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Il Museo della Civiltà Rurale della Bucovina

Vi invitiamo in Bucovina, a visitare il più giovane museo all'aperto in Romania: il Museo della Civiltà Rurale della Bucovina.

Il Museo della Civiltà Rurale della Bucovina
Il Museo della Civiltà Rurale della Bucovina

, 13.12.2015, 19:58

Vi invitiamo in Bucovina, a visitare il più giovane museo allaperto in Romania: il Museo della Civiltà Rurale della Bucovina. Sito nei pressi del capoluogo di provincia Suceava, il museo è concepito come un villaggio tradizionale della Bucovina, custodendo su una superficie di 6 ettari le sue costruzioni rurali tipiche: una chiesa, una scuola, masserie contadine, laboratori degli artigiani, un mulino e losteria del villaggio. Il Museo della Civiltà Rurale della Bucovina è, accanto ai monasteri ad affreschi esterni e alla città di Suceava, ex capitale della regione storica Moldavia, ricca di vestigia storiche e archeologiche, una sosta dobbligo nella regione, se un turista vuole capire la cultura locale e farsi unidea sulla storia della Bucovina.



Oltre ad una panoramica dellarchitettura tradizionale in legno, il museo offre la possibilità di imparare a confezionare oggetti artigianali tipici, organizzando laboratori artigianali che durano uno-due giorni, dove i curiosi possono imparare larte delle uova dipinte, un vero e proprio marchio artigianale della Bucovina, a tessere tappetti, intagli in legno oppure oggetti in ceramica.



“Il museo illustra il modello di abitare tradizionale delle zone rurali della Bucovina. Sono 22 le costruzioni attualmente visitabili nel nostro museo. Il museo rappresenta una riserva di architettura vernacolare ed è una forte attrattiva turistica. Abbiamo cercato di illustrare fedelmente i principi architettonici tipici della zona, attraverso le masserie tipiche e le costruzioni comunitarie, come losteria del villaggio, la chiesa in legno risalente al 1784 e portata dal paesino Vama, un monumento di architettura, donata dalla parrochia del villaggio, laboratori degli artigiani e installazioni contadine, di cui alcune si possono vedere ancora solo nel nostro museo, come il mulino di pietra portato dal Monastero Humor, risalente alla fine del 19esimo secolo, il maggiore nella zona. Il museo ospita più laboratori degli artigiani, tra cui uno tipico del famoso centro ceramistico Marginea. In questo laboratorio, destate, per 3 settimane, i bambini di Suceava imparano a modellare largilla e a dipingerla. La ceramica di Marginea è una ceramica nera, molto antica. I disegni si fanno con una pietra di fiume e rappresentano motivi floreali e geometrici. Gli interni delle case nel museo sono decorati con tessuti e arredi specifici della Bucovina e oggetti originali. Inedite le mostre di figurine di cera ospitate da tre delle case contadine del museo, che illustrano i riti del battesimo, del matrimonio e della sepoltura tipici della Bucovina. Nella chiesa portata da Vama vengono celebrati matrimoni e battesimi. Destate, il museo è visitabile da martedi fino a domenica, dalle 10 alle 18, mentre dinverno da lunedi a venerdi, dalle 8 alle 16. Per 3 settimane, durante lestate, circa 100 bimbi partecipano a 5 laboratori dove imparano a dipingere le uova pasquali, icone su vetro, a confezionare bambole tradizionali, scolpire il legno e modellare vasi di argilla. È il più importante programma educativo sviluppato dal museo ormai, giunto alla 18esima edizione. Grazie ad esso, i bimbi possono imparare il valore del patrimonio e un mestiere”, raconta Violeta Enea, museografa al Museo della Bucovina di Suceava.



Il centro ceramistico di Marginea, nella provincia di Suceava, è uno dei più autorevoli in Romania, apprezzato per lalta qualità dei suoi manufatti. La ceramica di Marginea, nota come la “ceramica nera” risale allepoca neolitica. Conobbe un forte sviluppo tra il dodicesimo e il quindicesimo secolo. La ceramica nera si ottiene a tuttoggi con la stessa tecnica antica, essendo una prova della continuità del nostro popolo su questo territorio. Il suo valore estetico risiede non soltanto nei disegni, ma soprattutto nella forma data agli oggetti dal ceramista, caratterizzata dalleleganza e dallequilibrio delle proporzioni.



Bucovina resta un punto di riferimento per le usanze e tradizioni durante le feste invernali, perchè qui esse vengono conservate gelosamente da secoli. Qui potete scoprie le maschere popolari, create per essere indossate durante il Carnevale delle usanze e tradizioni popolari invernali. Alla vigilia del Capodanno, nei villaggi romeni cè lusanza che gruppi di giovani mascherati organizzino piccoli spettacoli di strada indossando costumi popollari e maschere che illustrano il mondo degli abitanti delle montagne e gli animali con cui vengono in contatto: lorso, il capro nero, il cervo, le pecore, il cavallo. Oppure maschere che si vogliono ironiche nei confronti del male, del brutto, dei vizi e dei difetti umani. La “danza dellorso”, ad esempio, è una tradizione romena specifica per il Capodanno, molto viva in Bucovina. Il significato di questa usanza è la purificazione e la fertilizzazione della terra nel nuovo anno. Il culto dellorso è ereditato dai geto-daci, che ritenevano questo animale sacro. Durante la danza dellorso, lanimale è impersonato da un giovane che indossa una pelliccia di orso e che imita questo animale, mentre viene accompagnato per le vie del villaggio da un corteo di personaggi, a suoni di tamburro. Questa usanza popolare racconta la morte e la rinascita miracolosa dellorso che riesce a sopravvivere al duro inverno, una metafora infatti per la successione delle stagioni. Violeta Enea racconta:



“In tutte le comunità importanti della Bucovina si svolgono nel periodo delle feste invernali festival di usanze e tradizioni. Suceava ospita il 27 dicembre la Sfilata dei cortei di auguratori di Capodanno, che si possono vedere anche nei villaggi della Bucovina. Ciascuna zona ha un suo corteo tipico. Nella zona montana abbiamo, ad esempio, la danza della capra, dellorso e del cervo, in altre zone cè la danza degli Erodi, in costumi specifici, una specie di teatro popolare con cui si fanno fare gli auguri di Capodanno e si cerca di cacciare via gli spiriti maligni”, ha raccontato a RRI sempre Violeta Enea.


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