Il Museo della Civiltà Rurale della Bucovina
Fondato negli anni '70, il Museo della Civiltà Rurale della Bucovina è stato incluso nel 2004 nella lista dei monumenti storici della provincia di Suceava.
Daniel Onea, 26.03.2022, 18:20
Questa volta apriamo virtualmente le porte di un museo che illustra su scala naturale lantica regione romena della Bucovina. Fondato negli anni 70, il Museo della Civiltà Rurale della Bucovina è stato incluso nel 2004 nella lista dei monumenti storici della provincia di Suceava. Passeggiando per i vicoli di questo museo, il visitatore scopre non solo masserie e attrezzi specifici delle attività rurali, ma anche lartigianato tipico e gli artigiani locali. La nostra guida, il dottor Constantin-Emil Ursu, direttore del Museo Nazionale della Bucovina, racconta che è uno dei più giovani musei darte tradizionale allaperto in Romania. “Il museo si concentra sullarchitettura in legno, tradizionale nella nostra zona. Oltre il 60% superficie della provincia di Suceava, che ricade in Bucovina, è coperta da foreste. È la seconda simile superficie per grandezza in Romania. Ovviamente, il legno è stato un materiale fondamentale nella costruzione dei villaggi della Bucovina, in cui, accanto ai romeni, hanno vissuto molte altre etnie: tedeschi, polacchi, ucraini, ebrei o italiani. Il nostro museo cerca di ricostituire un villaggio tipico con le sue masserie, le costruzioni comunitarie o gli impianti tecnici che illustrano una parte delle occupazioni tradizionali e il modo di vivere degli abitanti della Bucovina. Ciascuna microzona ha il proprio stile di vita. Al Museo della Civiltà Rurale della Bucovina si può visitare anche un laboratorio di modellazione della ceramica, ma anche unosteria, una chiesa aperta ai fedeli, portata del paesino Vama, una scuola e via dicendo. Siccome è uno dei musei più giovani, attualmente è visitabile solo quasi la metà della superficie prevista nel progetto, ossia circa 2,2 ettari. Ma questa superficie illustra benissimo lessenza del villaggio tipico della Bucovina.”
Abbiamo chiesto a Constantin-Emil Ursu dettagli sulle costruzioni ospitate dal museo. “Le attrattive non sono collocate tematicamente. Ci sono masserie, poi cè un mulino sulla sponda di un fiumicello che attraversa il museo-villaggio, poi la chiesa ortodossa davanti alla scuola. Abbiamo cercato di ricreare limmagine di un villaggio tradizionale della Bucovina anche con laiuto degli interni tipici. Nelle case si possono vedere tessuti tradizionali, come le scoarțe, ma anche stufe e fornelli. Ci sono arredi e costumi tradizionali. Quasi tutto ciò che si trova nel museo è funzionante, inclusivamente nellofficina del fabbro del villaggio ricreata da noi. Per noi sono molto importanti le attività educative. Purtroppo, le arti tradizionali stanno man mano scomparendo o diventano meno interessanti per il pubblico. Nei mesi estivi ci adoperiamo a far visitare il museo a sempre più bambini e a far vedere loro come viene creato lartigianato tipico.”
Il Museo della Civiltà Rurale della Bucovina ospita vari eventi per tutta la durata dellanno, volti a promuovere lartigianato, larte popolare in generale, ma anche lo stile di vita semplice e sano del villaggio tipico della Bucovina. “Il più gettonato è levento “Gente, andiamo alla fiera!”. È una fiera diversa, non solo di prodotti tradizionali, ma anche con musica e prodotti tradizionali stilizzati. Vi scoprirete la camicia tradizionale romena – ia – allattenzione del mondo della moda negli ultimi anni, gioielli tradizionali, ma anche oggetti casalinghi, tazze, piatti ecc. Moltissimi visitatori vengono alla fiera per ordinare simili oggetti. Abbiamo voluto organizzare un evento atto a incentivare anche leconomia locale”, ha raccontato Constantin-Emil Ursu, il direttore del Museo Nazionale della Bucovina.
Il museo è una tappa immancabile per i turisti giunti in provincia di Suceava. “Riscuote gran successo sia tra i turisti romeni, che stranieri. Purtroppo, il mondo rurale non è più cosi noto agli abitanti delle città. Ci sono generazioni che non hanno più nonni nei villaggi, che sono andate a vivere allestero e per cui il nostro museo è una vera scoperta. Nella mostra permanente abbiamo cercato di illustrare i riti tradizionali per i momenti più importanti della vita umana: il battesimo, le nozze e il funerale. Tornando allartigianato, va detto che cè uno stand con simili oggetti allinterno del museo per chi volesse souvenir. E, destate, a partire da maggio, presso il museo potere trovare artigiani popolari che vendono i loro oggetti darte popolare”, ha precisato Constantin-Emil Ursu.
Constantin-Emil Ursu ci ha parlato anche dei piani per il futuro, che puntano sulla valorizzazione di ciò che contraddistingue questo museo, che è un “museo vivo”. “Il Consiglio Provinciale di Suceava ha già firmato il contratto per la progettazione della seconda parte del museo, finanziata con fondi europei. Ci occuperemo dellinfrastruttua e della ultimazione della costruzione e della conservazione di una serie di masserie. Abbiamo ricevuto anche una donazione, una chiesa inserita nella lista dei monumenti storici che sarà collocata nella zona in via di allestimento. Nella chiesa già aperta, quella di Vama, vi invitiamo a partire dalla settimana della Passione fino a fine novembre, per assistere alle messe”, ha raccontato Constantin-Emil Ursu a RRI.