Cicloturismo su itinerari culturali in Romania
La Romania è partner in un progetto europeo, lanciato di recente, grazie al quale, le sue attrattive culturali e storiche sono incluse, accanto a quelle di altri Paesi dellUe, in percorsi cicloturistici.
Daniel Onea, 22.10.2020, 08:00
La Romania vanta moltissimi percorsi cicloturistici, alcuni destinati agli amanti delle gite montane, altri che portano verso antichi villaggi, mentre altri sono dedicati alla scoperta della gastronomia e del vino. Questa volta, però, andremo alla scoperta dei percorsi culturali. Del resto, la Romania fa parte di un progetto europeo, lanciato di recente, grazie al quale, le sue attrattive culturali e storiche sono incluse, accanto a quelle di altri Paesi dell’Ue, in percorsi cicloturistici.
Ionuț Maftei, direttore dell’agenzia viaggi specializzata in cicloturismo, Bike in time, racconta che la Romania aderirà presto agli standard europei e ci spiega cosa significa cicloturismo sui percorsi culturali. Sono dei percorsi tematici, regionali: la Strada del Danubio, la Strada delle Acque Minerali, la Strada del Vino, la Strada delle Chiese Fortificate in Transilvania e via dicendo. Questi sono percorsi culturali tematici all’insegna delle religione, dell’arte, dell’architettura e della storia e civiltà. Inoltre, ci sono percorsi transfrontalieri, che corrono lungo l’Europa, lunghi alcune centinaia fino a migliaia di km. Un atelier di lavoro, organizzato di recente dall’Ue, ha mostrato come possono essere accessibili i percorsi culturali tramite una modalità di trasporto alternativa, ossia la bici. Ad esempio, la Strada del Danubio è abbastanza bene organizzata dalle sorgenti del Danubio fino al suo sbocco nel Mar Nero, in Romania. Ciò significa seguire da vicino il corso del Danubio e visitare le attrattive culturali, turistiche, lungo questo percorso, lungo quasi 6.000 km”, ha spiegato Ionuț Maftei.
Il progetto europeo in corso si chiama Cicloturismo e percorsi culturali”. Questo percorso si propone di individuare modalità tramite le quali i percorsi culturali esistenti siano fatti in bici. Come membri dell’UE siamo parte del progetto. Inoltre, la Romania coordina l’asse europeo turismo e trasporto assieme alla Bulgaria, cosicchè siamo partner principali del progetto Cicloturismo e percorsi culturali”. La nostra opportunità è che possiamo adottare la strategia per il cicloturismo per questi percorsi culturali europei, transfrontalieri. Una volta gradita da tutte le autorità romene e adottata questa strategia, potremo costruire percorsi ciclabili accanto ai percorsi stradali esistenti. Attualmente, simili percorsi non si possono costruire a livello nazionale, bensi’ regionale. Simili percorsi segnati da cartelli, realizzati con il via libera delle autorità locali, esistono in Transilvania, quelli intorno alla città di Sibiu. Altri, allestiti nel rispetto degli standard locali, sono quelli nella zona Dealu Mare”, ha detto Ionuț Maftei.
La provincia di Sibiu vanta, attualmente, oltre 250 km di percorsi cicloturistici segnati da cartelli, che collegano pittoreschi paesini della zona nota come le Colline della Transilvania. Il percorso principale segue i corsi d’acqua tra Târnava Mare e Hârtibaci. Molti turisti che hanno scoperto la Romania in bici amano soprattutto la zona storica nel nord della Romania, il Maramureș. È un mix indimenticabile di storia, religione, cultura, gastronomia e paesaggi. Un simile giro significa, infatti, una vacanza in bici, in cui i turisti si spostano tra vari posti. Nel nostro caso, adoperiamo l’infrastruttura esistente. Quando dico infrastruttura, non parlo solo delle strade, ma anche dei paesaggi che si possono ammirare, delle attrattive turistiche che si possono visitare o dei monumenti storici. Certo, di questa infrastruttura fanno parte anche i ristoranti, le strutture ricettive e i servizi di manutenzione delle bici. Abbiamo anche un’auto di assistenza ai turisti, che, ad esempio, assicura il trasporto dei bagagli da un posto all’altro”, ha precisato Ionuț Maftei.
Quali sono, però, le impressioni dei turisti che giungono in Romania seguendo il percorso transfrontaliero del Danubio? È una zona molto più selvaggia rispetto all’ovest del Danubio e molto più impressionante, soprattutto i paesaggi. Lungo il percorso si possono visitare artigiani, si possono incontrare persone interessanti, custodi delle tradizioni locali. Ad esempio, i turisti possono incontrare maniscalchi, una cosa inedita, che non esiste più in altre zone. Trattandosi di percorsi culturali, essi sono accessibili a chiunque. Tornando al nostro progetto europeo, puntiamo sullo sviluppo di strutture ricettive e negozi di biciclette lungo i percorsi di cicloturismo”, ha raccontato Ionuț Maftei.
Le migliori stagioni per viaggi in bici lungo il percorso cicloturistico europeo sono la primavera e l’autunno. Le gite vengono abbinate verso il termine del tragitto, nel Delta del Danubio, alle passeggiate in imbarcazioni per un’esperienza mozzafiato in un posto unico. Qui si può fare un tufo nella cucina locale e nello stile di vita degli abitanti dei paesini di pescatori. Cosa succede, però, nella stagione fredda? Vengono sospesi i giri in bici?
I giri in bici hanno carattere stagionale, ma, se l’inverno è mite, è possibile farli anche d’inverno. Lo scorso finesettimana siamo stati con un gruppo di cicloturisti sulla Strada del Vino di Dealu Mare, con soste presso le cantine e degustazioni di vini. Abbiamo organizzato anche un picnic nel vigneto e abbiamo raccolto gli ultimi grappoli d’uva, perchè siamo alla fine della vendemmia”, ci ha raccontato sempre Ionuț Maftei.
A prescindere dalle preferenze, non dimenticate che potete anche personalizzare il vostro giro in bici.