un progetto ambizioso del professor Zorzoliu, che ci ha lasciati nel 2015. Il progetto mirava a esporre nel parco archeologico i ritrovamenti rinvenuti nel corso degli scavi nella zona di Draganesti-Olt, ricca di testimonianze della cultura Gumelnita. Oltre al villaggio neolitico, il nostro museo ospita anche una sezione di storia che custodisce gli artefatti scoperti nel cosiddetto tell, ossia il sito archeologico locale. Il villaggio neolitico è stato ricostruito su un terrazzo, esattamente come le popolazioni neolitiche erigevano le loro capanne sui siti daltura e sui terrazzi alluvionali, in riva ai fiumi e vicino alle fonti di cibo, circondate da fossati protetti da palizzate e terrapieni. Va ricordato che la società del neolitico era una matriarcale e lagricoltura veniva praticata su grandi superfici, cioè lontano dallabitazione e dal focolare domestico di cui si occupava la donna. Il villaggio neolitico Drăgănești-Olt include abitazioni rappresentative per ciascuna attività che veniva praticata nella comunità: abbiamo la capanna della matriarca, la capanna del pescatore, del vasaio, dove sono esposti utensili per la lavorazione e la cottura della ceramica e frammenti di stampi per la manifattura di vasi, la capanna del cacciatore, quella dellagricoltore e labitazione lacustre, il deposito per il cibo. Per la costruzione delle sei capanne del villaggio neolitico ospitato dal Museo della Pianura del Boian sono stati adoperati i materiali tipici del neolitico: palli di legno, falso indaco, pianta molto flessibile i cui ramoscelli si possono intrecciare facilmente, paglia e argilla”, ci ha raccontato Mihaela Lala, museografa e direttrice del Museo della Pianura del Boian – Traian Zorzoliu.
Nel neolitico, luomo passò gradualmente da uneconomia basata sulla caccia e la raccolta a una incentrata sullallevamento e la coltivazione. Se i cacciatori-raccoglitori vivevano una vita nomade, i coltivatori diventarono sedentari e cominciarono a costruire i primi villaggi, racconta ancora Mihaela Lala. “Al centro della cultura neolitica Gumelnita, diffusa nella Romania sud-orientale e anche nella confinante Bulgaria, troviamo un tipo speciale di ceramica con dei bellissimi motivi decorativi e una popolazione che si occupava non solo di caccia e pesca, ma anche di agricoltura e della costruzione di abitazioni di superficie, stabili, perchè luomo neolitico rinunciò agli spostamenti periodici a seconda delle stagioni e diventò sedentario. Per quanto riguarda le pratiche funerarie dellepoca, va ricordato che nel sito archeologico della Pianura del Boian sono state rinvenute 8 tombe ovali in cui i defunti erano stati sepolti in posizione rannicchiata con un corredo di oggetti personali. Una simile tomba, in cui riposano i resti di un uomo neolitico vero, labbiamo ricostituita vicino alla capanna della matriarca nel villaggio neolitico”, ha precisato Mihaela Lala.
Nel 1980, veniva fondato il Museo di Storia ed Etnografia di Drăgănesti-Olt in base alla donazione di 11 collezioni di reperti da parte del professor Zorzoliu. La prima sezione del museo fu quella di storia, che custodiva gli artefatti neolitici rinvenuti nel sito archeologico locale. Nel 1996, il museo diventava “Il Museo della Pianura del Boian di Draganesti-Olt”. Le sue collezioni contano oltre 6000 reperti, tra attrezzi, ceramiche, tessili e oggetti di ferro. Nel museo allaperto sorge anche una casa contadina autentica. “In un anno normale, il museo è visitatissimo. Ci sono moltissimi stranieri, soprattutto bulgari, che vengono a trovarci, perchè la cultura Gumelnità era diffusa anche nella vicina Bulgaria, e i nostri vicini bulgari vengono a vedere il parco archeologico per curiosità. Lingresso costa solo 5 lei per gli allievi e 10 per gli adulti. Il museo ha una sezione di storia, con 5 sottosezioni, di cui 2 dedicate al neolitico e le altre dedicate allEtà del bronzo, al Medioevo e allepoca contemporanea. Gli edifici che ospitano le collezioni del museo appartennero al boiardo Ioan Polihronie, un greco molto influente, sottoprefetto della città di Slatina. Allinterno del complesso museale sorge la sua villa risalente al 18esimo secolo, che serviva come residenza estiva. Essa custodisce altre 4 sezioni del museo: Oggetti sacri, dedicata al culto ortodosso, la sezione di etnografia Il baule della dote, la sezione darte figurativa Luce e colore e la sezione dedicata al fondatore e direttore del museo Traian Zorzoliu. La villa del boiardo ospita anche una cantina che illustra la storia della vinificazione nella zona. Un altro edificio molto interessante del complesso museale è una casa contadina tipica del sud della Romania. Nel museo si può vedere anche la mostra permanente La storia del fuoco dedicata ai vigili, che illustra le prime modalità di estinzione degli incendi e le divise dei vigili. Grazie ai reperti esposti, i nostri visitatori hanno loccasione di fare unimmersione in diverse epoche storiche e nella storia locale”, ha detto Mihaela Lala, la direttrice del Museo della Pianura del Boian – Traian Zorzoliu a RRI.
Il Museo della Pianura del Boian di Drăgănești-Olt con il suo villaggio neolitico è solo il punto di partenza di un percorso turistico che porta alla scoperta delle attrattive di ben 9 località, tra cui i Musei di Slatina e Caracal, il Monastero Brâncoveanu oppure la città di Corabia, dove si può fare una passeggiata in traghetto sul Danubio.